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Alfredo Cospito, Piantedosi: "Lo Stato non si lascia intimidire dagli anarchici"

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Ieri manifestazione a Roma: 41 i denunciati. Nella notte una molotov è stata lanciata contro il distretto di polizia Prenestino. Il ministro dell'Interno: "Azioni del tutto inaccettabili, nessuna proposta può essere presa in considerazione se portata avanti con questi metodi". Cospito è al 102esimo giorno di sciopero della fame: ha perso 40 kg ed è caduto nella doccia fratturandosi il setto nasale. Il Garante nazionale delle persone private della libertà ne ha chiesto il trasferimento con urgenza

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Scritte, striscioni, cortei e presidi, ma anche azioni incendiarie contro sedi diplomatiche e non solo. Offensiva anarchica – in Italia e all’estero – in segno di solidarietà ad Alfredo Cospito (da 102 giorni in sciopero della fame nel carcere di Sassari) che ha militato nella Federazione anarchica informale. Sono 41 le persone identificate e denunciate in relazione agli scontri avvenuti ieri sera nella zona di Trastevere, a Roma, tra militanti anarchici e forze dell'ordine. Dopo i disordini, un gruppo di oltre 30 manifestanti si è asserragliato in un garage per circa due ore e mezzo con decine di poliziotti di fronte all'ingresso. Secondo i manifestanti nel garage si trovavano sia militanti anarchici che dei collettivi studenteschi dell'università e di alcuni licei romani. Molti di loro sono stati poi portati in questura per l'identificazione e la successiva denuncia. Nella notte, una molotov è stata lanciata contro il distretto di polizia Prenestino a Roma: il piantone di guardia è intervenuto dando l'allarme e le fiamme sono state spente. "Lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti col ricorso a questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell'ordine", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo PIantedosi.

Piantedosi: "Solidarietà alle donne e agli uomini in divisa"

"Esprimo - aggiunge Piantedosi - la mia solidarietà alle donne e agli uomini in divisa che con grande professionalità e spirito di sacrificio fronteggiano, anche in questi giorni e in queste ore, le dimostrazioni di chi immagina di utilizzare la minaccia e la violenza come metodo di condizionamento delle istituzioni". "La mia vicinanza - prosegue il ministro - va agli operatori di polizia rimasti feriti ed in particolare all'ispettore della Polizia di Stato che è stato colpito alla testa ed è stato curato con numerosi punti di sutura".

La nota di Palazzo Chigi

"Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni - si legge in una nota di Palazzo Chigi - Tanto meno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia".

41 bis

Cospito, 55 anni, è stato condannato per aver gambizzato nel 2012 l'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per aver piazzato due ordigni esplosivi fuori da una caserma di Cuneo nel 2006. Si trova in regime di 41 bis: da tre mesi gli sono state impedite le comunicazionI con l’esterno. I suoi legali ritengono che non ci siano le condizioni per tenerlo in cella con il regime del carcere duro e dell'ergastolo ostativo.

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Atene, Berlino, Barcellona: la mobilitazione degli anarchici

Dopo quella ad Atene dello scorso 2 dicembre ai danni del primo consigliere dell'ambasciata Susanna Schlein, sorella della candidata alle primarie Pd Elly Schlein, il 28 gennaio è stata presa di mira l'auto di un funzionario dell'ambasciata italiana a Berlino, mentre a Barcellona è stato colpito il consolato. È il culmine della settimana di mobilitazione promossa agli anarchici per "il fratello e compagno" Alfredo, come viene definito in un post apparso sui siti d'area dal titolo 'Hic et nunc': "Per un compagno che stanno torturando e uccidendo nei loro lager - si legge - non abbiamo fatto nulla. Serviranno a poco e niente qualche giorno di scontri con gli sbirri. Serve il "Qui e ora"! Qui e ora si deve aprire un nuovo capitolo della storia degli anarchici in Italia. O si fa l'anarchia o si va tutti a casa!". Le fibrillazioni di questa galassia sono all'attenzione costante di intelligence e forze di polizia. Le azioni condotte erano annunciate ed hanno seguito la tradizionale strategia del doppio livello: quello movimentista con manifestazioni e proteste e quello terroristico, con veri e propri attentati contro target associati alle campagne di lotta, in questo caso per la liberazione di Cospito. Altra caratteristica del mondo anarchico è l'internazionalizzazione delle battaglie: e proprio in Grecia, Germania e Spagna, dove sono state messe nel mirino le sedi diplomatiche italiane, i militanti della A cerchiata hanno solidi rapporti con i compagni italiani.

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In Italia

Non sono mancate le iniziative sul territorio nazionale. Nella notte fra il 27 e il 28 gennaio sono stati incendiati alcuni cavi di un ripetitore su una collina di Torino: sul posto campeggiava la scritta "Fuori Cospito dal 41 bis". A Spoleto tentativo di incendio del cancello della villa di un imprenditore; anche in questo la rivendicazione riporta alla solidarietà con il detenuto. Cortei si sono svolti sempre ieri a Trieste - dove ci sono state tensioni con le forze dell'ordine - e a Torino. Oggi un centinaio di anarchici si sono radunati davanti al carcere di Bancali, a Sassari, per manifestare la loro solidarietà a Cospito. I manifestanti hanno organizzato un sit-in pacifico in un campo a circa 200 metri dalle mura del carcere. Qui hanno installato un impianto stereo collegato a un generatore di corrente elettrica, dal quale sparano musica a tutto volume, "perché Alfredo senta che siamo qui per lui". I manifestanti protestano chiedendo la fine del carcere duro per Cospito, contestando anche la misura dell'ergastolo ostativo, ritenuta, così come il 41 bis, "inumana e ingiusta".

Le condizioni di Cospito

Alfredo Cospito intanto ha perso 40 chili e nei giorni scorsi e caduto nella doccia fratturandosi il setto nasale. In seguito all'aggravarsi delle sue condizioni di salute, il Garante nazionale delle persone private della libertà, Mauro Palma, ne ha chiesto il trasferimento con urgenza. "Alfredo ha valori di potassio molto bassi e ha perso un ulteriore chilo, ora pesa 73 kg. Abbiamo aumentato la terapia per evitare aritmia e fibrillazione cardiaca che potrebbero essergli fatali. Va trasferito in una struttura adeguata", ha detto la cardiologa Angelica Milia, medico di fiducia di Cospito. "Ho sentito il medico del carcere che monitora quotidianamente le sue condizioni e ribadisco che la soluzione assolutamente necessaria è quella di un trasferimento immediato in un carcere dotato di una struttura sanitaria che possa garantirgli la giusta assistenza". Milia ha anche precisato che Cospito sia stato sottoposto a una terapia per reintegrare i sali, il cui deficit "potrebbe causare aritmie cardiache".

Lunedì 7 marzo l'udienza sul ricorso contro il 41 bis

Il 7 marzo (inizialmente l’udienza era stata fissata per il 20 aprile) è attesa la discussione in Cassazione sul ricorso del legale di Cospito contro il 41 bis. Lunedì il ministro della Giustizia Carlo Nordio risponderà in commissione Giustizia della Camera ad un'interrogazione sul caso. Da parte sua, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ha difeso la linea dura: "I magistrati non si intimoriscono. Lo Stato non si piega. La normativa speciale contro il terrorismo non arretra", ha detto in riferimento alla busta con proiettile indirizzata al procuratore generale Francesco Saluzzo, che sostiene l'accusa del processo d'appello bis all'anarchico.

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