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Milano, nasce il registro Alias per le persone transgender e non binare: ecco a cosa serve

Cronaca
©Getty

L'idea risale a un anno fa, quando Monica Romano – consigliera comunale Pd e prima donna transgender eletta a Milano – aveva depositato a Palazzo Marino una mozione al riguardo. Si stima che verrà usato da oltre mille persone 

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Al via in primavera, a Milano, il registro per il riconoscimento dell’identità alias e il genere di elezione. Come specifica Repubblica, sarà rivolto alle persone transgender costrette a mantenere il proprio nome anagrafico e il genere d’origine fino alla conclusione della procedura giudiziale e di rettifica anagrafica. Si tratta spesso di processi lunghi, per la cui conclusione sono necessari alcuni anni. Secondo quanto riferito dal quotidiano potrebbero iscriversi circa mille persone, in gran parte giovani.

La mozione

L’idea risale allo scorso anno, quando Monica Romano – consigliera comunale Pd e prima donna transgender eletta a Milano – aveva depositato a Palazzo Marino una mozione su questo tema, appoggiata da undici consiglieri di maggioranza. Insieme alla consigliera delegata alle Pari Opportunità del Comune, Elena Lattuada, si sono rivolte al sindaco Beppe Sala nei giorni scorsi, che ha dato il suo appoggio.

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L’applicazione

Dalle tessere delle biblioteche rionali agli abbonamenti Atm, fino ai badge per i dipendenti del Comune: per tutti questi settori gli iscritti potranno avvalersi di una nuova identità di genere. L’Ospedale Niguarda è l’unica struttura pubblica dotata di un Centro per la Disforia di Genere e presenta una lista d’attesa di 149 persone da più di un anno. Tuttavia, prosegue Romano su Repubblica, le persone prese in carico ogni anno dalle strutture private sono circa 100, pur con una richiesta superiore.

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