
Covid, costi più alti e meno passeggeri: le aziende dei trasporti tagliano le corse
La risalita dei contagi e le restrizioni scoraggiano i viaggiatori, mentre salgono i prezzi delle materie prime come il carburante e l’energia elettrica. Italo e le imprese di trasporto privato, fra cui Flixbus, riducono i servizi e scrivono al governo per chiedere ristori. Trenitalia cancella 180 treni regionali, Trenord riduce il servizio diurno del 12% e sopprime le corse in circolazione fra le 23.30 e le 5

Costi in aumento ma sempre con meno viaggiatori. La nuova ondata di contagi Covid colpisce anche il settore dei trasporti, con le compagnie che decidono di ridurre le corse per far fronte alle difficoltà economiche che rischiano di compromettere - spiegano Italo e altre aziende in due lettere inviata al Mef e al ministero delle Infrastrutture - "la continuità aziendale e occupazionale" delle imprese
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La contrazione della domanda dovuta dalla quarta ondata si somma, tra i fattori che gravano sul settore, al rincaro delle materie prime, come il carburante, e all'applicazione delle misure restrittive anti Covid
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A causa dell'aggravarsi della situazione pandemica e del calo nelle prenotazioni, FlixBus ha dovuto tagliare del 30% l'offerta in Italia, già sensibilmente ridotta rispetto ai livelli pre-Covid, andando a diminuire la frequenza settimanale e giornaliera dei collegamenti anche su rotte cruciali come Firenze-Bari, Bologna-Pescara o Roma-Ancona. Lo si legge in una nota della società di bus a lunga percorrenza low cost
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Nella nota, la società avverte che, senza sostegni immediati, rischia di dover ridurre ulteriormente i collegamenti. "La domanda è ai minimi storici e, come azienda privata che non può contare su fondi pubblici, non siamo nelle condizioni di garantire la piena operatività e una sostenibilità economica allo stesso tempo. Senza provvedimenti tempestivi, saremo costretti a nuove riduzioni, e così le altre imprese del comparto", afferma Andrea Incondi, managing director di FlixBus Italia
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Vi è inoltre il rischio legato all'isolamento di chi vive in località minori collegate solo in autobus - evidenzia la nota -: e proprio in centri con meno di 20.000 abitanti si trova il 40% delle fermate di FlixBus in Italia

Anche Italo chiede nuovi aiuti al governo e riduce le tratte giornaliere. La compagnia ha già soppresso 6 servizi che dal 14 gennaio diventeranno 27 (di cui 21 soppressi tutti i giorni e ulteriori 6 il martedì, mercoledì e giovedì). Ma per evitare di essere "costretti a misure ancora più drastiche", spiega il ceo della società Gianbattista La Rocca, un intervento è ormai necessario

Del resto, sottolinea Italo, la domanda di trasporto nel 2021 non ha mai raggiunto i livelli prepandemici, attestandosi a un -57% medio rispetto al 2019, e bisogna anche fronteggiare l'aumento del pedaggio in base all'inflazione programmata e, soprattutto, dell'aumento dell'energia elettrica
Sono invece 180 i treni regionali di Trenitalia, pari al 3% dell'offerta locale, che a partire dal 10 gennaio sono stati cancellati per la riorganizzazione del servizio, mentre complessivamente - tra cancellazioni e sostituzioni con autobus - saranno 550 le corse interessate, pari al 9% del trasporto regionale. Lo spiega il gruppo Fs, sottolineando che Trenitalia riorganizza i collegamenti regionali e le Frecce, con cancellazioni pianificate, "quanto più possibile contenute nei numeri e mirate alle fasce orarie di minore affluenza"

Restano regolari al momento gli Intercity Giorno e Notte. Per il trasporto regionale i provvedimenti comportano mediamente una diminuzione del 3% dell'offerta ordinaria: a fronte di una cancellazione media del 9% di corse ferroviarie, un'ampia parte sarà sostituita da corse su strada con autobus. La riprogrammazione non riguarda le fasce orarie pendolari e i collegamenti maggiormente utilizzati dagli studenti, che vengono salvaguardati, spiega la società. Sono cancellate o sostituite con autobus le corse che presentano un'alternativa con partenza ravvicinata

Anche Trenord, sevizio ferroviario lombardo, dal 10 gennaio ha rimodulato le corse per l'alto numero di assenze dovute alla pandemia. In una nota, la società spiega che "attualmente registra fra capitreno e macchinisti circa 180 assenze per positività a Covid-19 o quarantene, in aggiunta a circa 150 non direttamente connesse alla pandemia"

Tale situazione "rende necessaria una riorganizzazione preventiva del servizio - viene spiegato nel comunicato di Trenord - con la soppressione totale o parziale di circa 350 corse sul totale di oltre 2.170 programmate, per garantire tutti i collegamenti alla luce delle assenze già confermate e di eventuali ulteriori evoluzioni". Durante le ore diurne, il servizio è ridotto del 12%. Su tutte le linee sono state soppresse le corse in circolazione fra le 23.30 e le 5

La lettera di Italo, firmata dal ceo della società Gianbattista La Rocca, è stata inviata ai ministeri delle Infrastrutture e dell'Economia e per conoscenza all'Autorità dei trasporti. Nel testo viene evidenziato che, oltre alla situazione pandemica, le imprese ferroviarie sono anche chiamate a "fronteggiare significativi incrementi dei costi per il 2022: il pedaggio aumenterà del 1,3% circa (inflazione programmata); i costi relativi all'energia elettrica aumenteranno di oltre il 55% rispetto ad inizio 2021"

Ecco perché Italo "ritiene in primo luogo urgente ed imprescindibile garantire alle imprese ferroviarie a mercato per tutto il periodo di vigenza dello stato di emergenza sanitaria (ad oggi fissato al 31 marzo 2022) quanto meno lo sconto del canone di accesso all'infrastruttura (cosiddetto pedaggio, ndr) al fine di sostenere le imprese stesse per l'erogazione del proprio servizio in funzione dell'effettiva domanda disponibile"

Nella lettera delle imprese di trasporto privato - firmata da Autolinee Curcio, Autoservizi Castiello, Caputo bus, Ettore Curcio e figli Trasporti, Flixbus Italia, Grassani, Itabus, Miccolis, Reali Tours e Simet - si evidenzia invece che "la criticità della situazione e il già prolungato periodo temporale in cui le imprese hanno continuato ad operare in assenza di fondi adeguati, mette a rischio l'iniziativa imprenditoriale privata, il connesso servizio di trasporto pubblico e i posti di lavoro generati e indotti"

Le firmatarie quindi chiedono: estensione delle misure di integrazione salariale Covid-19 (cig in deroga o similari); estensione della misura prevista dalle leggi di Bilancio 2020 e 2021 ai veicoli immatricolati nell'anno 2021; estensione dei ristori previsti dalla legge di Bilancio 2021 per i minori ricavi

E ancora: riduzione dei canoni di pedaggio autostradale; sospensione dei canoni d'accesso alle ZTL; premialità aggiuntiva sul recupero delle accise sul gasolio; sostegno con strumenti di agevolazione a fondo perduto in conto capitale/in conto interessi per gli investimenti in nuovi autobus”