
Messina Denaro, dalla biografia su Putin a quella su Hitler: i libri ritrovati nei covi
Negli appartamenti e nei rifugi del boss della mafia arrestato lunedì scorso dopo 30 anni di latitanza, sono stati trovati decine di volumi. Dai libri di filosofia a quelli di attualità: il capo di Cosa Nostra è un amante della lettura, anche se ha conseguito solo il diploma di terza media

Matteo Messina Denaro, il boss della mafia arrestato lunedì scorso dopo 30 anni di latitanza, è un amante della lettura. Nel corso delle perquisizioni dei covi utilizzati dal capo di Cosa Nostra sono stati trovati decine di libri. Nella libreria dell’appartamento a Campobello di Mazara c’erano anche volumi di storia e filosofia, oltre a diverse biografie di personaggi storici
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Il padrino trapanese è cresciuto a Castelvetrano, ha frequentato le elementari nella scuola Ruggero Settimo, le medie all'istituto comprensivo Capuana-Pardo e poi si è iscritto all'istituto tecnico commerciale ma non avrebbe terminato gli studi. Ha solo la terza media non avendo proseguito gli studi e secondo chi ha indagato su di lui per decenni questo è sempre stato un rammarico per il boss
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Nelle sue cinque lettere con l'ex sindaco Antonino Vaccarino, soprannominato Svetonio (come lo storico romano) e utilizzato dai servizi segreti per arrivare alla cattura del boss, Messina Denaro, che si firma “Alessio”, nel febbraio 2005 cita lo scrittore brasiliano Jorge Amado (in foto): "Amado diceva che non c'è cosa più infima della giustizia quando va a braccetto con la politica ed io sono d'accordissimo con lui"
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Sempre nel 2005 scriveva: "Qualche rimpianto nella mia vita ce l'ho: il non aver studiato è uno di essi, è stato uno dei più grandi errori della mia vita, la mia rabbia maggiore era che ero un bravo studente solo che mi sono distratto con altro. Se potessi ritornare indietro conseguirei la laurea senza ombra di dubbio. Vorrei la laurea solo per me stesso e non per altro. Oggi mi ritrovo ad avere letto davvero tanto essendo la lettura il mio passatempo preferito, a livello culturale mi definisco un buono a nulla (non ho le basi) che se ne intende un po' di tutto"

In un altro passaggio delle missive cita Benjamin Malaussène, il protagonista dei romanzi di Daniel Pennac (in foto), di professione “capro espiatorio”: “Non amo parlare di me stesso e poi oramai è da anni che sono gli altri a parlare di me; credo, mio malgrado, di essere diventato il Malaussène di tutti e di tutto, ma va bene così, sono un fatalista e penso che era tutto scritto così, un uomo non può cambiare il proprio destino, l’importante è viverlo con dignità”

L’Ansa ha riportato nei giorni scorsi le testimonianze di alcuni amici d’infanzia di Messina Denaro, che descrivono il boss come "di livello superiore. Un uomo colto. Leggeva Nietzsche (in foto), libri di romanzieri importanti, scrittori sudamericani. A volte faceva citazioni per noi incomprensibili. In 30 anni di solitudine chissà quanti libri avrà letto"
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