Palermo, quasi tutti vaccinati gli operatori portuali. VIDEO

Cronaca

Raffaella Daino

Ha fatto entrambe le dosi il 93% degli oltre 500 lavoratori palermitani impiegati nelle società di operazioni, servizi e movimenti portuali. In controtendenza rispetto al resto d'Italia, dove proteste e blocchi rallentavano la produzione, al porto del capoluogo siciliano il lavoro è aumentato. E nella terra della disoccupazione record, i portuali non hanno dubbi: il lavoro è la priorità e la ripartenza passa per il vaccino

Nei giorni dei blocchi e delle agitazioni, delle proteste e del malcontento contro l’entrata in vigore dell’obbligo del Green Pass per accedere al posto di lavoro, mentre gli operatori portuali di città come Trieste fermavano le attività, al porto di Palermo si registrava "un volume di movimentazioni e un numero di lavoratori mai così alto da decenni". Pasqualino Monti, presidente dell'Autorità portuale della Sicilia occidentale, sottolinea come basti questo dato a "rendere evidente quanto importante e condivisa da tutti sia qui l’esigenza di ripartire in sicurezza con le attività produttive ed economiche, che sono linfa vitale". Niente scioperi o assenze ingiustificate dunque al porto di Palermo, segno di quanto radicata sia la percezione della profonda crisi provocata dalla pandemia e forte l'esigenza di ricominciare, perché laddove la disoccupazione segna da anni i livelli più alti in Europa soprattutto tra i giovani, perdere il lavoro è un lusso che non ci si può permettere.

Il vaccino ha garantito a tutti la sicurezza

"Abbiamo capito mesi fa che la ripartenza passava per il vaccino", aggiunge Monti. "Durante i mesi estivi abbiamo promosso una capillare campagna di sensibilizzazione tra i dipendenti e allestito due postazioni vaccinali all’interno del porto, e il risultato è eccezionale: su 100 dipendenti e collaboratori dell’Autorità portuale, 97 si sono vaccinati, 3 sono esentati per motivi di salute, e tra i 400 lavoratori delle varie società di operazioni e servizi portuali gli immunizzati sono il 93%".

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"Ora lavoriamo con più tranquillità"

"Aspettavamo con ansia il momento in cui ci saremmo vaccinati", ci dice Daniele Minì, dipendente della società Osp - Operazioni e servizi portuali, che incontriamo davanti al nuovissimo terminal dell’imbarco per le isole minori. "Eravamo molto preoccupati, nella Sicilia che ha visto un boom di presenze turistiche, soprattutto tra agosto e settembre. Abbiamo visto sbarcare dalle navi traghetto e dalle navi crociera un enorme flusso di passeggeri, ed entrando in contatto con una simile quantità di persone il rischio di contrarre il virus e portarlo a casa dalle nostre famiglie era considerevole. Ora lavoriamo con molta più tranquillità. Quelli che non hanno voluto fare il vaccino, per motivi personali, sono davvero pochissimi, ma spero si convinceranno". "Nel mio gruppo di lavoro siamo tutti vaccinati", ci dice Alessandro Castellano, lavoratore portuale che incrociamo davanti alla nave che sta imbarcando i passeggeri per Napoli. "È il modo migliore per lavorare in tranquillità", sottolinea.

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"Il nemico non è il Green Pass, ma la fame"

In una terra dove centinaia di attività economiche, dopo la fase più acuta della pandemia, non hanno più avuto la forza di rialzare le saracinesche, chiunque ricorda bene quel limbo sospeso in cui tutto si era fermato, l’incubo dell’incertezza, la paura di non poter andare avanti, l'esser costretti ad emigrare. "Quaggiù la fame di lavoro è tanta", dice Luciano Caddemi, responsabile area operativa dell’Autorità portuale. "Il lavoro ha la priorità su tutto. È necessario far ripartire l’economia per stare tutti meglio rispetto alle condizioni di vita generali. E qui al porto di Palermo, per fortuna, la mole di lavoro è in netto aumento, segno che la presa di responsabilità di chi ci lavora sta dando i suoi frutti".

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I portuali: si riparte grazie al vaccino

"Siamo una famiglia che ci tiene a garantire servizi e lavoro. Qui il clima è sempre stato di armonia", dice il presidente delle due società di operazioni e servizi portuali Osp e Portitalia, Giuseppe Todaro, il primo a vaccinarsi nell’hub del porto e già alla terza dose, in quanto soggetto fragile. "Se le cose stanno funzionando è grazie al lavoro e all’impegno di tutti. Abbiamo agito in sintonia con l’Autorità portuale, con i sindacati e i lavoratori. Non abbiamo fatto campagne politiche o di fazioni, non abbiamo seguito ragioni di convenienza ma di opportunità. Vaccinarsi è una garanzia per lavorare e creare sviluppo, e i lavoratori hanno capito che la libertà sta nell’avere il vaccino, per tutte le opportunità che offre, e non nel rifiutarsi di farlo. E l’aumento di lavoro che stiamo registrando è considerevole, la ripartenza si basa proprio sul vaccino". Niente politica, solo voglia di ricominciare. E qualcuno lo chiama già "il modello Palermo".

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