La richiesta - inviata dal presidente dell'Ali Matteo Ricci e firmata dai primi cittadini di Roma, Milano, Napoli, Bologna, Bergamo e Firenze - punta a scongiurare il rischio "di ritrovarci con le scuole chiuse a breve, con la didattica a distanza indistintamente per tutti i ragazzi, vaccinati e non vaccinati". Per i presidi l'obbligo del pass per gli alunni potrebbe "comportare una compressione del diritto all'istruzione"
Obbligo di Green Pass anche per gli studenti nelle scuole, per scongiurare il rischio didattica a distanza e garantire il diritto costituzionale allo studio e all’istruzione. Da tempo l’ipotesi di introdurre il pass sanitario per gli alunni divide e fa discutere opinione pubblica e politica. L'appello viene ora messo nero su bianco in una lettera indirizzata al governo dal presidente dell’Ali (Autonomie locali italiane) Matteo Ricci, che si fa portavoce di alcuni sindaci di tutta Italia, da Roma a Napoli, ma che ha già scatenato il disappunto dell’Anp, l’associazione di rappresentanza dei presidi italiani.
L’appello dei sindaci: “Green Pass a scuola unica strada per il futuro”
Firmano la lettera per “introdurre subito" il Green Pass nelle scuole Roberto Gualtieri, primo cittadino di Roma, Beppe Sala (Milano), Gaetano Manfredi (Napoli), Matteo Lepore (Bologna), Giorgio Gori (Bergamo) e Dario Nardella (Firenze). “Se non agiamo subito introducendo il Green Pass – si legge nella lettera - rischiamo di ritrovarci con le scuole chiuse a breve, con la didattica a distanza indistintamente per tutti i ragazzi, vaccinati e non vaccinati, e con le gravi conseguenze sanitarie, sociali, lavorative, economiche e psicologiche che abbiamo già conosciuto in passato. I sindaci credono fortemente che questa sia l'unica strada da percorrere per il futuro della scuola e dei nostri ragazzi". Secondo i sindaci, se la misura non venisse inserita nei prossimi giorni, complice l’aumento dei contagi da coronavirus dovuto anche al diffondersi della variante Omicron, già a gennaio le scuole italiane potrebbero chiudere.
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I presidi: “Una compromissione del diritto all’istruzione”
Se i sindaci italiani vedono il pass come un modo per tutelare l'istruzione degli studenti italiani, per i presidi sarebbe invece un rischio. “Comprendiamo la preoccupazione di chi si trova a dover fronteggiare la quarta ondata che sta investendo in modo particolare la fascia più giovane della popolazione. D'altra parte la scuola necessita di una estrema e doverosa gradualità nell'introduzione di misure che potrebbero comportare una compressione del diritto all'istruzione, pur se determinate da ragione di salute collettiva", ha detto il presidente dell'Anp, Antonello Giannelli.
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Giannelli: “Rafforzare campagna di testing e tracciamento”
I presidi sottolineano anche come nelle scuole non si siano ancora visti “gli esiti dell'intervento delle forze messe in campo dal generale Figliuolo" sul rafforzamento delle operazioni di tracciamento dei casi di coronavirus. "Ci saremmo aspettati - ha detto Giannelli - una rapida inversione di tendenza in termini di efficienza delle Asl e di efficacia alla campagna di testing e tracing, operazioni che dovrebbero garantire la scuola in presenza”. Tuttavia, "come testimoniano i colleghi sul campo”, al momento non sembrano esserci significative novità in questo senso, ha concluso Giannelli.