
Green pass, al via l’obbligo al lavoro. Rischio caos, allerta per possibili scontri
Si temono disagi per scioperi e assenteismo a causa dell'entrata in vigore dell'obbligo del pass per tutti i lavoratori. Trasporto su gomma: Conftrasporti chiede di tornare al protocollo di sicurezza siglato a inizio pandemia. Il porto di Trieste annuncia il blocco dello scalo ma si dice "pronto a discutere" se l'obbligo slittasse. Da Palazzo Chigi arriva però un no al rinvio. Prefetto Trieste: sciopero non autorizzato, reato partecipare. Governo valuta sconti su tamponi per aziende
Trasporto merci, porti e mezzi pubblici. Il Viminale è in allerta per i possibili disagi che, tra scioperi e assenteismo, potrebbero verificarsi da domani, venerdì 15 ottobre, quando entrerà in vigore l’obbligo di Green pass per i lavoratori. Palazzo Chigi si dice tranquillo che non sarà il caos, perché le vaccinazioni in Italia hanno superato l’80% della popolazione. Allerta proteste, soprattutto a Roma: bloccato il sit-in no Green pass previsto per domani a Bocca della Verità. La Questura: "Si faccia al Circo Massimo"
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Secondo una circolare a prefetti e questori dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, nelle prossime ore potrebbero verificarsi iniziative contro il Green pass davanti a "ingressi aziendali e presso aeroporti, porti, punti di snodo stradale, autostradale e ferroviari, finalizzati a creare disagi con possibile intralcio alla regolarità dei servizi e delle attività produttive". Alle autorità si chiede la "massima intensificazione" dell'azione di controllo del territorio e di "osservazione" nei confronti di soggetti o gruppi "ritenuti pericolosi per l'ordine pubblico”
Green pass per lavoratori: le FAQ del governo
TRASPORTI SU GOMMA – Tra i settori che comunque preoccupano le autorità, quello degli autotrasporti, con cui entra nel Paese il 90% delle merci in circolazione attraverso i mezzi guidati da circa 350mila lavoratori. Il presidente di Assologistica-Confindustria Umberto Ruggero parla di "tempesta perfetta": stima che da domani possa mancare il 30-40% del personale, in un settore già "in cronica carenza di personale"
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Sono molti gli autisti già vaccinati. I problemi più grandi potrebbero però verificarsi perché molti lavoratori del settore sono stranieri, in particolare dell’Est Europa, dove tra i vaccini più diffusi contro il Covid-19 c’è lo Sputnik, prodotto dalla Russia e non riconosciuto dalle autorità europee e italiane
Green pass obbligatorio, tutto quello che c'è da sapere. FAQ
All'ingresso in Italia degli autotrasportatori provenienti dall'estero in linea con le cosiddette "corsie verdi" continuano ad applicarsi fino al 31 dicembre le disposizioni contenute nel Dpcm 2 marzo 2021. Al personale a bordo dei mezzi di trasporto provenienti dall'estero e non in possesso di Green pass (o vaccinati con sieri non riconosciuti nel nostro Paese) è consentito, come già previsto dalle regole vigenti, esclusivamente l'accesso ai luoghi deputati alle operazioni di carico/scarico delle merci a condizione che dette attività vengano svolte da altri

La sensazione che si possano creare tensioni arriva direttamente dal presidente di Conftrasporti-Confcommercio, Paolo Uggé, che si è detto contrario all’obbligo del certificato. La proposta al governo è di continuare a utilizzare le norme del protocollo di sicurezza siglato a inizio pandemia, quando non esistevano vaccini ma il settore non si è mai fermato
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Lo scattare dell’obbligo, dice Uggé, può provocare reazione spontanee da parte di imprese che si rifiutano di mostrare il Green pass. Inoltre, qualora il governo decidesse di chiudere un occhio sui vaccini stranieri, Conftrasporti non esclude rimostranze da parte degli italiani per disparità di trattamento: “Se gli autotrasportatori esteri potranno venire in Italia senza Green pass, stiamo valutando di invitare le imprese a fermare i camion. Ci auguriamo di no, ma ne stiamo discutendo”, ha dichiarato Uggé
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TRASPORTO PUBBLICO – C’è poi il tema del trasporto pubblico. Secondo stime recenti, sarebbe circa il 10-20% dei lavoratori del settore a non essere immunizzato contro il Covid. Si temono quindi disagi alla circolazione, soprattutto nelle grandi città

A Milano, ad esempio, riporta il Corriere della Sera, sarebbero circa 150 le persone impiegate dall’azienda di trasporto pubblico Atm a non avere il Green pass. Secondo il sindacato Orsa, tra i dipendenti di Trenord il personale non vaccinato è invece il 15%, per un totale di 200-300 impiegati. Circa un centinaio di ferrovieri avrebbe già detto che domani non sarà presente al lavoro

