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Cospito, per anarchico trasferimento a Opera. Cdm: "Violenze non intimidiscono il governo"

Cronaca
©Ansa

Il Garante nazionale dei detenuti: "Da giorni dico che deve andare in un carcere dove sia possibile un immediato intervento ospedaliero". Il suo difensore avverte: "Non accetterà somministrazioni di cibo e continuerà sicuramente lo sciopero della fame". Nordio in Cdm: "Non ritengo di revocare il 41 bis"

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"Non accetterà somministrazioni di cibo e continuerà sicuramente lo sciopero della fame". È quanto ribadisce l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, dopo la notizia del trasferimento dell'anarchico in sciopero della fame da oltre cento giorni, dal carcere di Sassari a quello di Opera e in particolare al Servizio di assistenza intensificata del carcere. "L'unica novità di questo trasferimento è che nella struttura di Opera hanno specialisti in grado di intervenire tempestivamente in caso di emergenza", aggiunge il legale. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, fa sapere: Cospito "ha mostrato discreta pericolosità". Intanto si è riunito il Consiglio dei ministri, la cui linea è questa: le azioni violente degli anarchici non intimidiscono né condizionano il governo sulla modifica del regime di 41 bis. E il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, "ritiene di non revocare il regime di cui all'articolo 41 bis", come si legge nel nomunicato del Cdm in cui il guardasigilli ha tenuto un'informativa. 

Piantedosi: Stato non si fa condizionare

In Cdm, il ministro Piantedosi ha ribadito che c'è il rischio che i gruppuscoli di anarchici si ricompattino, "ma non ci faremo condizionare". "Lo Stato non si fa condizionare", ha sottolineato ancora. E ha sottolineato "la rete di supporto nei confronti del detenuto, manifestatasi in plurimi episodi di atti vandalici o incendiari e in manifestazioni di piazza, anche violente". Intanto per mercoledì è fissata la riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo.

Le azioni anarchiche degli ultimi giorni

Proprio in merito alle azioni anarchice degli ultimi giorni, è intervenuto anche il capo della Polizia, Lamberto Giannini: "Queste violenze e queste proteste si stanno ripetendo ed è una situazione che dovrà essere esaminata con la massima attenzione. Fenomeno seguito molto attentamente su tutto il territorio nazionale. Stiamo facendo indagini per accertare tutte le responsabilità - ha detto a margine di un convegno - Sono state già identificate e segnalate all'Autorità Giudiziaria oltre 40 persone. È in corso la visione dei filmati per accertare le singole responsabilità". 

Incendio ad auto Tim a Roma: anarchici rivendicano

"Nelle prime ore della notte di lunedì 30 gennaio abbiamo portato avanti un'azione incendiaria contro Tim. L'attacco è stato condotto introducendoci nel parcheggio di una delle sue sedi ed appiccando il fuoco a 5 veicoli. Tim collabora attivamente al controllo sociale attraverso l'installazione della rete della fibra ottica, telecamere e braccialetti elettronici”: questa la rivendicazione apparsa sui siti degli anarchici in relazione al rogo nel piazzale di una sede Telecom a Roma. "Che lo stato assassino e i padroni sappiano che questo è solo l'inizio e più che una minaccia è una promessa", concludono, esprimendo solidarietà ad Alfredo Cospito, "in lotta contro il 41 bis".

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Delmastro: “Violenze confermano il fondamento del 41-bis”

“La serie di violenze di queste ore, così come già la busta con proiettile al Pg di Torino, confermano che c'era un fondamento nell'adozione del 41 bis su Cospito”, dice inoltre in un'intervista a Repubblica il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, che spiega: “Questi gravissimi fatti dimostrano che chi ha deciso di infliggere il carcere duro a Cospito aveva visto giusto nel ritenerlo ancora un leader, un riferimento forte per una vasta compagine anarchica ritenuta pericolosa”. Poi parlando con il Messaggero, Delmastro precisa: “Lo Stato non arretra, non può farlo”. “Evidentemente il comportamento di Cospito in carcere - ribadisce - riesce a influenzare una rete di terroristi violenti. E questo è uno dei presupposti per il 41-bis”.

