Antonello Giannelli, presidente dell’Anp: “Non dispongo di dati ufficiali sulle scuole, siamo rimasti a quello delle 10mila classi in dad su 400mila, ma credo che negli ultimi giorni il numero sia aumentato”. Ma “bisogna dire che siamo ancora lontani dai numeri dell'anno scorso”, sottolinea. Sull’obbligo di Green pass per gli studenti: “Vedo delle grosse difficoltà”
“È chiaro che la situazione in generale stia peggiorando, lo dicono i dati nazionali. Non dispongo di dati ufficiali sulle scuole, siamo rimasti a quello delle 10mila classi in dad su 400mila, ma credo che negli ultimi giorni il numero sia aumentato”. Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, fa il punto sulla situazione coronavirus negli istituti italiani. Ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus, ammette che i numeri delle classi costrette alla didattica a distanza sono cresciuti rispetto a quelli comunicati a inizio dicembre (COVID: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).
Giannelli: “Numeri in crescita ma diversi rispetto all’anno scorso”
Giannelli, comunque, sottolinea che - anche se in crescita - si tratta di numeri molto diversi rispetto a un anno fa. “Bisogna dire che siamo ancora lontani dai numeri dell'anno scorso. La speranza è che si riesca a fermare questa nuova variante. La scuola finora sta facendo il suo dovere rispetto a tanti altri settori”, ha dichiarato.
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Su obbligo Green pass per studenti: “Vedo delle grosse difficoltà”
Parlando del possibile obbligo di Green pass per gli studenti, Giannelli ha definito “corretta” la posizione del ministro, che “ha detto che ci sta pensando”. “Io vedo delle grosse difficoltà – ha spiegato –. Il problema è la tempistica. Se noi diciamo da un giorno all'altro che diversi milioni di bambini-ragazzi devono vaccinarsi, in quanto tempo devono ottenere il Green pass? Se dobbiamo fare i tamponi a tutti, non abbiamo le strutture necessarie per farli. Se non si fa prima una stima realistica della capacità di smaltimento di queste misure e verifiche, si rischia di fare un buco nell'acqua. Se si dice che serve il Green pass e i ragazzi non fanno in tempo, che succede? Non vengono a scuola? Tutto ciò va coniugato con il tema del diritto allo studio. Non possiamo rischiare che milioni di ragazzi tornino in dad”.