
Covid, quali regioni rischiano la zona arancione da lunedì 17 gennaio
La pandemia da coronavirus continua a correre in Italia e, insieme alla crescita dei contagi, aumenta la pressione sugli ospedali in molti territori. Piemonte, Liguria, Calabria, Valle d'Aosta e Friuli-Venezia Giulia si avvicinano alla fascia arancione. Vanno verso il raggiungimento dei parametri ritenuti critici per il passaggio in arancione anche Lombardia e Lazio

La pandemia da Covid-19 continua a correre in Italia e, insieme alla crescita dei contagi, aumenta la pressione sugli ospedali. Mentre rimangono sempre meno Regioni in zona bianca, alcuni territori guardano alla zona arancione. Saranno i dati del monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità a determinare gli eventuali passaggi, ma guardando ai tassi di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari e nelle terapie intensive si può già tracciare un quadro di cosa potrebbe cambiare da lunedì 17 gennaio
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I PARAMETRI – Si passa dalla zona gialla alla zona arancione con il superamento simultaneo dei tre indicatori considerati cruciali per la gestione pandemica dei territori: il 20% dei posti letto occupati in terapia intensiva, il 30% di occupazione nelle aree mediche e l’incidenza settimanale che sfora i 150 casi Covid ogni 100mila abitanti
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LE REGIONI A RISCHIO – Sono diverse le Regioni che rischiano di entrare in zona arancione nei prossimi giorni. Guardando ai dati rilasciati da Agenas, aggiornati al 10 gennaio, sembra difficile che il Piemonte possa rimanere in fascia gialla: qui, le terapie intensive sono occupate al 22%, i reparti ordinari al 32%. L’incidenza, considerando solamente i dati relativi alla giornata del 10 gennaio, è già arrivata a 200,49 casi. La scorsa settimana toccava i 2.156,47
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La Liguria tocca il limite considerato critico per le terapie intensive, al 20%, mentre ha già ampiamente superato quello fissato per le aree mediche, al 39%. L’incidenza nel primo giorno della settimana era di 145,14 casi, la settimana scorsa è arrivata a 927,30
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In Calabria, dove i reparti ordinari sono occupati al 36%, le terapie intensive sono al 18%, molto vicine al limite. L’incidenza di lunedì 10 gennaio era di 86,85 casi, ma nei sette giorni precedenti la soglia d’allarme era già stata superata, con 726,38 casi ogni 100mila abitanti
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Anche in Valle d’Aosta le terapie intensive toccano il 18% di occupazione. Più critici i dati relativi agli altri parametri: i reparti ordinari sono già arrivati al 46% di saturazione e l’incidenza in un giorno ha toccato i 362,64 casi ogni 100mila abitanti (dal 3 al 9 gennaio era arrivata a 2782,68 contagi)
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Diversa la situazione del Friuli-Venezia Giulia, dove sono le terapie intensive a essere oltre soglia, a quota 23%, mentre i ricoveri in area medica, al 28%, si fermano appena al di sotto della soglia d’allarme. L’incidenza di lunedì era di 132,25 casi ogni 100mila abitanti, quella della settimana precedente segnalava 1.831,61 casi

IL QUADRO ATTUALE – Da ieri sono 15 i territori italiani in zona gialla. Ancora in zona bianca Sardegna, Basilicata, Umbria, Puglia, Molise e Campania. Nessuna zona per ora è in fascia arancione

LE REGOLE DELLA ZONA ARANCIONE – Chi ha il Green pass in zona arancione può spostarsi liberamente tra Comuni della sua Regioni o anche andare in altri territori. Chi non lo ha, può muoversi solo per motivi di lavoro, salute o necessità. Serve inoltre il Super Green pass per accedere ai negozi nei centri commerciali, nei giorni festivi e prefestivi e per partecipare ad attività sportive di contatto, anche all’aperto. Tutte le altre attività sono disciplinate dagli ultimi decreti Covid, a prescindere dai colori delle regioni