
Migranti, naufragio a Crotone: barca spezzata in due. Oltre 50 i morti. LE FOTO
All'alba di oggi, davanti alle coste del crotonese, a Steccato di Cutro, un peschereccio che trasportava circa 150-180 persone è naufragato. Secondo alcune stime, sarebbero morti una ventina di bambini fra cui due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi. Fermato un sospetto scafista. Piantedosi: "Con queste condizioni non devono partire"

Almeno 50 morti e un'ottantina di superstiti: è questo il bilancio provvisorio del naufragio, all'alba di oggi, davanti alle coste del crotonese, a Steccato di Cutro (a 20 km da Crotone), di un peschereccio che trasportava un gruppo di migranti. Fra le vittime, secondo le prime stime, circa una ventina di bambini fra cui due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi. Il barcone era partito quattro giorni fa da Izmir, in Turchia
Migranti, naufragio a Crotone: decine di morti
Secondo l'ultimo aggiornamento è salito a 59 il numero dei cadaveri recuperati dopo il naufragio. Quarantasei sono stati trovati sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel Catanzarese. Altri otto a "Le Castella" di Isola Capo Rizzuto e uno a Crotone, dove è stata portata la salma dopo il ritrovamento
GUARDA IL VIDEO: Migranti, Sindaco Crotone: "Prima si salvano poi si discute"
Tra i sopravvissuti, 22 sono stati trasferiti in ospedale. Uno di loro si trova in terapia intensiva, in prognosi riservata. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al termine di un incontro con i rappresentanti di istituzioni e forze dell'ordine di Crotone ha detto che "l'unica cosa che va detta e affermata è: non devono partire. Non ci possono essere alternative. Noi lanciamo al mondo questo messaggio: in queste condizioni non bisogna partire". Nella foto, le operazioni sulla spiaggia dopo il naufragio
Naufragio migranti Calabria, vittime e dispersi a Cutro. IL VIDEO
Intanto, proseguono le ricerche in mare: sono impegnate motovedette della Capitaneria di porto e della guardia di finanza
Le reazioni, da Mattarella a Medici senza frontiere
La Guardia Costiera di Reggio, che sta coordinando le attività di ricerca e soccorso in mare, ha inviato in zona due motovedette SAR classe 300, provenienti da Crotone e Roccella Jonica, e un elicottero AW 139 dalla base aerea di Catania. Le condizioni meteo in zona sono particolarmente avverse. Nella foto, le prime operazioni della Guardia Costiera (frame video)
Strage migranti, Gdf: "Individuato presunto trafficante". VIDEO
L'ipotesi ritenuta più probabile è che il barcone di legno si sia infranto contro uno scoglio sommerso a un centinaio di metri dalla riva. Oppure l'imbarcazione potrebbe essersi spezzata a riva, quando le persone che erano a bordo stavano già scendendo. Un'altra possibilità è che il peschereccio con a bordo i migranti si sia arenato su una secca che dista un centinaio di metri dalla battigia. Una volta ferma, la nave si sarebbe capovolta, a causa della forza del mare, andando in mille pezzi.

A bordo del peschereccio c'era un numero presunto di 150-180 persone di origine pakistana, afgana, turca e somala. A riferirlo, in una nota, è la Prefettura di Crotone. Sul posto sono subito intervenuti anche la polizia, i carabinieri e i vigili del fuoco. Tra i soccoritori, è intervenuta inoltre la Croce Rossa Italiana, Comitato di Crotone, con ambulanze e mezzi, oltre 20 volontari, soccorritori e logisti

"Quando siamo arrivati sul punto del naufragio abbiamo visto cadaveri che galleggiavano ovunque e abbiamo soccorso due uomini che tenevano in alto un bimbo. Purtroppo il piccolo era morto", racconta Laura De Paoli, medico che opera per la Fondazione Cisom Cavalieri di Malta a supporto della Guardia costiera. "Abbiamo i due che tenevano in alto un bambino e siamo riusciti a recuperarli. Erano il fratello e lo zio del bambino che, però, era senza vita. Abbiamo provato a rianimarlo ma aveva i polmoni pieni d'acqua. Aveva 7 anni"

"Affronteremo anche il problema di dove sistemare le salme, Crotone era già in sofferenza, ma ci organizzeremo, anche nei vari paesi. Ci vuole solidarietà anche in questo", ha detto il sindaco di Crotone, Vincenzo Croce

Piangono senza parlare i circa 60 migranti superstiti del naufragio che sono stati portati nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Hanno tolto i vestiti bagnati e sono avvolti da coperte, riuniti, con lo sguardo fisso nel vuoto, in una delle sale del centro di accoglienza dove è stata attivata un'equipe di psicologi della Croce rossa. Gli psicologi stanno anche assistendo i feriti che sono stati portati nell'ospedale di Crotone

Carabinieri e Guardia di finanza, intanto, hanno sottoposto a fermo un cittadino egiziano sospettato di essere uno scafista. La sua posizione è ora al vaglio della magistratura. Secondo quanto si è appreso, tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime

La Procura della Repubblica di Crotone, guidata da Giuseppe Capoccia, ha aperto un'inchiesta per omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

Il barcone era stato individuato nella serata di ieri da un aereo del servizio Frontex. Dal porto di Crotone hanno preso il mare due unità della Guardia di finanza, ma le pessime condizioni - con mare forza 3-4 - hanno obbligato gli equipaggi a rientrare. Nella foto, le operazioni sulla spiaggia

Stamattina, verso le 4, una telefonata internazionale, proveniente probabilmente dalla stessa imbarcazione, ha provato a dare l'allarme alla Sala operativa del Gruppo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia. Il telefonista, però, a causa di un inglese stentato, non ha fornito indicazioni utili, ma gli operatori hanno comunque capito che poteva essere accaduto qualcosa di grave. Nella foto, i resti dell'imbarcazione sulla spiaggia dopo il naufragio

Nella foto, l'area dove sono stati sistemati alcuni dei superstiti
Migranti, sindaco di Cutro: "Una tragedia immane". VIDEO