
Aspettativa di vita in Italia, Istat: al Sud si vive un anno e 7 mesi meno del Nord
Nel 2021 in Italia la speranza di vita alla nascita era di 82,4 anni, ma l’aspettativa cambia nei vari territori della Penisola, con il Sud che ha circa 1,7 anni in meno rispetto al Nord. È quanto emerge dal rapporto Istat Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori

Tra il 2020 e il 2021 la speranza di vita è cresciuta al Nord (dopo la fine del primo periodo della pandemia) e diminuita al Sud fissandosi rispettivamente a 82,9 e a 81,3 anni. In particolare le aree più colpite dalla prima ondata della pandemia hanno registrato recuperi significativi
Fiaso, italiani più longevi e in salute
Bergamo, che recupera nel 2021 quasi completamente i circa 4 anni di speranza di vita alla nascita persi nel 2020, si posiziona ora al 13posto della graduatoria, mentre nei mesi successivi all'esplosione del coronavirus si trovava al 106esimo. A Campobasso si era perso un anno nel 2020 e un ulteriore anno e quattro mesi nel 2021
Istat, speranza di vita: i dati del 2020
Ma lo svantaggio tra le aree del Paese si evidenzia anche nell'istruzione: se in media in Italia nell'anno scolastico 2021/22 il 43,6% degli studenti di terza media aveva una competenza numerica non adeguata, al Nord questa cifra era al 35,8% (+1,2 punti), anche se in calo di 4,5 punti rispetto al 2018/2019 prima dell'inizio della pandemia, mentre era al 60% al Sud (migliora di 1,6 punti sul 20/21)

Sull'occupazione il divario tra Nord e Sud si riduce, anche se resta ampio. Il tasso di occupazione in media tra i 20 e i 64 anni nel 2021 è salito di 0,8 punti al 62,7%, ma se le province del Nord colpite dalla pandemia restano ancora al di sotto dei livelli del 2019, nel Sud la maggior parte delle province ha recuperato il terreno perduto. Il distacco tra la provincia con il più alto tasso di occupazione (Bolzano, 75,8%) e quella con il tasso più basso testa (Caltanissetta, 40,8%) è nel 2021 di 35 punti percentuali dai 40,5 nel 2019

Se si guarda alla retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti, nel 2020 il reddito medio nella provincia di Milano è di 29,631 euro, 2,7 volte quello di Vibo Valentia. Nel 2021 il reddito si è ridotto del 6% a livello nazionale, ma la flessione è stata mediamente più contenuta al Nord (-5%) rispetto al Mezzogiorno (-8%) dove i livelli iniziali erano più bassi

Anche sul fronte delle scuole c'è una discrepanza sulle strutture accessibili ai disabili: infatti gli abitanti del Sud sono penalizzati con appena il 27,7% degli edifici adeguati (29,8% nelle Isole) a fronte del 38% al Nord
Roma, bambini disabili senza scuolabus comunali. Campidoglio: “Presto soluzione”
Per la sanità continua la migrazione ospedaliera anche se su questo i dati sono fermi al 2020 e sono viziati dall'esplosione della pandemia, con la conseguente impossibilità di spostarsi tra regioni per alcuni mesi. Per alcuni pazienti il ricovero in un’altra Regione è una scelta, ma spesso è dovuto alla carenza di strutture e figure professionali adeguate

Nonostante la riduzione complessiva dei ricoveri (-17% la media italiana, -21% nel Mezzogiorno) le differenze territoriali restano grandi, con l'11,4% dei ricoverati residenti nel Sud che si è spostato per motivi di cura a fronte del 5,6% dei residenti nel Nord
L'Irccs Rizzoli tra i migliori ospedali ortopedici al mondo
Da altri dati oggetto delle rilevazioni dell’istituto nazionale di statistica (lavoro e conciliazione dei tempi di vita, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, innovazione, ricerca e creatività e qualità dei servizi) emerge la fotografia di un Paese dove è penalizzato il Mezzogiorno, con indicatori che registrano differenze che segnano un chiaro arretramento dei livelli di benessere al Sud, con il conseguente ampliarsi del divario con il Centro-nord
Sicurezza, Catania tra le città percepite come più pericolose in Europa: la classifica