In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Autolesionismo nei giovani, il racconto di Sky TG24 dal centro di cura del Niguarda

Cronaca

Emanuela Ambrosino

Uno degli effetti indiretti della pandemia di Covid è l’impatto sulla salute mentale dei giovani. Si è registrato un aumento sostanzioso di accessi di under 18 nei pronto soccorso per patologie neuropsichiatriche. Anche i tentati suicidi sono in forte crescita. Sky TG24 è stata nel centro psico sociale dell’ospedale milanese

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Società Italiana di pediatria uno degli effetti indiretti più preoccupanti di questa pandemia è stato l’impatto sulla salute mentale dei giovani. Da una indagine relativa agli accessi nei pronto soccorso di 9 regioni italiane si è registrato un aumento sostanzioso, + 84%, per patologie neuropsichiatriche. I tentati suicidi, dal periodo precedente al Covid ad oggi, sono aumentati del 147%.

Gli accessi di under 18 in pronto soccorso per patologie neuropsichiatriche

Tentativi di suicidio e atti di autolesionismo

Negli ultimi due anni gli atti di autolesionismo nei giovani sono aumentati cosi come i ricoveri nei centri specializzati. L’autolesionismo è il danneggiamento del proprio corpo attraverso lesioni autoinflitte intenzionali. Ne soffrono soprattutto adolescenti e giovani adulti, in particolare tra chi ha problemi di gestione dell’ansia e disturbi dell’umore e alti livelli di disregolazione emotiva.

leggi anche

Covid e depressione, l’impatto psichiatrico delle forme gravi

Accesi in pronto soccorso di under 18 per tentati suicidi

Nel centro psico sociale dell’Ospedale Niguarda di Milano 

Negli ultimi due anni, ci spiega Simona Barbera neuropsichiatra e responsabile del centro pisco sociale dell'Ospedale Niguarda, sono aumentati gli accessi di ragazzi con comportamenti autolesivi. Ai percorsi di cura tradizionali si è affiancato un trattamento specifico: la Dialectical Behavior Therapy (DBT). Si tratta di una tecnica cognitivo comportamentale sviluppata da Marsha M. Lineham, professore di psicologia clinica alla Washington University di Seattle , per persone a grave rischio suicidario e in seguito usato su chi soffre di Disturbi Borderline di personalità. Ai ragazzi che chiedono aiuto, indirizzati dal loro medico di base, viene offerto un breve percorso di valutazione, con test psicologici e colloqui con specialisti. In seguito si inizia con le sedute di psicoterapia individuale  e di gruppo. Il primo step è imparare a gestire le emozioni, la sofferenza e le relazioni interpersonali fino ad interrompere i comportamenti autolesivi.

Campanelli di allarme 

È importante riconoscere i campanelli di allarme di un disagio che, ci spiega la dottoressa Barbera, si presenta molto spesso sotto forma di isolamento e di riduzione dell’impegno e del rendimento scolastico, sportivo o lavorativo. Accanto al cambiamento dell’umore e ad una comunicazione confusa e poco comprensibile, bisogna fare attenzione ai cambiamenti nella quotidianità. Anche la scelta di abbigliamento e accessori che coprono alcune parti del corpo, come le braccia e le gambe, o stare chiusi in bagno per molto tempo, possono essere ulteriori segnali da cogliere.

Bisogna chiedere aiuto

Il consiglio degli esperti è quello di cercare l’aiuto di un servizio specialistico tramite il proprio pediatra o medico di base , superando i pregiudizi e la vergogna. Chiedere aiuto significa iniziare un percorso di cambiamento che può cambiare la vita.

leggi anche

Con lockdown cresce il fenomeno dei "ragazzi vampiri" attaccati al web