
Tutto il Paese è ancora in zona bianca, ma l'andamento dei contagi in alcuni territori desta preoccupazione oltre che per l’incidenza dei nuovi positivi su 100mila abitanti, anche per le occupazioni dei posti in area medica e in terapia intensiva. Attenzione puntata, in particolare, su Provincia di Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e Lazio. In dieci città e province i contagi si stanno moltiplicando

L’Italia resta tutta in zona bianca, nonostante la risalita dei contagi. Ma ci sono alcune regioni che hanno parametri alti e, se la curva epidemiologica continuerà a risalire, il rischio è che cambino fascia prima di Natale
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A preoccupare, oltre all’incidenza dei nuovi positivi su 100mila abitanti, sono anche le occupazioni dei posti in area medica e in terapia intensiva
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In Friuli-Venezia Giulia l’incidenza dei nuovi casi è pari a 156,85 e l’occupazione dei posti in terapia intensiva è 10%. La situazione in area medica rimane abbondantemente sotto la soglia critica perché è al 9% ma l’attenzione rimane comunque alta
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Molta preoccupazione anche per la provincia autonoma di Bolzano dove ci sono 216,09 casi settimanali e l’occupazione in area medica è all’11% anche se è confortante il dato delle terapie intensive che è 4%

Si tratta di: Abruzzo (57,96), Calabria (54,59%), Campania (71,99), Emilia Romagna (67,99), Friuli Venezia Giulia (156,85), Lazio (72,5), Marche (63,93), provincia autonoma di Bolzano (216,09), provincia autonoma di Trento (70,59), Sicilia (52,78), Toscana (61,8), Umbria (59,3), Veneto (91,94).

Da ricordare che il passaggio dalla zona bianca a quella gialla avviene sulla base di tre parametri: l’incidenza settimanale di nuovi positivi deve superare i 50 casi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione in area medica deve essere oltre il 15%, il tasso di occupazione in terapia intensiva deve essere oltre il 10%

La zona gialla prevede, tra le altre cose, l’obbligo di mascherina anche all’aperto