Violenta protesta nel carcere di Terni, disordini anche in casa circondariale a Spoleto

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 Caos nelle carceri umbre. "La situazione è stata per ore molto grave", denuncia Fabrizio Bonino, segretario regionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria 

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Caos nelle carceri umbre. Praticamente in contemporanea, nella casa circondariale di Terni e in quella di Spoleto si sono verificati dei disordini, come riferisce il Sappe, provocati da "alcuni detenuti, prevalentemente stranieri". "La situazione è stata per ore molto grave", denuncia Fabrizio Bonino, segretario per l'Umbria del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria. "In entrambe le carceri umbre, sembra che i danni ai reparti coinvolti, tutti e due destinati alla Media sicurezza, sono stati significativi".

 

Le rivolte a Spoleto e Terni

A Spoleto, "la violenta rivolta è partita per  motivi futili e pretestuosi, in questo caso la distribuzione del vitto". I detenuti "hanno dapprima devastato suppellettili, porte, infissi impianti elettrici, poi hanno scagliato bombolette di gas incendiato verso il personale di polizia penitenziaria intervenuto" spiega ancora  Bonino, sottolineando che gli agenti "hanno dovuto usare gli idranti per spegnere gli incendi delle esplosioni e per respingere i facinorosi che lanciavano addosso agli intervenuti di tutto, dalle bombolette innescate agli assi di legno". Solo dopo piu' di un'ora "si è  riusciti a riportare l'ordine". A Terni la protesta sarebbe nata dalla reazione di un detenuto psichiatrico nei confronti della polizia penitenziaria per un problema con le docce. Il detenuto psichiatrico, secondo quanto riporta l'Ansa, avrebbe colpito un agente. Nel carcere si è quindi diffusa la voce che il personale della penitenziaria avesse utilizzato modi particolarmente bruschi per riportarlo alla calma e a quel punto è cominciata la protesta. Due le sezioni interessate: la H e la G, entrambe di 'media sicurezza', dove sarebbero state danneggiate telecamere, suppellettili e appiccato un incendio.

 

I dati del ministero su sovraffollamento e carenza di organico

Secondo i dati del ministero dell'Interno aggiornati al 15 giugno 2025, a Terni sono presenti 588 detenuti a fronte di 422 posti regolamentari, mentre fra i membri della polizia penitenziaria, al 30 aprile 2025, sono in servizio 202 effettivi a fronte di una necessità di 243. Simili condizioni anche nella casa circondariale di Spoleto: stando a dati del 15 giugno 2025, a fronte di 456 posti regolamentari risultano presenti 498 detenuti. Per quanto riguarda la polizia penitenziaria i dati sono aggiornati al 30 aprile e registrano 230 agenti a fronte dei 273 previsti.

Le richieste del Sappe

Per il segretario generale del Sappe Donato Capece, la condotta dei detenuti violenti è "irresponsabile e gravissima: sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Umbria, in cui sono ristrette in cella quasi 1.700 persone, sono ad alta tensione: chi aggredisce un poliziotto aggredisce lo Stato e la risposta deve allora essere ferma e immediata, anche riaprendo carceri nelle isole come Pianosa". Inoltre lo stesso Capece rinnova al Dap la richiesta di potenziamento degli organici della polizia penitenziaria dei reparti regionali: "La popolazione carceraria nazionale attuale è composta per un 30% di detenuti in attesa di giudizio, 30% di detenuti extracomunitari e un 20% di tossicodipendenti". 

"Il Sappe - ricorda il segretario - da decenni chiede l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene ma anche la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari. Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci".

 

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