Nel provvedimento di conferma del carcere duro per l'anarchico il Ministro della Giustizia sostiene anche che lo sciopero della fame "non sia più una forma di protesta non violenta". "Grazie, me l'aspettavo" è il commento dell'anarchico
Nel provvedimento con cui ieri è stata rigettata l'istanza di revoca del regime carcerario del 41 bis per Alfredo Cospito, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha fornito le motivazioni della conferma del carcere duro per l'anarchico.
Secondo quanto scrive il Guardasigilli, nel caso di Cospito "permane immutata la capacità del detenuto di orientare le iniziative di lotta della galassia anarco-insurrezionalista verso strategie e obiettivi sempre più rilevanti". I profili di pericolosità dell'anarchico, sarebbero "confermati dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie e violente seguite alla adozione del regime carcerario differenziato" da parte dei gruppi di matrice anarco-insurrezionalista.
Sullo sciopero della fame
Il Ministro della Difesa si è poi espresso anche sullo sciopero della fame che Cospito sta portando avanti dallo scorso ottobre in segno di protesta, dichiarando che tale "forma di protesta tradizionalmente non violenta invece, nel caso di specie ha assunto un significato assolutamente opposto. La dimostrazione la si trae da una frase pronunciata da Cospito: 'il corpo è la mia arma'". Il Guardasigilli prosegue aggiungendo che il corpo di Cospito "è divenuto il catalizzatore che serviva all'azione strategica del detenuto che chiedeva unità di intenti e obiettivi pur lasciando a ciascuna formazione la libertà e l'autodeterminazione in relazione alla tipologia di atti da compiere". Si tratterebbe dunque, secondo Nordio, di "un soggetto sano e lucido che si sta volontariamente procurando uno stato di salute precario per finalità ideologiche, perseverando nella sua condotta nonostante i reiterati inviti da parte dell'autorità sanitaria a desistere dal mantenere tale condotta autolesionistica”. Tuttavia, tali condizioni di salute "non sono tali da incidere in maniera significativa sulla sua rilevante pericolosità sociale e non sono idonee a giustificare l'adozione del domandato provvedimento di revoca anticipata del regime differenziato previsto dal 41 bis", conclude Nordio.
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Il commento dell'anarchico
"Grazie, me l'aspettavo". Questo è il commento sintetico rilasciato dallo stesso Alfredo Cospito riguardo alla mancata revoca del carcere duro nei suoi confronti, espresso attraverso l'avvocato della difesa Flavio Rossi Albertini in conferenza stampa alla Camera. C'è ancora una data che potrebbe essere fondamentale per la revisione del regime di carcere duro nei confronti dell'anarchico. Il 24 febbraio, infatti, ci sarà in Cassazione la camera di consiglio per decidere sul ricorso presentato dalla difesa contro l'ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma che ha confermato il regime speciale per quattro anni. Se i giudici accogliessero il ricorso, dunque, sarebbe probabilmente necessaria una nuova decisione del tribunale.