Anche a Roma sale la preoccupazione per garantire il trasporto pubblico essenziale. L’Atac si porta avanti, e fa sapere che da domani attiverà sistemi di monitoraggio di “assenze anomale”. Basterebbe infatti il 5-10% di assenze per creare problemi operativi su alcune linee metro-ferroviarie della Capitale, fa sapere il segretario generale di Orsa Tpl, Fulvio Spelonca

A Torino, la GTT conta di organizzare una “fastline” per sottoporre a tamponi più rapidamente il personale non vaccinato. Quello dei tamponi è un tema dibattuto: in generale, quasi tutte le sigle sindacali si dicono concordi della necessità di garantire test gratuiti. Scelta, per ora, scartata dal governo che sta però valutando di abbassare i prezzi per le aziende, oppure di concedere un credito d'imposta alle imprese che si fanno carico del costo dei tamponi

PORTI – La possibilità di avere tamponi pagati dalle aziende è stata messa in campo direttamente dal Ministero dell’Interno solo per quanto riguarda il settore portuale, così da scongiurare rimostranze e difficoltà operative

La scelta è piaciuta ai sindacati - Cgil, Cisl e Uil – ma non è stata ritenuta sufficiente dallo scalo che per primo ha minacciato di chiudere con l’entrata in vigore dell’obbligo del pass: quello di Trieste, che sarà bloccato da domani, ha fatto sapere il Comitato dei lavoratori del porto. Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali, ha aperto alla possibilità di "non bloccare il porto" in caso di una "proroga al 30 ottobre per trovare poi una soluzione". Rinvio che non arriverà, secondo fonti di Palazzo Chigi

Nel porto del capoluogo friulano su 950 addetti ai lavori il 40% non è vaccinato e dovrebbe quindi sottoporsi costantemente a tamponi per lavorare, almeno fino al 31 dicembre – data di scadenza dello stato di emergenza nazionale e dell’obbligo di Green pass. Le aziende che operano nello scalo si sono dette favorevoli a pagare i test, “a patto che le attività riprendano dal 16 ottobre”

Non abbastanza per i portuali triestini, che ieri hanno annunciato che proseguiranno con “il blocco a oltranza” fino a quando il governo cancellerà l’obbligo del pass per i lavoratori. In mattinata, qualche voce ha smorzato i toni: "Non assicuro uno sciopero a oltranza, ci sono tante teste. Continueremo a scioperare, ma non è sicuro sul dopo, dipende anche se il governo accetterà la nostra proposta di una proroga", ha detto Massimo Giurissevich, un rappresentante del Coordinamento lavoratori portuali Trieste, prima che l'esecutivo escludesse il rinvio

Il Prefetto di Trieste spiega che "sostanzialmente quella di domani è una manifestazione presentata come sciopero. Non è stata convalidata dalla Commissione di Garanzia quindi è una manifestazione non autorizzata che impedisce l'accesso dei lavoratori al porto e blocca l'attività. Si configura cioè come interruzione di pubblico servizio, quindi è perseguibile". Viene precisato che per questo reato "non è previsto l'arresto ma una denuncia per gli organizzatori" e auspicando che "non si verifichino incidenti. L'attenzione deve rimanere alta"

Stefano Puzzer, il portavoce del Coordinamento lavoratori portuali Trieste, all'assemblea indetta dal sindacato autonomo per decidere le modalità della protesta di domani, ha detto: "Se qualcuno vuole andare a lavorare vada, non blocco nessuno. Ma penso che se domani diamo una dimostrazione che siamo compatti, diamo un segnale forte a tutti". Quando ha chiesto ai circa 400 presenti chi sciopererà, la quasi totalità delle mani si è alzata

"I portuali di Trieste chiedono di posticipare l'avvio del Green Pass obbligatorio? Io penso che posticipare sgnifichi solo rallentare una battaglia da vincere il prima possibile" per mettere fine ad una "stagione drammatica che hanno pagato e pagheranno soprattutto i più fragili", ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando

I problemi legati a porti e trasporti diventano un’unica preoccupazione a Genova, dove – fanno sapere i sindacati – circa il 30% degli autisti che ogni giorno entra in porto non è ancora vaccinato. Intanto, i portuali del terminal Psa Genova Prà hanno annunciato uno sciopero per domani "se l'azienda riterrà di applicare la normativa sul Green pass", ritenuta " norma fortemente discriminatoria, che viola il diritto al lavoro e le libertà personali, e che non ha il minimo fondamento sanitario"

"Non cediamo a nessun ricatto e non accettiamo alcuna discriminazione. Lotteremo uniti per le nostre famiglie, i nostri figli, i nostri amici e anche per i nostri colleghi, che oggi ci voltano le spalle ma che presto si uniranno a noi. La nostra lotta sarà la lotta di tutti", hanno detto i portuali genovesi che sciopereranno (in foto, durante un presidio davanti all'Autorità portuale di Genova)

Sono circa 12mila le persone che lavorano al porto di Genova, spiega José Nivoi del sindacato Usb, "e non è sufficiente che solo alcune aziende si siano attivate per fornire tamponi gratuiti ai dipendenti. Per noi è una questione sindacale di tampone gratuito per i lavoratori e non una questione ideologica"