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Il medico: “Non vuole neanche l'alimentazione forzata”

Secondo Angelica Milia, medico di fiducia di Cospito, l’organismo dell'uomo, gravato dallo sciopero della fame, sta soffrendo di un pericoloso calo del potassio e il deficit di sali “potrebbe causare aritmie cardiache”. “È partito da un indice di massa corporea da obeso e ora stiamo andando verso il sottopeso, rischiamo questioni irrisolvibili per gli organi - spiega la cardiologa all'Adnkronos -. Abbiamo avuto un ulteriore calo del potassio e abbiamo aumentato la terapia: ha perso un altro chilo e sta andando incontro al sottopeso rispetto all'indice di massa corporea”. “Quando si perde oltre il 50% del peso corporeo iniziale, intervengono questioni irreversibili - continua Milia -. Andando avanti col digiuno si intaccano i muscoli prima, poi gli organi interni e alla fine i muscoli respiratori e il cuore. Prima aveva un indice di massa corporea sopra i 30, ora siamo vicini ai 20. Arrivati a quelle condizioni l'organismo cerca energia anche nel poco grasso che trova nella guaina nervosa dei nervi”. “Se va in fibrillazione ventricolare con arresto cardiaco lo si rianima, ma poi? - si chiedeva il medico -. Anche spostandolo in un'altra struttura, dove si possa operare più in fretta, cambierebbe poco. Il fisco è intaccato in modo grave e il recupero sarebbe difficile perché non vuole neanche l'alimentazione forzata. Non si può fare altro che toglierlo dal 41-bis”.

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Il ricorso

Il legale di Cospito ha presentato un ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro l'applicazione del 41 bis per 4 anni. L'udienza sul caso è stata anticipata al 7 marzo per l'anarchico, che sta scontando condanne per la gambizzazione nel 2012 del dirigente di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per l'attentato del 2006 alla Scuola allievi Carabinieri di Fossano. Nordio, martedì in commissione Giustizia della Camera, risponderà a interrogazioni parlamentari sul caso. Scadono il 12 febbraio i trenta giorni di tempo che Nordio ha per rispondere all'istanza avanzata dal difensore di Cospito per chiedere la revoca del regime del carcere duro. Trascorsi i termini, e in assenza di una risposta da parte di via Arenula, il ricorso viene considerato respinto. Sull'istanza finita all'attenzione del ministri, nei prossimi giorni, si esprimerà con un parere la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

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Appello degli artisti per Cospito

"Alfredo Cospito è un detenuto anarchico in sciopero della fame da più di 100 giorni per protestare contro il 41 bis. Lo accusano di aver commesso una strage più grave di quella di Capaci e via D'Amelio. Lo accusano di un attentato che però non ha causato né morti né feriti. Per questo Alfredo ha iniziato una lotta con il suo corpo, una lotta terribile che lo sta conducendo alla morte, nella totale indifferenza di coloro che dovrebbero e potrebbero intervenire. Chiediamo di intervenire prima che sia troppo tardi". È quanto scrivono in un appello al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, attori, registi e artisti. Nell'appello, sottoscritto tra gli altri da Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Michele Riondino e Paolo Calabresi, si afferma che "il 13 gennaio il difensore di Cospito ha rivolto una richiesta al ministro per revocargli il 41 bis, il ministro ha trenta giorni per decidere, nella sua inerzia e indifferenza i giorni scorrono inesorabilmente e Alfredo potrebbe morire da un momento all'altro. La lotta di Alfredo ci chiama a ragionare sul senso di umanità e di utilità delle leggi del nostro paese, sull'evidente dismisura tra reato e pena. Per questo Alfredo Cospito è pronto a morire. Non si tratta solo di una vicenda personale o di buonismo, ma di affermare un principio. Per questo chiediamo al Ministro e alle istituzioni di intervenire prima che sia troppo tardi".

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