
Dal bagno dopo mangiato ai raggi UV, 10 consigli per proteggere i bambini al mare
La Società italiana di pediatria ha preparato un vademecum per i genitori che intendono portare i propri figli in spiaggia. Cosa mangiare in estate? Quanto si può rimanere in acqua? Cosa fare in caso di ingerimento di sabbia? Ecco le risposte

Dopo aver mangiato quanto tempo deve passare per permettere ai propri figli di fare il bagno? Cosa succede se un bambino ingerisce l’acqua del mare? A queste e ad altre domande che si ripropongono ogni estate risponde la Società italiana di pediatria, con un vademecum per i genitori curato da Elena Scarpato, Elena Bozzola, Antonella Di Stefano (Consiglio Direttivo Sip)
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IL BAGNO DOPO MANGIATO – Intanto viene chiarito che non esiste alcuna regola scientifica che indichi esattamente quanto tempo deve passare dopo i pasti prima di tuffarsi in acqua, “anche perché la digestione avviene in modo diverso a seconda degli alimenti”. Se il pranzo è piuttosto pesante – con cibi grassi o fritti – i pediatri scrivono che “può aver senso aspettare le famose tre ore”. Altrimenti si può fare il bagno anche subito dopo aver mangiato
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In ogni caso, la cosa più importante è “immergersi in acqua gradualmente”. Bagnare quindi prima caviglie e polsi, poi lo stomaco e infine le tempie. Si evitano così sbalzi termici che potrebbero causare complicazioni. Lo stesso vale quando il bimbo è particolarmente accaldato o sudato
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COSA MANGIARE IN ESTATE – I pediatri della Sip consigliano di far mangiare ai bambini frutta di stagione ogni giorno. Meglio preparare qualcosa di leggero per pranzo e non esagerare con i gelati con creme, da alternare a sorbetti o ghiaccioli. Sopra ogni cosa, fondamentale è rimanere idratati: bere molta acqua (sostituibile con thè preparato in casa dai 3 anni in su) ed evitare bibite gassate
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QUANTO DEVE DURARE UN BAGNO? Nemmeno in questo caso c’è una regola aurea. La Sip indica tre spie d’allarme che dovrebbero far capire ai genitori quando è il momento di riportare i propri figli a riva: brividi, pelle delle dita raggrinzita e labbra colorate di bluastro
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COSA SUCCEDE SE SI INGERISCE ACQUA SALATA O SABBIA – Si consiglia di far assumere acqua dolce ai bambini che hanno ingerito acqua salata. Una piccola quantità di acqua salmastra non dovrebbe comunque comportare grosse problematiche. L’alta concentrazione di sale e l’eventuale inquinamento del mare potrebbero però causare problemi come la gastroenterite. Lo stesso vale per l’ingerimento di sabbia

A CHE ETÀ SI PUÒ ANDARE AL MARE – Tutti possono andare in spiaggia, anche i giovanissimi. Meglio però evitare le ore più calde e prediligere quindi la mattina presto (fino alle 9:30-10) e il secondo pomeriggio (dopo le 16:30). Non è sano per i neonati essere esposti al sole: nemmeno l’ombrellone protegge dai raggi UV

A CHE ETÀ SI PUÒ FARE IL BAGNO – Secondo i pediatri ha senso fare il bagno quando il gesto in sé può essere “apprezzato” dal bambino, quindi almeno dal sesto mese di vita. Mai forzare chi non è attratto dall’acqua ma anzi ne è spaventato

LA PROTEZIONE SOLARE – Sui bambini sotto i sei mesi di età è sconsigliato utilizzare creme solari: la pelle sottile è più permeabile alle sostanze chimiche che potrebbero essere contenute nella loro formulazione. Usare la protezione è invece “obbligatorio” dal sesto mese in su, possibilmente 50+ e con altri filtri fisici che non penetrano la cute. Dal terzo anno si può pensare di usare creme con protezione 30+, ma tutto dipende dalla pelle del bambino. La crema va applicata 20 minuti prima dell’esposizione al sole e l’operazione va ripetuta ogni due ore

È GIUSTO FARE INDOSSARE MAGLIETTA E CAPPELLINI? – Far indossare ai bambini un cappellino – “a patto che sia molto leggero, meglio se di paglia bucherellato” – è una buona mossa. Attenzione però a quelli pesanti, che trattenendo il calore potrebbero surriscaldare la testa. Anche le magliette di cotone possono tornare utili, ma non bisogna pensare che questo sostituisca la crema protettiva

LE MALATTIE DA CALORE – Crampi da calore, colpi da calore, esaurimenti da calore. Sono tutte conseguenze spiacevoli del forte caldo e di altre circostanze come l’umidità. Si possono evitare con qualche accorgimento: bere molta acqua, indossare abiti larghi, chiari e leggeri, usare sempre le creme solari e bagnare la testa con frequenza