
Trasporto pubblico, aumenta il prezzo del biglietto in alcune regioni: ecco quali
Nonostante l’aiuto di 60 euro del governo, alcuni enti locali hanno alzato i costi delle tratte urbane di alcuni mezzi, nel tentativo di adeguarsi all’inflazione e alle sempre minori risorse di cui dispongono sindaci e governatori

Salgono i prezzi dei biglietti del trasporto pubblico locale da nord a sud. In base a quanto registrato da “Il Sole 24 Ore” sono già 5 le regioni che hanno adeguato i prezzi: si tratta di Lombardia, Marche, Piemonte, Campania e Puglia. "Non stupiscono questi aumenti: veniamo da quasi tre anni di Covid con perdite importanti per il settore dei trasporti e con risorse ridotte nelle mani degli enti locali. L'inflazione ha reso inevitabili i ritocchi”, ha dichiarato Tiziana Toto, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva
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MILANO IN DETTAGLIO – Nel capoluogo lombardo molte società si sono già adeguate all'ultimo aumento stabilito da una delibera del 4 luglio: Trenord ha applicato l'adeguamento del 3,82% previsto per i titoli ferroviari mentre a Milano il biglietto giornaliero aumenta di 30 centesimi, passando da 7,4 euro a 7,7 euro (congelato fino ad ottobre il prezzo del singolo biglietto Atm, che resta a 2 euro)
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IL RESTO DELLA LOMBARDIA – Una situazione simile si trova non soltanto a Milano ma anche nel resto della regione. Infatti, anche Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo hanno approvato aumenti: in particolare in quest’ultima il biglietto urbano valido 75 minuti è passato da 1,3 a 1,5 euro, con un aumento del 15%. Una maggiorazione dei biglietti autobus che invece non si trova a Milano, dove l’aumento è stato congelato: questo perché per il trasporto su ruote sono le singole agenzie di bacino del Tpl a decidere
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LA SITUAZIONE A TORINO – Nel capoluogo piemontese il prezzo del biglietto integrato metropolitano (Bim A per 100 minuti), quello preferito dai pendolari e valido sulla rete urbana e suburbana di Torino, sulla metropolitana e sulle linee ferroviarie Trenitalia e Gtt entro i limiti della prima cintura, dal 1° luglio è salito a 3 euro e 50 centesimi: ben 80 centesimi in più rispetto al precedente. Restano invariati i prezzi delle corse semplici per muoversi in città (il City), a 1,70 euro, e di quelle valide 24 ore (il giornaliero), a 3 euro
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IN CAMPANIA - A Napoli invece da agosto la corsa semplice urbana Anm è passata da 1,1 a 1,2 euro. Era dal 2017 che non venivano ritoccate le tariffe dei trasporti locali
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AD ANCONA E DINTORNI - La Regione Marche, con la delibera dell’8 agosto scorso, ha modulato un aumento del biglietto fino al 15% in base alla fascia chilometrica. Le aziende locali non si sono ancora adeguate ma il Comune di Ancona, ad esempio, ha fatto sapere a "Il Sole 24 Ore" che “l’inflazione inciderà prevalentemente l’anno prossimo” e che, nonostante la necessità di adeguarsi alle delibere regionali, l’ente locale sarà “in grado di contenere tutte le tariffe continuative”, in pratica gli abbonamenti

POSSIBILI NUOVI AUMENTI - "Una volta passate le elezioni ci aspettiamo che anche altri territori deliberino in questa direzione, ma vigileremo perché questo avvenga in modo equo e garantendo un miglioramento del servizio", aggiunge Toto, consapevole di una misura che rischia di essere altamente impopolare

UN BONUS NON BASTA – Per questo viene da pensare che non sia sufficiente il bonus 60 euro dedicato al trasporto pubblico pensato dal governo, specie in un momento nel quale vengono ridotti in tutta Europa i prezzi dei mezzi pubblici: come osserva Il Fatto Quotidiano in Spagna il governo ha deciso di rimborsare al 100% i costi dei mezzi pubblici da settembre fino a fine 2022 mentre in Germania è stata fissata la cifra simbolica di nove euro per gli abbonamenti mensili