“Mi è dispiaciuto leggerla, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il fascismo o con il nazismo” ha spiegato il ministro dell'Istruzione. Immediata la reazione dell'Anpi: "Parole inaccettabili"
Scoppia la bufera sul ministro Valditara. Commentando la lettera inviata agli studenti dalla preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, in seguito agli scontri davanti al liceo Michelangiolo (COS'È SUCCESSO), il ministro dell'Istruzione ha detto: “Mi è dispiaciuto leggerla, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il fascismo o con il nazismo”. Le parole del ministro hanno suscitato le reazioni delle forze politiche e dell'Anpi: "Parole inaccettabili".
Valditara: "Ridicolo dire 'rischio fascista'"
Nella missiva inviata dopo l'aggressione subita da alcuni ragazzi per opera di appartenenti ad Azione studentesca, la preside aveva ricordato che il fascismo nacque "ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti". La situazione è all’attenzione del ministro che ha poi chiarito: “Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l'atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure". "Di queste lettere non so che farmene, sono lettere ridicole, pensare che ci sia un rischio fascista è ridicolo. Trovo ci sia sempre più un attacco alla libertà di opinione e un alzare i toni trasformando la polemica in una campagna di odio, delegittimazione e falsificazione talvolta della realtà. Chiedo ai partiti dell'opposizione maggiore responsabilità. E intanto mi aspetto solidarietà anche dalla preside che ha scritto la missiva", ha concluso Valditara.
approfondimento
Firenze, preside Da Vinci: “Indifferenza favorisce rigurgito fascismo”
Nardella: "Valditara indegno di rivestire ruolo ministro"
"Gravissime, offensive, inaudite le parole di Valditara, indegno di rivestire il ruolo di ministro della scuola. Questo Governo non ha trovato il tempo neanche per una minima condanna dell'aggressione dei membri di Azione Studentesca ai due studenti minorenni del Liceo Michelangelo ma non ha perso un attimo per intimidire una dirigente scolastica". Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella a proposito delle dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara sulla preside del liceo Da Vinci. "Valditara si scusi o si dimetta", aggiunge Nardella che oggi si è recato al liceo Da Vinci per incontrare la preside.
Striscione Blocco studentesco a liceo Firenze: “Liberi lottare”
Uno striscione a firma di Blocco studentesco , 'Non ci fermerà una circolare, studenti liberi di lottare', è stato affisso stamani accanto all'ingresso del liceo da Vinci a Firenze, la cui preside Savino ha scritto la comunicazione sul fascismo nato dall'indifferenza. Qualcuno ha poi rimosso lo striscione. Su twitter di Blocco studentesco postata una foto con lo striscione e scritto: "Un'intera generazione di cosiddetti 'docenti', in realtà propagandisti politici in servizio permanente, dovrebbe finalmente andare in pensione anticipata. Sono loro la causa principale del disastro del sistema educativo italiano. Rottami del 68".
Giannelli: "Non si poteva tacere"
A stretto giro è arrivata la dichiarazione presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, che ha la polemica sugli scontri al liceo di Firenze. "Il principio della libertà di espressione garantito dalla Costituzione vale, ovviamente, anche per i dirigenti scolastici. Immagino che la preside in questione - ha detto il presidente - abbia deciso di intervenire perché i fatti accaduti nei giorni scorsi hanno scosso la comunità scolastica. Il suo messaggio è riconducibile nel perimetro del mandato educativo di un dirigente scolastico che non poteva restare in silenzio, facendo finta che non fosse successo niente".