
Al centro delle indagini il fallimento di quattro società dell'imprenditore, che è stato trasferito nel carcere di San Vittore a Milano. Ai domiciliari altre cinque persone, tra cui la figlia e il nipote di Ferrero. Nove gli indagati. Eseguite perquisizioni in Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria. Poco dopo l'arresto, Ferrero si è dimesso da presidente della squadra ligure, non coinvolta nell'inchiesta

Massimo Ferrero, ormai ex presidente della Sampdoria, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta della procura di Paola (Cosenza) per reati societari, bancarotta fraudolenta aggravata e false comunicazioni sociali. La squadra ligure non è coinvolta nelle indagini. Ferrero, poco dopo l'arresto, si è dimesso da presidente della Sampdoria
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Secondo quanto trapelato, al centro delle indagini ci sarebbe il crac di quattro società di Ferrero, operanti nel settore alberghiero, turistico e cinematografico, tutte con sede in provincia di Cosenza. Si tratta di Ellemme Spa, Blu Cinematografica Srl, Blu Line Sirl e Maestrale Srl. Le società, da quanto si è appreso, sono state dichiarate fallite tra il 2017 e il 2020

Ferrero, arrestato a Milano, è stato trasferito nel carcere di San Vittore, mentre per altre cinque persone, tra cui la figlia Vanessa - accusata come il padre di bancarotta - e il nipote Giorgio, sono stati disposti i domiciliari. Gli indagati avrebbero, negli anni, "distrutto o sottratto libri e scritture contabili delle società" per "di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o recare pregiudizio ai creditori, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari"

Nel 2014, dicono gli inquirenti, fu denunciato un "falso" furto di un'auto Audi dove "era custodita una borsa in pelle contenente, tra le altre, tutta la documentazione contabile" di una delle società andata in bancarotta

Ai domiciliari sono finiti altri tre indagati: Giovanni Fanelli, Aiello Del Gatto e un'altra persona, il cui nome non è ancora stato reso noto

Altri quattro soggetti coinvolti, tutti residenti a Roma, sono sotto indagine

L'avvocato di Ferrero, Pina Tenga, ha presentato istanza ai magistrati affinché possa essere trasferito a Roma per consentirgli di assistere alla perquisizione che è stata disposta nell'ambito delle indagini e procedere all'apertura di una cassaforte all'interno di un'abitazione. "Lo stanno trattando peggio di Totò Riina", ha detto il legale

Perquisizioni nell'ambito dell'inchiesta sono state effettuate in varie regioni, tra cui Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria

LE ACCUSE - Una delle società coinvolte è la Ellemme group Srl, che secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre un milione e 200mila euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, "rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi". Mossa che, si legge nelle carte, "cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl'

Tre sono i capi d'imputazione che ricostruiscono la vicenda. Amministratore unico di Ellemme risulta essere Vanessa Ferrero, ma il presidente della Sampdoria, dice la procura, è l'amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero, sempre secondo le indagini, risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della Global Media srl, presidente del Cda di Mediaport spa e amministratore unico di Mediaport Cinemas Srl, mentre la figlia è stata anche amministratore unico della Ferrero Cinemas srl

Nel primo capo d’imputazione, la Ellemme si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema. Nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema). Nel terzo ammonta a oltre 239mila euro accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas

Vanessa Ferrero (in foto, con il padre) è accusata inoltre di aver sottratto oltre 740mila euro dalle casse di Ellemme per "procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori", come scrive il Gip del tribunale di Paola. Da gennaio 2011 a dicembre 2012, si legge nell'ordinanza, "con ripetuti prelevamenti dai conti correnti bancari nella disponibilità della Ellemme Group Srl, sia in contante che a mezzo assegni", Ferrero "distraeva l'importo di 740.520 euro"

MASSIMO FERRERO - Ferrero è nato il 5 agosto 1951 a Roma, dove fin da giovane ha lavorato nel mondo dello spettacolo

La sua prima grande passione è il cinema. Nel 1994 inizia la sua attività di produttore indipendente

Diventa poi anche imprenditore cinematografico, con l'acquisto delle 60 sale che oggi costituiscono il Ferrero Cinemas Group, tra cui lo storico cinema Adriano di Roma

Nel giugno 2014 è presidente della Sampdoria

Pochi giorni fa, in un'intervista a Repubblica, Ferrero aveva detto di essere stanco "di fare il presidente" della squadra di cui è anche "grande tifoso", per la "cattiveria" che gli si è riversata contro negli anni, anche da parte dei tifosi blucerchiati

Ferrero aveva anche detto di essere disposto a cedere la squadra in caso di acquirenti interessati