
Ucraina, ministro Bianchi: "Nelle scuole italiane 15mila studenti in fuga dal Paese"
Sono principalmente gli alunni dai 3 ai 13 anni a essere stati inseriti nel sistema scolastico italiano. Previste attività estive di "pedagogia del ritorno", per preparare il loro futuro rientro a casa. Parallelamente, i coetanei italiani parteciperanno a corsi di "solidarietà attiva", con lo scopo di trovare mezzi di comunicazione condivisibili con i compagni stranieri. Per i progetti sono stati stanziati 50 milioni di euro di fondi europei

Quasi 15mila studenti ucraini sono stati inseriti nelle scuole italiane da quando nel loro Paese è scoppiata la guerra. La fascia più numerosa è quella tra i 3 e i 13 anni, mentre gli alunni più grandi stanno seguendo lezioni a distanza proposte dal governo di Kiev. A fornire i dati è il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi (in foto)
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Il percorso delineato dal Ministero dell’Istruzione italiano per i giovani ucraini proseguirà nei prossimi mesi, con apposite iniziative formative all’interno del Piano estate. A disposizione delle attività che verranno messe in campo ci sono già 50 milioni di fondi europei
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E mentre si lavora per gli esami di Stato, si guarda anche già a settembre, consapevoli – dice Bianchi – “che una parte degli studenti ucraini rimarrà con noi” (in foto, l'arrivo a Roma di un gruppo di profughi dall'Ucraina)
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Il pilastro formativo delle attività didattiche estive per gli studenti ucraini sarà però “la pedagogia del ritorno”. In pratica, spiega Bianchi, si tratta di “preparare questi giovanissimi al rientro nel loro Paese”. Per farlo, secondo gli esperti consultati da Bianchi, si dovrà partire dall’ascolto “non solo nelle parole, ma anche negli occhi e nei gesti, sia loro che delle loro madri" (in foto, un bambino ucraino arrivato a Genova)
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Campo d’azione sarà anche “la predisposizione di almeno un insegnante ucraino in ogni scuola”. E ancora: l'attivazione di campi vacanze, la previsione della bandiera ucraina in ogni scuola in cui vi sia un minore profugo, accanto a quella italiana (in foto, la lettera di un bambino ucraino arrivato in Italia)

Per i ragazzi italiani, il Piano estate punterà invece sulla “solidarietà attiva, sforzandosi di trovare mezzi di comunicazione condivisibili con i loro coetanei stranieri”. Si darà “grande importanza al programma della scuola d'estate con attività che non saranno strettamente disciplinari ma che punteranno a creare una comunità”, dice Bianchi

Per realizzare gli obiettivi, il Ministero dell'Istruzione, dopo aver diffuso nei giorni scorsi una prima nota alle scuole per l'accoglienza dei minori ucraini, ha lanciato sul proprio sito una sezione dedicata all'accoglienza delle studentesse e degli studenti ucraini

Si tratta di uno spazio con indicazioni delle linee guida da seguire e le risorse per consentire ai bambini e ai ragazzi in fuga dalla guerra di proseguire il loro percorso scolastico ed educativo nel sistema italiano (in foto, profughi ucraini a Brescia)

Il 90% degli ucraini arrivati in Italia è composto da donne e ragazzi, spiega Bianchi. La maggior parte è divisa tra il Nord Italia e la zona di Napoli (in foto, un disegno dei bambini ucraini al centro profughi all'oratorio s.Capitanio e Gerosa di Brescia)