Sabato 18 febbraio due studenti sono stati colpiti da sei ragazzi di Azione studentesca, esterni alla scuola. Il caso ha avuto una eco nazionale, con l’intervento di vari esponenti politici. La preside di un liceo cittadino ha scritto una lettera aperta, a cui ha duramente replicato il ministro dell’Istruzione
Il duro intervento del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara contro la preside del liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Firenze è solo l’ultimo atto legato all’aggressione avvenuta sabato 18 febbraio davanti al liceo Michelangiolo nel capoluogo toscano. Quel giorno due studenti del Collettivo sono stati colpiti da sei ragazzi di Azione studentesca, esterni alla scuola. Ecco che cosa è accaduto negli ultimi giorni.
L’aggressione davanti al liceo Michelangiolo
Sabato 18 febbraio, davanti al liceo Michelangiolo di Firenze, due studenti sono stati colpiti da sei ragazzi di Azione studentesca esterni alla scuola. "È ormai evidente che il pestaggio di alcuni studenti” è “stata una tipica azione squadrista e fascista”, hanno detto il giorno dopo i senatori toscani del Pd Silvio Franceschelli, Dario Parrini e Ylenia Zambito. Su quanto avvenuto la Digos di Firenze sta portando avanti le indagini, basate anche sui video circolati e le testimonianze delle persone presenti. La procura di Firenze ha aperto un fascicolo in cui si ipotizza il reato di violenza privata aggravata.
L’interrogazione a Piantedosi e le polemiche
L’evento ha avuto da subito una eco nazionale: il parlamentare Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, presidente della Commissione Cultura della Camera, ha rivolto un'interrogazione al ministro Matteo Piantedosi "perché vengano acquisiti tutti i video e identificate tutte le persone per ricostruire i fatti". Il deputato ha sostenuto che “se si vede il video integrale si nota che è stato un fronteggiamento fra due gruppi. Ho presentato un'interrogazione" perché "è bene ricostruire i fatti". Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, anche lui autore di un’interrogazione ai ministri Piantedosi e Valditara sul tema, ha risposto che “dalle parti di FdI e del governo sull'aggressione fascista di sabato scorso al Michelangiolo c'è molto disordine. Prosegue il silenzio inaccettabile degli esponenti del governo e della presidente del Consiglio. Eppure parlano di ogni cosa, creano bolle mediatiche sulla qualunque, dal palco di Sanremo alle cose più futili". "Il governo mantiene il silenzio sull'inaccettabile pestaggio squadrista avvenuto davanti al liceo”, ha scritto invece il segretario uscente del Pd Enrico Letta: “Silenzio che se continua si fa complice".
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La manifestazione e la lettera della preside
Intanto martedì 21 febbraio oltre mille persone, tra cui studenti e anche molti adulti, hanno svolto una manifestazione “antifascista” nella zona dello stadio. Oltre agli studenti dei licei, hanno aderito alla manifestazione sigle della galassia della sinistra fiorentina. La marcia, scortata dalla polizia, si è svolta in ordine, sono stati accesi fumogeni e sono stati gettati alcuni petardi. Nello stesso giorno, il 21 febbraio, la preside del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze Annalisa Savino ha scritto una lettera aperta sul caso a studenti, genitori e personale Ata della scuola che dirige: "Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti. ’Odio gli indifferenti' diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee”, si legge nella prima parte della lettera.
L’attacco del ministro alla preside
La lettera ha avuto una eco nazionale, e su di essa - a differenza di quanto avvenuto sul pestaggio davanti al liceo - è intervenuto il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara: “È una lettera del tutto impropria mi è dispiaciuto leggerla, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il fascismo o con il nazismo”. Il ministro ha poi parlato di possibili interventi contro la preside: “Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l'atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure”. E poi ha aggiunto: "Di queste lettere non so che farmene, sono lettere ridicole, pensare che ci sia un rischio fascista è ridicolo. Trovo ci sia sempre più un attacco alla libertà di opinione e un alzare i toni trasformando la polemica in una campagna di odio, delegittimazione e falsificazione talvolta della realtà. Chiedo ai partiti dell'opposizione maggiore responsabilità. E intanto mi aspetto solidarietà anche dalla preside che ha scritto la missiva", in riferimento alle minacce ricevute dal ministro stesso sui social e su cui sta indagando la Digos.
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Le reazioni alle parole di Valditara
L’attacco del ministro alla preside ha suscitato immediate e violente reazioni politiche: “Gravissime, offensive, inaudite le parole di Valditara, indegno di rivestire il ruolo di ministro della scuola. Questo Governo non ha trovato il tempo neanche per una minima condanna dell'aggressione dei membri di Azione Studentesca ai due studenti minorenni del Liceo Michelangelo ma non ha perso un attimo per intimidire una dirigente scolastica”, ha replicato duramente il sindaco di Firenze, Dario Nardella. L’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti ha scritto su Twitter: “Il Governo non ha detto nulla sull'aggressione neofascista contro gli studenti di Firenze. Oggi il ministro Valditara minaccia una dirigente che ha ricordato e difeso i valori della Costituzione. Un'altra vergogna che richiede unità per difendere i valori della Repubblica". Mentre gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Commissione Istruzione di Camera e Senato hanno aggiunto: "È incredibile. Il ministro dell'Istruzione anziché condannare con fermezza l'aggressione squadrista e fascista posta in essere da componenti di Azione Studentesca, associazione vicina a Fratelli d'Italia, e anziché esprimere solidarietà nei confronti degli studenti aggrediti, se la prende con la preside” per “la lettera inviata agli studenti e alle loro famiglie. Un testo in cui la dirigente scolastica rimarcava il ruolo della scuola come argine alla violenza, alla prepotenza, ai totalitarismi”.
L’Anpi: inaccettabili le parole di Valditara
Sul caso è intervenuta anche l’Anpi, con il presidente Gianfranco Pagliarulo che ha affermato: “La lettera della preside del liceo di Firenze Annalisa Savino è un esempio di sensibilità civile e di pedagogia repubblicana. L'attacco del ministro Valditara contro di lei è inaccettabile. La velata minaccia di future misure disciplinari è la spia del clima di autoritaria intolleranza che questo governo sta promuovendo e diffondendo alzando il clima di tensione nel Paese. Va riconosciuta senza dubbio al ministro solidarietà per le minacce ricevute. Ma il suo rumorosissimo silenzio davanti all'aggressione subita dagli studenti di Firenze è una prova di parzialità francamente sconcertante da parte di un ministro della repubblica antifascista".
Lo striscione di Blocco studentesco a Firenze
Infine, uno striscione a firma di Blocco studentesco ('Non ci fermerà una circolare, studenti liberi di lottare') è stato affisso stamani accanto all'ingresso del liceo da Vinci a Firenze, la cui preside Savino ha scritto la comunicazione sul fascismo nato dall'indifferenza. Qualcuno ha poi rimosso lo striscione. Sul profilo Twitter di Blocco studentesco è stata postata una foto con lo striscione con su scritto: "Un'intera generazione di cosiddetti 'docenti', in realtà propagandisti politici in servizio permanente, dovrebbe finalmente andare in pensione anticipata. Sono loro la causa principale del disastro del sistema educativo italiano. Rottami del 68".