
Covid, ministero aggiorna indicazioni per le cure domiciliari con antivirali e monoclonali
La circolare riguarda la “gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2”, alla luce della disponibilità di nuovi farmaci antivirali e anticorpi monoclonali e dopo il parere formale favorevole del Consiglio Superiore di Sanità

Aggiornate dal ministero della Salute le indicazioni per la gestione domiciliare dei nuovi farmaci antivirali
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In particolare, è stata aggiornata la circolare riguardo alla “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2”, alla luce della disponibilità di nuovi farmaci antivirali e anticorpi monoclonali e dopo il parere formale favorevole del Consiglio Superiore di Sanità
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L’aggiornamento, spiega una nota del ministero, è stato effettuato da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti istituzionali, professionali e del mondo scientifico, istituito dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria e dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute
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L'aggiornamento, prosegue la nota, è stato fatto "al fine di fornire indicazioni operative, tenuto conto dell’attuale evoluzione della situazione epidemiologica sul territorio nazionale e delle emergenti conoscenze scientifiche in particolare in ambito farmacologico"

Attualmente le terapie, sia con anticorpi monoclonali che con antivirali, sono indicate per soggetti con Covid-19 lieve-moderato di recente insorgenza, non ospedalizzati e non in ossigenoterapia, che presentino fattori di rischio per lo sviluppo di forme gravi di malattia, spiega il ministero

In accordo con le specifiche determine autorizzative dell’Aifa, la selezione del paziente da trattare con anticorpi monoclonali o con antivirali è affidata ai medici che trattano pazienti affetti da Covid-19 di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati. La prescrivibilità deve avvenire nel rispetto dei criteri fissati dalla Cts e indicati nell'ambito del Registro

Secondo le raccomandazioni dell’Aifa sui farmaci per la gestione domiciliare di Covid-19, per i sintomatici si consigliano paracetamolo o FANS che possono essere utilizzati in caso di febbre o dolori articolari o muscolari (a meno che non esista chiara controindicazione all’uso). Altri farmaci sintomatici potranno essere utilizzati su giudizio clinico

Recentemente sono stati resi disponibili tre antivirali (remdesivir, nirmatrelvir/ritonavir e molnupiravir) per il trattamento di soggetti adulti con COVID-19 che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono a maggior rischio di progressione verso forme severe di COVID19

Il paziente non deve essere ospedalizzato a causa di COVID-19, deve presentare una forma di grado lieve-moderato e almeno uno fra i seguenti fattori di rischio associati all'evoluzione in malattia severa: Patologia oncologica/oncoematologica in fase attiva; Insufficienza renale cronica; Broncopneumopatia severa; Immunodeficienza primaria o acquisita; Obesità; Malattia cardiovascolare grave; Diabete mellito non compensato

Il trattamento con Remdesivir deve essere iniziato il prima possibile dopo la diagnosi di COVID-19 ed entro 7 giorni dalla comparsa dei sintomi. Il dosaggio raccomandato è: singola dose di carico di remdesivir 200 mg somministrata tramite infusione endovenosa il primo giorno, dal giorno 2: 100 mg somministrati una volta al giorno tramite infusione endovenosa. La durata totale del trattamento deve essere di 3 giorni

Paxlovid deve essere somministrato il prima possibile dopo la diagnosi di COVID-19, non oltre 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Il trattamento consiste nell’assunzione di due compresse di nirmatrelvir e una compressa di ritonavir, due volte al giorno, per 5 giorni

Molnupiravir deve essere somministrato il prima possibile dopo la conferma di diagnosi di COVID-19, non oltre 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. La dose raccomandata di molnupiravir è di 800 mg ogni 12 ore per 5 giorni

Il trattamento con monoclonali è possibile oltre i sette giorni dall’esordio solo in soggetti con immunodeficienza che presentino: sierologia per SARS-CoV-2 negativa e prolungata positività al tampone molecolare. Gli anticorpi monoclonali disponibili in Italia sono: l‘associazione casirivimab/imdevimab, l’associazione bamlanivimab/etesevimab e il sotrovimab

La popolazione candidabile alla terapia con i tre trattamenti con anticorpi monoclonali è rappresentata da soggetti di età pari o superiore a 12 anni positivi al SARS-CoV-2, non ospedalizzati per COVID-19, non in ossigenoterapia per COVID-19, con sintomi di grado lieve-moderato e che sono ad alto rischio di COVID-19 severa

L’uso dei corticosteroidi è raccomandato nei soggetti ospedalizzati con malattia COVID-19 grave che necessitano di supplementazione di ossigeno. L’uso a domicilio può essere considerato nei pazienti che presentano fattori di rischio di progressione di malattia verso forme severe e qualora non sia possibile nell’immediato il ricovero per sovraccarico delle strutture ospedaliere

L'uso delle eparine nella profilassi degli eventi trombo-embolici nel paziente medico con infezione respiratoria acuta e ridotta mobilità è raccomandato dalle principali linee guida e deve continuare per l’intero periodo dell’immobilità. L’utilizzo routinario delle eparine non è raccomandato nei soggetti non ospedalizzati e non allettati

I farmaci non raccomandati dall’Aifa per il trattamento del Covid-19 sono gli antibiotici, l’idrossiclorochina e Lopinavir / ritonavir Darunavir / ritonavir o cobicistat