Processo Santanchè-Visibilia, il Tribunale ai pm: "Da riscrivere i capi di imputazione"
CronacaDa riformulare le imputazioni sul falso in bilancio nel filone giudiziario per false comunicazioni sociali che coinvolge la ministra e altre 16 persone. Andranno suddividise le singole annualità e posizioni (specificando chi ha fatto cosa) e bisognerà indicare quale sia stato il deficit organizzativo di Visibilia srl in liquidazione. I pm che indagano sul caso dovranno anche "produrre", e cioè inserire nel fascicolo del dibattimento, i bilanci della società. Udienza rinviata al 13 maggio
I capi di imputazione nel processo che vede imputata la ministra del Turismo Daniela Santanchè per false comunicazioni sociali, in uno dei filoni giudiziari legati alla gestione di Visibilia srl, vanno riscritti. È quanto ha stabilito il Tribunale di Milano oggi, 15 aprile, nella prima udienza a carico della ministra e delle altre 16 persone coinvolte. La Procura dovrà riformulare le imputazioni relative al falso in bilancio, suddividendo le singole annualità e posizioni (in pratica, specificando chi ha fatto cosa) e indicando quale sia stato il deficit organizzativo di Visibilia srl in liquidazione, secondo una nuova pratica della giurisprudenza. I pm che indagano sul caso dovranno anche "produrre", e cioè inserire nel fascicolo del dibattimento, i bilanci della società. L’udienza è rinviata al 13 maggio.
Su Visibilia sarebbero stati scaricati costi per villa al mare
Intanto, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, emerge che Visibilia Srl avrebbe pagato parte delle migliorie della dimora di villeggiatura nella pineta della Versiliana a Marina di Pietrasanta (Lucca), donata dalla ministra Daniela Santanchè al figlio Lorenzo Mazzaro nel 2014. La senatrice, secondo il quotidiano, avrebbe scaricato oltre 130mila euro sulla Srl, poi fallita.
Imprenditore a Il Fatto: "Ci deve ancora dei soldi"
In ogni caso, i compensi per i lavori di ristrutturazione non sarebbero però arrivati alla Square Garden Conservatories, azienda che li ha eseguiti. “Non siamo stati pagati. I lavori superavano i 250mila euro. Avevamo un accordo per cui una parte era 'cambio merce': Visibilia ci doveva fare pubblicità su Ville e Giardini, ma una parte era da pagare. La signora invece è sparita”, ha detto a Il Fatto Michele Mascio, titolare dell’azienda. A quanto ammonterebbe la cifra non corrisposta? "Il cambio merce era fissato in 70mila euro, con un acconto sui 50mila euro che è stato pagato, ma poi non ho avuto né la pubblicità né i soldi. L'ultima fornitura è stata il gazebo esterno da 48mila euro. Mai visto un centesimo", dice Mascio. La villa sarebbe inoltre stata ristrutturata mettendo in piedi una lunga lista di abusi edilizi, che alla fine sono valsi una rivalutazione a quasi 4 milioni.

Leggi anche
Santanchè e Visibilia, udienza su truffa Inps rinviata al 20 maggio
Soci Visibilia presentono esposto sulla cessione a Wip Finance
Sotto un altro profilo ancora, alla Procura di Milano è arrivato un esposto sull'operazione che avrebbe dovuto portare Wip Finance, società svizzera ora sotto indagine amministrativa nel Paese elvetico, ad acquisire il 75% del capitale di Athena, che ha come soci Immobiliare Dani e Daniela Santanchè, e di conseguenza a essere indirettamente socia di maggioranza assoluta di Visibilia Editore. A depositarlo sono stati alcuni piccoli azionisti di Visibilia, capeggiati da Giuseppe Zeno e assistiti dall'avvocato Antonio Piantadosi, gli stessi che presentarono la denuncia, sia in sede civile che penale, che ha fatto scattare anche le indagini per falso in bilancio.
