Saman Abbas, il fidanzato: “Spero ancora sia viva. Pronto a raccontare tutto ciò che so”

Cronaca
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La 18enne di origini pachistane è scomparsa da oltre due mesi da Novellara, nella Bassa Reggiana, e si presume sia stata uccisa dalla famiglia dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Il fidanzato ha parlato fuori dal tribunale di Reggio Emilia, a pochi minuti dall'inizio dell'incidente probatorio al quale è sottoposto come testimone. “Sono un po' agitato, ma sono pronto a raccontare tutto quello che so”, ha detto

"Ho ancora la speranza che Saman sia viva”. A dirlo è stato il fidanzato di Saman Abbas, la 18enne di origini pachistane scomparsa da oltre due mesi da Novellara, nella Bassa Reggiana, e che si presume sia stata uccisa dalla famiglia. Il 21enne, anche lui pachistano, ha parlato fuori dal tribunale di Reggio Emilia, a pochi minuti dall'inizio dell'incidente probatorio al quale stamattina è sottoposto come testimone.

Le parole del fidanzato di Saman Abbas

“Sono un po' agitato, ma sono pronto a raccontare tutto quello che so", ha detto il ragazzo. Il giovane è riuscito a dire poche parole, poi la commozione ha preso il sopravvento. A quel punto l'avvocato che lo tutela, Claudio Falleti, ha preso la parola: "Il suo stato d'animo è comprensibile per il dolore che si porta dentro il ragazzo. Oggi è un giorno importante per cristallizzare la sua testimonianza e raccontare quello che ha sempre detto finora". Il legale ha lanciato un appello al Pakistan: "La nostra richiesta principale è chiedere al Paese di cooperare anche per proteggere la famiglia del ragazzo in patria. Il mio scopo è portare i genitori in Italia per farli stare più tranquilli". La famiglia del fidanzato aveva ricevuto pressioni e minacce dagli Abbas affinché il ragazzo lasciasse Saman.

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La scomparsa di Saman Abbas

Lo scorso 12 luglio, dopo 67 giorni, le ricerche di Saman Abbas sono state interrotte. La ragazza era stata promessa a un cugino in Pakistan per un matrimonio forzato e aveva rifiutato le nozze combinate. Lei e il suo fidanzato, stando a quanto racconta quest'ultimo, avevano pianificato una fuga i primi di maggio per poi sposarsi. Ma, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio, della ragazza si sono perse le tracce e gli investigatori pensano che sia stata uccisa. Cinque gli indagati: lo zio - ritenuto l'esecutore materiale del delitto - due cugini (di cui uno è in carcere, mentre l'altro è ricercato in tutta Europa assieme allo zio) e i genitori latitanti in Pakistan, Paese col quale è stata attivata una rogatoria internazionale per la cattura volta all'estradizione. Sono tutti accusati in concorso di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere.

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