
Truffe agli anziani in crescita, come difendersi dai malintenzionati
Le truffe agli anziani sono un fenomeno in netta crescita in Italia. Come quella del ladro che si finge “nipote” della vittima e gli racconta al telefono di avere problemi economici o con la giustizia. Ma ci sono anche i truffatori che si fingono tecnici dell’Acea o delle Poste Italiane. “Non rimanere mai soli a casa e non aprire agli sconosciuti” consigliano gli investigatori della squadra mobile di Roma

Le truffe agli anziani sono un fenomeno in crescita. Quella del “falso nipote” sta prendendo piede in tutta Italia, soprattutto a Roma. “In media si registrano cinque tentativi al giorno nella Capitale per un totale di oltre 100 truffe al mese” dichiara Alessandro Mennini, dirigente della sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile di Roma
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“Fino a poco tempo fa i tentativi erano uno al giorno nella Capitale e oggi sono diventati ben cinque. C'è anche da dire che Roma come estensione territoriale vale 9 città italiane messe insieme" spiega Mennini
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Over 80, molti fragili e soli. Questo l’identikit degli anziani presi di mira dalle bande di truffatori che si fingono “nipoti” al telefono e raccontano di avere problemi economici o con la giustizia. Dicono di aver bisogno di soldi subito e che un amico verrà a prendere il denaro. "Tengono l'anziano al cellulare fino a quando il complice non arriva nell’abitazione della vittima, in modo tale da non dargli il tempo di ripensarci o chiamare eventualmente un altro parente” spiega l'investigatore

Il modo migliore per difendersi da queste truffe, spiega Mennini “ è quello di non rimanere soli in casa”. Farsi scudo con i familiari o un badante. Non aprire mai agli sconosciuti e, anche al telefono, pensare una volta in piu'. E' difficile, soprattutto quando si e' soli, ma bisogna farlo" dice Mennini

Acea non manda mai personale sul posto senza raccomandata via mail o un preavviso. “C'è da dubitare quindi fortemente se qualcuno suona il campanello dicendo di essere dipendente di quell'azienda” dice Mennini

Dal furto di orologi, come il Rolex, si è passati alle truffe agli anziani "un fenomeno in crescita” ribadiscono gli esperti. “Sicuramente abbiamo operato bene arrestando un po' di persone, ma c'è anche un'altra motivazione: le pene previste dal codice penale" aggiunge l'investigatore della Squadra Mobile

"Per la rapina di Rolex si rischiano 8 anni di carcere e spesso si va armati. Nelle truffe non ci sono pistole e la misura cautelare è al massimo quella degli arresti domiciliari" conclude Mennini
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