
Cospito: scontri a Roma, fermati tre manifestanti. Lancio di sassi a Opera. FOTO
Il corteo non autorizzato è partito da piazza Vittorio e si è diretto verso i quartieri a est della Capitale. Ottocento i partecipanti, tra cui gruppi che hanno lanciato bottiglie e fumogeni contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con cariche di alleggerimento. Due i feriti. Dal presidio al carcere milanese, dove il detenuto continua lo sciopero della fame, c'è chi si è avvicinato alla struttura per lanciare oggetti. Proteste in solidarietà dell'anarchico anche a Napoli, Bari e Cagliari

Mentre Alfredo Cospito, dal carcere di Opera, va avanti con lo sciopero della fame in segno di protesta contro il 41-bis, nelle strade italiane continuano le manifestazioni degli anarchici in suo sostegno. Come a Roma, dove nel pomeriggio di oggi, 4 febbraio, è partito un corteo non autorizzato da piazza Vittorio. Secondo la polizia, i partecipanti sono stati 800. Tre sono stati fermati e portati in Questura, altri due sono rimasti feriti. "Il carcere uccide" e "Lo Stato tortura" le scritte sugli striscioni esposti
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Al corteo hanno partecipato diverse realtà dell'antagonismo romano, tra centri sociali e collettivi studenteschi, ma anche alcuni esponenti dei No Green Pass. Dai microfoni sono partite accuse alla stampa per aver accostato il movimento anarchico alla mafia. "Lottare al fianco di Alfredo significa non volere un mondo che utilizza il carcere per importare sfruttamento e oppressione. Abbiamo urgenza che Alfredo esca da un regime di tortura”, ha detto una delle manifestanti
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Tra fumogeni e bandiere rosse o nere, anche alcuni cartelli contro il sottosegretario alla Giustizia Delmastro, il vice presidente del Copasir Donzelli e i giornalisti. I partecipanti si sono diretti verso i quartieri popolari del quadrante est della Capitale. Nell'area di San Giovanni e del Pigneto, così come in piazza Vittorio, sono stati rimossi i bidoni dell’immondizia, così da scongiurare eventuali pericoli per la sicurezza
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Momenti di tensione a Piazzale Prenestino, dove i blindati delle forze dell'ordine hanno disperso un gruppo di manifestanti a volto coperto che durante un tratto del corteo si è reso responsabile di atti vandalici. I manifestanti hanno prima lanciato bottiglie contro le forze dell'ordine davanti a un deposito Atac, poi hanno infranto i vetri di un'auto della vigilanza privata e quelli di una pensilina ad una fermata di un bus. Infine hanno incendiato una cabina elettrica con un fumogeno. Le forze dell'ordine hanno fatto una serie di cariche di alleggerimento
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Un momento della manifestazione a Roma
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Un momento della manifestazione a Roma

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Un momento della manifestazione a Roma

Un momento della manifestazione a Roma

Davanti al carcere di Opera, la protesta dei circa 300 partecipanti è cominciata con insulti ai giornalisti sul posto - "servi della Questura" e "servi di questo Stato" - e con proclami contro il 41 bis, definito una "tortura di Stato". Ai reporter sono poi state lanciate addosso monete e anche un gavettone
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Un gruppo di manifestanti si è staccato dal presidio e ha sfilato in corteo nel prato nei pressi del carcere. Si è avvicinato alla recinzione di sicurezza più esterna del penitenziario e ha lanciato all'interno fumogeni e sassi
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Sono poi partiti insulti e sputi verso le forze di polizia, al grido di slogan come "galere e Cpr non non ne vogliamo più, colpo su colpo le tireremo giù"
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Presente a Opera anche Simone Ficicchia, esponente di Ultima generazione per cui è stata chiesta la sorveglianza semplice dopo che ha partecipato a una serie di azioni come il lancio di vernice sulla Scala di Milano. "Sono qui come individuo perché c'è una persona che sta facendo uno sciopero della fame, una azione assolutamente non violenta, contro un regime assolutamente inumano come quello del 41 bis e dell'ergastolo ostativo", ha spiegato, precisando che lui e Cospito non abbracciano "gli stessi metodi di lotta"

In foto, un momento della protesta a Opera

Un centinaio di persone anche in piazza Garibaldi a Cagliari "contro il 41 bis e l'ergastolo ostativo - spiegano gli organizzatori del sit-in - contro la repressione dello Stato Italiano e l'uso della Sardegna come colonia carceraria". Un presidio pacifico: esposti striscioni con le scritte "Dalla parte di chi lotta" e "Lo Stato uccide nelle carceri, tutti liberi, tutte libere". Poi cori e slogan: "Fuori Alfredo dal 41 bis" il più urlato. (In foto, il carcere di Opera)

Proteste anche a Napoli (in foto) dove 200 persone si sono riunite in piazza Dante per un presidio che è poi diventato un corteo verso il centro storico. A Bari, un gruppo di anarchici si è invece riunito sotto la sede della Rai a Bari. Presidi pacifici anche a Pisa

Ieri, all’Università La Sapienza di Roma, sono stati affissi alcuni manifesti che indicano “gli assassini” di Cospito. Raffigurati il capo dello Stato Sergio Mattarella, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e l'ex Guardasigilli Marta Cartabia (che aveva disposto appunto il 41-bis per Cospito), il premier Giorgia Meloni, il capo del DAP Giovanni Russo, il presidente della Cassazione Pietro Curzio, la procuratrice della Repubblica del tribunale di Torino Anna Maria Loreto e il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo

Ha commentato la vicenda il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, definendo “assurdo” che si indichi il presidente della Repubblica “come uno degli obiettivi che sono responsabili del 41-bis o della detenzione di un anarchico condannato per reati di terrorismo"

I manifesti sono stati appesi accanto alla targa commemorativa per l'anarchico Giuseppe Pinelli, in cima alla scala della facoltà di Lettere, che da giovedì a ieri sera è stata occupata da alcuni studenti. "L'università è complice del silenzio. Fuori tutti dal 41-bis", si legge sulla facciata del rettorato della Sapienza
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Ieri, un presidio davanti alla Stazione centrale di Milano è sfociato in un corteo non autorizzato. All'iniziativa, organizzata dalle associazioni anarchiche, hanno partecipato anche cittadini non legati a particolari sigle politiche, che hanno esposto lo striscione "Contro il 41bis - Per un mondo senza galere. Libertà per tutte e tutti". Un cameraman è rimasto lievemente ferito. Non ci sono stati invece problemi particolari durante una manifestazione a Bologna
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