In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Caso Zaki, madre di Regeni: "Felicissimi per Patrick ma perché non si è salvato Giulio?"

Cronaca
©Ansa

La madre del ricercatore friulano ucciso 5 anni fa in Egitto: "Siamo immensamente felici che Patrick sia stato liberato. Purtroppo devo dire liberato ma non assolto". Ma aggiunge: "Chiediamo che, invece di chiedere a noi cosa proviamo, ci sia il coraggio di chiedere a tutti coloro che si vantano della liberazione di Zaki perché non è stato possibile salvare Giulio?". Fico: "Avanti finché non avremo risultato"

Condividi:

"Siamo immensamente felici che Patrick Zaki sia stato liberato. Purtroppo devo dire liberato ma non assolto". A dirlo è la madre di Giulio Regeni, Paola Deffendi, intervenendo a Genova a una serata per il giovane ricercatore friulano ucciso in Egitto 5 anni fa. "Chiediamo che, invece di chiedere a noi cosa proviamo, ci sia il coraggio di chiedere a tutti coloro che si vantano della liberazione di Patrick Zaki perché non è stato possibile salvare Giulio? Perché non è stato possibile avere 4 indirizzi ai quali notificare che 4 persone sono indagate per la tortura e l'uccisione di Giulio?", si domanda la donna.

Fico: "Avanti finché non avremo risultato"

A margine della serata "Fare cose per Giulio", organizzata al teatro Duse di Genova, è intervenuto il presidente della Camera, Roberto Fico: "Andiamo avanti fino a quando non avremo il risultato”, ha garantito. "Oggi sono qui, e ringrazio i genitori di Giulio per l'invito, per ribadire che non c’è nessuna possibilità che, come Stato italiano, ci fermiamo di fonte alla ricerca di verità e giustizia”, ha aggiunto Fico parlando del caso Regeni. "Non lo faremo, non lo farà la famiglia, non lo faranno i tanti cittadini, non lo farà questa grande comunità, non lo farà il Paese e non lo farà lo Stato", ha sottolineato il presidente della Camera.

approfondimento

Zaki: attivisti, Patrick è a casa ma non è ancora libero

"Stop con Egitto dopo Zaki continua"

Dopo la liberazione di Patrick Zaki, nelle relazioni diplomatiche con l'Egitto "lo stop continua perché è stato dato da tutta la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Insieme abbiamo deciso su mia iniziativa di sospendere le azioni diplomatiche. Lo abbiamo fatto sulla questione di Giulio Regeni", ha poi sottolineato Fico. "Noi ci aspettiamo ancora un avanzamento da parte dell'Egitto di collaborazione per la ricerca della verità e della giustizia per Giulio Regeni”, ha aggiunto. "Abbiamo anche un documento molto importante, votato all'unanimità da tutti i gruppi parlamentari, che è la relazione della commissione di inchiesta: dice - ha ricordato il presidente della Camera - nero su bianco che le forze di polizia giudiziaria, la National Security, hanno sequestrato torturato e ucciso Giulio Regeni".

approfondimento

Patrick Zaki, dall'arresto alla grazia: le tappe della vicenda

Fico: su Zaki "monitoriamo perché ancora in Egitto"

Lo stesso Fico è anche tornato sul caso Zaki, nella giornata in cui il ragazzo italiano ha pubblicato il suo primo tweet, composto da tre semplici parole: "Libertà, libertà, libertà". "Siamo tutti contentissimi, c’è stato un ottimo lavoro, monitoriamo perché è ancora in Egitto, ma oggi siamo sicuramente contentissimi per lui, per la famiglia, per gli amici chiaramente. Zaki e Regeni - ha però osservato Fico - sono due persone assolutamente separate".

approfondimento

Il primo tweet di Patrick Zaki,"Libertà, libertà, libertà"