
Istat, matrimoni e unioni civili in ripresa ma non ancora a livelli pre-Covid
Nel 2020 con lo stop legato alla pandemia c'era stato un crollo dei matrimoni e delle unioni civili, parzialmente recuperato con il +86,3% del 2021. Nei primi nove mesi del 2022 i dati provvisori indicano un lieve aumento dei matrimoni, +4,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, dovuto alla crescita delle nozze civili. Emerge dal report denominato "Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi, anno 2021"

Dopo lo stop legato al Covid, nel 2021 sono stati celebrati in Italia 180.416 matrimoni, l'86,3% in più rispetto all'anno in cui è scoppiata la pandemia. Ma si tratta di un numero comunque inferiore rispetto al 2019, rispetto al quale se ne sono celebrati il 2% in meno. E' quanto emerge dai Istat pubblicati nel report "Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi, anno 2021"
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Secondo il report, nel 2021, anche i matrimoni religiosi, quasi triplicati rispetto al 2020, sono calati del 5,1% rispetto al periodo pre-pandemico
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Nei primi nove mesi del 2022 i dati provvisori indicano un lieve aumento dei matrimoni, più 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, dovuto alla crescita dei matrimoni civili del 10,8%. Crescono in misura marcata le unioni civili, 32% in più
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Nel 2021 sono state costituite 2.148 unioni civili tra coppie dello stesso sesso presso gli Uffici di Stato Civile dei Comuni italiani. L'aumento rispetto al 2020 in questo caso è stato del 40,3%, con un ritorno ai livelli del 2019 quando erano state registrate 2.297 unioni civili

Il 34,5% delle unioni civili è stato celebrato nel Nord-ovest, seguito dal Centro con il 27,2%. Tra le regioni in testa si posiziona la Lombardia, con il 21,8%. Seguono Lazio con il 13,8% ed Emilia-Romagna con il 10,1%. Considerando i tassi per 100mila residenti, la Toscana si colloca al primo posto (5,6 per 100mila) seguita dal Lazio (5,2) e dalla Lombardia (5,0). Nel 2021, l'8,5% delle unioni civili si è costituito nel comune di Roma e il 6,6% in quello di Milano

Tra le unioni civili si conferma anche nel 2021 la prevalenza di quelle tra uomini, il 57,0% del totale, anche se in diminuzione rispetto sia all'anno precedente, quando la percentuale era al 62,4%, sia all'anno pre-pandemico (62,2%). La ripartizione con la più alta incidenza delle unioni tra uomini è il Sud (59,3%), mentre tra le regioni spicca l'Umbria (68,6%)

I primi matrimoni nel 2021 sono più che raddoppiati rispetto all'anno precedente. Sono stati 142.394 nel 2021, il 78,9% dei matrimoni totali. Più che dimezzati nel 2020 rispetto al 2019, si sono ripresi a salire fino a sfiorare i livelli registrati prima della pandemia (meno 2,6% rispetto al 2019). A crescere sono soprattutto le prime nozze con sposo e sposa in età tra 30 e 34 anni (rispettivamente più 140,9% e più 148,5%), le classi di età più penalizzate nell'anno della pandemia

Sono 24.380 le nozze con "almeno" uno sposo straniero (più 29,5%). I matrimoni misti - in cui uno sposo è italiano e l'altro straniero- ammontano a oltre 18mila e continuano a rappresentare la parte più consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (75,1%). Quasi i tre quarti dei matrimoni misti riguardano coppie con sposo italiano e sposa straniera (13.703, pari al 7,6% delle celebrazioni a livello nazionale nel 2021). Le donne italiane che hanno scelto un partner straniero sono 4.595, il 2,5% del totale delle spose
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Sono in aumento anche le seconde nozze. La pandemia ha colpito in maniera meno pesante i secondi matrimoni con un meno 28,6% nel 2020 rispetto al 2019, tanto che nel 2021, pur con una ripresa meno incisiva rispetto ai primi matrimoni, si sono superati i livelli del 2019 (38.022 nel 2021, più 0,2%)

In base allo stato civile degli sposi, la tipologia più frequente tra i matrimoni successivi al primo è quella in cui lo sposo è divorziato e la sposa è nubile (sono 12.444, il 6,9% dei matrimoni celebrati nel 2021); seguono le celebrazioni in cui entrambi gli sposi sono divorziati (6,3%) e quelle in cui la sposa è divorziata e lo sposo è celibe (5,7%)

Le seconde nozze sono più diffuse nei territori in cui si registrano i tassi di divorzio più elevati, ovvero nelle regioni del Nord e del Centro. Le percentuali più alte di matrimoni con almeno uno sposo alle seconde nozze sul totale delle celebrazioni si osservano in Liguria (36,1%) e Friuli-Venezia Giulia (32,5%). Le incidenze più basse si rilevano, invece, in Basilicata (8,0%) e Calabria (8,6%)

Per quanto riguarda i divorzi, nel 2021 quelli consensuali presso i tribunali sono stati 34.225 Questa tipologia registra l'aumento più consistente con il più 31,7% rispetto al 2020 quando erano stati 25.982. Complessivamente i divorzi nel 2021 sono stati 83.192 con un aumento del 24,8% rispetto al 2021 quando erano stati 66.662
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Più di un matrimonio su due è stato celebrato con rito civile, pari al 54,1%. La quota dei matrimoni civili osservata nel 2020 (71,1%) aveva registrato un consistente aumento anche a causa delle misure di contenimento dell'emergenza sanitaria, che hanno colpito soprattutto le celebrazioni con rito religioso. Nel 2021 la quota si è ridimensionata al 54,1%, riallineandosi all'andamento crescente osservato negli anni pre-pandemici (52,6% nel 2019)
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