Naufragio Crotone, dove sono e in che condizioni i migranti sopravvissuti?

Cronaca

Giuliana De Vivo

foto di Alessandra Sciurba

I superstiti sono ospitati dentro una struttura di accoglienza a Isola Capo Rizzuto. Le domande sulle loro condizioni sono nate dopo la diffusione delle immagini di Alessandra Sciurba, giurista e docente associato all’Università di Palermo, che ha visitato l’edificio. Nelle foto si vedono materassi per terra e bagni fatiscenti. Secondo fonti interne, ora tutti i superstiti sono stati trasferiti nell’area Cara vera e propria, con riscaldamenti e letti, perché hanno fatto richiesta di protezione internazionale

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In che condizioni sono stati, e per quanto tempo, i circa 60 superstiti che dalla tragedia di domenica 26 febbraio sono ospitati dentro il Cara di Isola Capo Rizzuto? È la domanda che rimbalza dopo la diffusione delle immagini da parte di Alessandra Sciurba, giurista, docente associato all’Università di Palermo, che lunedì è stata in visita in questa struttura insieme con il parlamentare Franco Mari. Nelle immagini si vedono materassi per terra, bagni fatiscenti, e la struttura, denuncia Sciurba, tra le altre cose non è riscaldata (MIGRANTI, LO SPECIALE).

Le condizioni dei migranti sopravvissuti nel naufragio di Crotone
Foto di Alessandra Sciurba

Com’è fatta la struttura

Per capire la situazione occorre avere un quadro completo di come è fatta l’area del Cara di Isola Capo Rizzuto. Infatti in questa grande zona perimetrale adiacente l’aeroporto militare di Crotone solo una parte è tecnicamente un Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo, cioè una struttura preposta per coloro che – come nel caso dei naufraghi di domenica – hanno i requisiti per fare richiesta di protezione internazionale. Ci sono anche altre strutture, degli hangar, che funzionano come hotspot, dove vengono portate le persone subito dopo gli sbarchi in attesa della identificazione.

Naufragio Crotone

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Foto di Alessandra Sciurba

Le condizioni dei superstiti

Se l’area Cara è dotata di riscaldamento e letti veri, gli altri hangar, a quanto emerge dalle immagini, non lo sono: si vedono infatti materassini in gomma piuma collocati per terra, persone che dormono sulle panchine, bagni fatiscenti. La Croce Rossa che gestisce la struttura fa sapere che “i superstiti del naufragio sono stati collocati su disposizione delle autorità competenti nei padiglioni, suddivisi in donne e minori nel B, uomini singoli nel padiglione A” e che a loro è stato fornito un kit con “ciabatte, scarpe e coperte”. Una nota che risponde solo marginalmente alle domande. Intanto, altre fonti che operano all’interno del Cara confermano che da ieri sera i superstiti del naufragio sono stati tutti spostati nell’area Cara vera e propria, perché tutti hanno fatto richiesta di protezione internazionale.

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