I numeri riferiti dal movimento dopo l'incontro con le vittime. Il presidente dell'Associazione nazionale Alpini: "Faremo di tutto, insieme alle forze dell'ordine, per individuare i responsabili. E se sono appartenenti alla nostra associazione, prenderemo provvedimenti molto forti"
"Oltre 160 racconti dei fatti delle molestie subite. Oltre 500 segnalazioni di molestie". Sono i dati riferiti da "Non una dimeno" dopo l'incontro di ieri con le vittime di molestie e gli avvocati durante il raduno nazionale degli Alpini a Rimini. "Non consideriamo necessario che ci siano delle denunce per credere alla verità delle molestie, sappiamo che sono accadute - dice il Movimento - molte più di quelle che sono arrivate a noi. In questo caso però le denunce possono essere uno strumento in più perché le molestie che si ripetono a ogni adunata non possano essere ignorate come in passato".
Intanto il presidente dell'Associaizone nazionale Alpini , Sebastiano Favero, in una intervista al “Corriere della Sera”, dice: "Adesso ci sono fatti concreti. E mi consenta innanzitutto di chiedere scusa a chi ha subito le molestie. Faremo di tutto, insieme alle forze dell'ordine, per individuare i responsabili. E se sono appartenenti alla nostra associazione, prenderemo provvedimenti molto forti".
"Stiamo valutando come tutelarci"
"Sono episodi molto gravi, che noi abbiamo condannato fin dall'inizio - ha detto Favero - Hanno sicuramente creato malessere in chi li ha subiti, ma hanno anche provocato un danno d'immagine alla nostra organizzazione. Stiamo valutando con i nostri legali come tutelarci qualora vengano trovati gli autori", ha affermato. "Mi dispiace che, per colpa di quelli che definirei degli imbecilli, è stata coinvolta un'associazione che nella sua lunga storia si è guadagnata rispetto per la serietà e l'impegno mostrati. Si è generalizzato, facendo passare tutta la realtà alpina, anche quella degli Alpini in armi, per qualcosa di diverso da ciò che è", ha concluso.