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Matteo Messina Denaro agli agenti in carcere: "Sono incensurato"

Cronaca

“Fino a oggi ero incensurato. Poi stamani mi hanno arrestato e adesso sono qui. Ma prima non ho mai avuto a che fare con la giustizia” avrebbe detto il boss di Cosa Nostra con un sorriso di scherno, secondo la ricostruzione de la Repubblica

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Si sarebbe definito “incensurato” Matteo Messina Denaro, davanti agli agenti della polizia penitenziaria del carcere dell’Aquila. “Fino a oggi ero incensurato. Poi stamani mi hanno arrestato e adesso sono qui. Ma prima non ho mai avuto a che fare con la giustizia” ha detto con un sorriso di scherno, secondo la ricostruzione de la Repubblica, il boss di Cosa Nostra, arrestato il 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza e già condannato a diversi ergastoli per stragi e omicidi. Sulla giustizia, anche uno scambio di battute fra il detenuto e gli agenti che gli dicono: "Esiste una giustizia divina e una giustizia terrena". Il boss sarebbe rimasto in silenzio per poi aggiungere, sempre con fare ironico, "ci rifletterò".

Domani l'udienza in videoconferenza nel processo d'appello

Messina Denaro è detenuto nel carcere dell’Aquila in regime di 41 bis e domani si terrà, in videoconferenza, la prima comparizione da imputato, non più latitante: nell'aula bunker di Caltanissetta è già fissata da tempo l'udienza dinanzi alla Corte di assise di appello per le stragi di Capaci e via D'Amelio, in cui Messina Denaro è imputato. A difenderlo sarà la nipote Lorenza Guttadauro, avvocato penalista, figlia di sua sorella Rosalia e di Filippo Guttadauro. Il nonno paterno - padre di Filippo - è lo storico boss di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro. 

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