Il portale ufficiale del Campidoglio il 2 marzo ha funzionato a intermittenza per diverse ore, risultando spesso irraggiungibile. Solo in serata è tornato pienamente consultabile. In corso le verifiche della polizia postale, allertata dai tecnici dell’amministrazione comunale. L'ultima grande ondata di attacchi informatici era stata lo scorso 22 febbraio, quando le intrusioni erano state rivendicate da un collettivo filorusso
Il sito del Comune di Roma potrebbe essere stato oggetto di un attacco hacker. È l’ipotesi su cui sta facendo verifiche la polizia postale, allertata dall'amministrazione comunale dopo che il portale dalla mattina del 2 marzo ha registrato disservizi. Il sito del Campidoglio ha funzionato a singhiozzo per tutta la giornata, risultando spesso irraggiungibile, e solo in serata è tornato pienamente consultabile.
L’ipotesi dell’attacco hacker
Fonti del Comune hanno spiegato che fin dalla mattina i tecnici sono stati impegnati per cercare di ripristinare il servizio, che però ha funzionato a intermittenza per diverse ore. L'anomalia ha alimentato i sospetti di un attacco hacker e motivato la richiesta di verifiche avanzata alla polizia postale, che sta facendo degli accertamenti e vagliando l'ipotesi dell'intrusione pirata.
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I precedenti
Non sarebbe la prima volta che un sito internet di una azienda o di una istituzione italiana finisce nel mirino degli hacker. L'ultima grande ondata di attacchi informatici era stata lo scorso 22 febbraio: in quella occasione le intrusioni erano state rivendicate da un collettivo filorusso. L'attacco era stato ricollegato alla visita in Ucraina della premier Giorgia Meloni. A finire sotto attacco erano stati i siti del ministero degli Esteri, quello del Viminale e quello delle Politiche Agricole, il portale per il rilascio della Carta d'identità elettronica, quello dei Carabinieri, il sito della banca Bper, quello della società di utility A2a e quello del gruppo Tim. In quel caso l'attacco fu di tipo Ddos: vuol dire che i server vengono tempestati da migliaia di false richieste di accesso che di fatto li intasano, rendendoli irraggiungibili. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine.
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I sospetti sul gruppo filorusso
L’attacco di fine febbraio è stato messo a segno da “NoName057”, collettivo di hacker filorusso che si connota per le sue finalità “politiche”, non per trarre profitto economico o rubare dati. A differenza di altri tipi di attacco, i Ddos si limitano a rendere i siti inaccessibili per un certo periodo di tempo, senza intaccare l'integrità dei sistemi. L'Agenzia per la cybersicurezza nazionale aveva da tempo allertato sulle misure di mitigazione da mettere in campo contro questa minaccia. Ora toccherà alla polizia postale capire se anche il sito internet del Campidoglio è finito sotto attacco. Nei giorni scorsi il Comune di Roma aveva apertamente preso posizione a favore dell'Ucraina invasa dall'esercito russo. In occasione dell'anniversario della guerra, il 24 febbraio, Palazzo Senatorio era stato illuminato con i colori della bandiera ucraina.