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Reati online, oltre 600 al giorno in Italia: è allarme cybersecurity

Cronaca
©Ansa

Truffe, frodi e delitti informatici sono cresciuti del 48%: è la denuncia di Uecoop sulla base di dati Istat elaborati negli scorsi cinque anni. Anche in relazione all’attacco hacker che ha colpito il Centro di elaborazione dati della Regione Lazio, l’associazione consiglia di diffidare da link e mail dal contenuto ambiguo, di non rispondere a richieste di indirizzi conosciuti e di utilizzare software, browser e antivirus aggiornati

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Sono oltre 600 i reati informatici che si registrano ogni giorno in Italia, più di 200mila all’anno. “È allarme cybersicurezza”, denuncia Uecoop (Unione Europea delle Cooperative) parlando di un aumento del 48% di truffe, frodi e delitti informatici, sulla base di dati Istat elaborati negli scorsi cinque anni e sulla scia dell’attacco hacker che ha colpito il Centro Elaborazione Dati della Regione Lazio tra sabato 31 luglio e domenica 1 agosto. In tutto il Paese si alza l'allerta, e mentre il Copasir sente il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese in relazione all'attacco alla Regione Lazio, l’associazione chiede alle cooperative di aumentare il livello di controllo.

Dal phishing alle richieste di riscatto

Gli strumenti a disposizione del crimine informatico, si legge nella nota rilasciata da Uecoop, sono diversi. Si va “dall’ormai classico phishing” - con mail trappola che usano falsi loghi dell’Agenzia delle Entrate, banche o Poste per ottenere informazioni riservate, codici e password - alle mail “che contengono virus in grado di bloccare l’intero sistema informatico di un’azienda per liberare il quale viene richiesto un riscatto, come è avvenuto per la Regione Lazio”.

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I consigli di Uecoop

Per ridurre i rischi legati alla criminalità informatica, Uecoop consiglia di seguire alcune regole, come ad esempio “utilizzare software e browser completi e aggiornati, avere un buon sistema antivirus, dare la preferenza a siti ufficiali e non fornire i propri dati a richieste che arrivano da indirizzi sconosciuti e sospetti”. E ancora: diffidare dalle mail che utilizzano un italiano stentato che potrebbero essere inviate da server esteri, non cliccare mai su link di cui non si conosce la provenienza, verificare i mittenti sconosciuti, non aprire allegati nelle mail ambigue e cancellare la posta ricevuta in caso di messaggi poco chiari.

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