
Covid, a novembre 2020 Italia in coprifuoco e zone rosse. Il confronto un anno dopo
Un anno fa veniva collaudato il sistema delle regioni a colori. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita tra i territori in rosso e arancione e divieto di circolazione dalle 22 alle 5 di mattina. Il tasso di positività toccava il 16% e i contagi superavano le 40mila unità. Ora l'Italia è entrata nella quarta ondata, ma i numeri sono molto diversi: cos'è successo in questi 12 mesi

Coprifuoco dalle 22 alle 5 di mattina, migliaia di ricoverati in terapia intensiva, mezza Italia in zona rossa. Nel novembre 2020, dopo mesi estivi relativamente tranquilli, la pandemia da coronavirus tornava a colpire con più forza rispetto alla prima ondata. Oggi, un anno dopo, i contagi sono in risalita, come in tutta Europa, ma il quadro epidemiologico che abbiamo davanti è cambiato: il confronto
GUARDA IL VIDEO: Covid, il confronto tra i dati di novembre 2020 e 2021
Circa un anno fa, il 13 novembre 2020, si toccava il record, a oggi imbattuto, di nuovi positivi in una sola giornata: 40.902, insieme a 550 decessi legati al Covid
Covid in Italia e nel mondo, le ultime notizie live
Dopo l’estate, che aveva visto aumentare il numero di positivi nelle regioni del Sud Italia, meta delle vacanze, era il Nord Italia a guidare la risalita dei contagi, con Lombardia, Piemonte e Veneto capofila
Covid, quarta ondata in Italia: zone più a rischio e misure adottate
Il 3 novembre 2020 l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte (in foto) annunciava, con effetto dal 6 novembre, l’entrata in vigore del coprifuoco. Non si sarebbe potuti uscire di casa dalle 22 di sera alle 5 di mattina
Covid: in Italia domina la variante Delta, Delta plus minoritaria
Si collaudava il sistema delle regioni a colori. I territori venivano suddivisi in gialli, arancioni e rossi sulla base della diffusione del virus (la zona bianca verrà istituita nei primi mesi del 2021)
Covid, MIS-C: cos'è la sindrome infiammatoria che colpisce i bambini
In fascia rossa, tutte le attività commerciali, eccetto quelle ritenute “essenziali”, si preparavano a chiudere di nuovo le saracinesche

Si sarebbe potuti uscire per fare attività fisica, ma solo nei pressi della propria abitazione, e la scuola tornava in didattica a distanza, appena due mesi dopo il rientro in aula

Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita tra regioni rosse e arancioni, consentiti solo tra quelle gialle

Il tasso di positività, calcolato sulla percentuale di tamponi risultati positivi al Covid sul totale di quelli processati, toccava il 16%

Il 27 dicembre 2020 arrivavano in Italia le prime 9.750 dosi di vaccino anti Covid prodotte da Pfizer-BioNtech, a meno di un anno dall’inizio della pandemia. Qualche mese dopo, nell’inverno e nella primavera 2021, sarebbero arrivate le varianti Alfa e Delta a segnare un nuovo aumento dei contagi, rimasto però in ogni caso costantemente sotto le cifre di novembre 2020

Oggi, dopo 91 milioni di dosi somministrate, con il 72% della popolazione dai 12 anni in su immunizzata contro il coronavirus, la situazione è completamente diversa da quella di un anno fa

Hanno riaperto le discoteche, così come i bar e ristoranti, nessuna attività commerciale è chiusa. Poche restrizioni per tenere la curva epidemiologica sotto controllo: mascherine protettive negli spazi al chiuso ed esibizione del Green pass per poter accedervi, tranne che in negozi, centri estetici e parrucchieri

I contagi hanno ripreso a salire, ma i numeri sono diversi. Questa settimana, il picco è stato di 8.569 nuovi casi

La protezione offerta dai vaccini, come dimostra un’analisi dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità), cala dopo sei mesi dal completamento dell’immunizzazione. L’efficacia contro il virus passa dal 76 al 50%, ma continua a rimanere alta contro il rischio di un decorso grave della malattia, con conseguente effetto su ospedalizzazioni e decessi

Per questo, il governo ha deciso di spingere sulla somministrazione di dosi ulteriori a quelle del ciclo primario di vaccinazione. Dopo gli over 60, gli over 18 fragili, gli ospiti e il personale delle residenze per anziani e gli operatori sanitari, adesso le terze dosi sono consigliate anche per tutta la popolazione over 40

Mentre gran parte dei Paesi europei si ritrovano a fare i conti con decine di migliaia di nuovi contagi al giorno, l’Italia - insieme a Portogallo e Spagna - è tra gli Stati dove la quarta ondata è più sotto controllo, complici le alte percentuali di cittadini vaccinati