
Covid, le raccomandazioni del Cts: scuola in presenza, mascherine e vaccini al personale
Il Comitato tecnico scientifico risponde al Miur. No alla Dad dopo i risultati delle prove Invalsi 2021: il Ministero dell’Istruzione spinge per il rientro in aula in presenza a fine estate. Il ministro Bianchi: “Fondamentale vaccinare i ragazzi”. Il sottosegretario Sasso chiude alla possibilità di tornare alla didattica a distanza: “Improponibile un altro anno di isolamento”. Torna il tema dell’obbligo di vaccinazione del personale scolastico. Ricciardi: “Chi non fa vaccino non stia a contatto con i ragazzi"

La scuola è finita da poco, ma il Ministero dell’Istruzione sta già pensando a come organizzare il rientro in aula degli studenti il prossimo settembre. Le intenzioni, stando alle parole del ministro Patrizio Bianchi, sono chiare: si lavora per tornare a seguire le lezioni in presenza. Lo strumento nelle mani del governo per far sì che si possa dire addio alla didattica a distanza in sicurezza è quello dei vaccini
Scuola, danni gravi della Dad: uno studente su due è impreparato
Da un verbale del Cts, redatto in risposta ai quesiti del Ministero dell'Istruzione, emerge che il Comitato tecnico scientifico ritiene "assolutamente necessario" dare priorità alla didattica in presenza; sostiene l'importanza di promuovere la vaccinazione nella scuola, tanto del personale scolastico quanto degli studenti; raccomanda il distanziamento e resta fondamentale mantenere le altre misure, a partire dall'uso delle mascherine di tipo chirurgico nei luoghi chiusi

Inoltre il Cts ritiene che tutto il personale scolastico debba essere vaccinato e fa una forte raccomandazione alla politica affinché ogni sforzo sia fatto per raggiungere un'elevata copertura vaccinale di docenti e non docenti, sia promuovendo delle campagne informative, sia individuando delle misure, anche legislative, appropriate, per garantire la più elevata soglia di persone vaccinate, in particolare in quelle Regioni nelle quali ci sono livelli inferiori di dosi somministrate rispetto ad altre

"Quando si è avuta la seconda ondata pandemica abbiamo tenuto i bambini a scuola e ridotto al minimo la dad. Il Piano vaccinale ha un ruolo fondamentale, il personale docente è prossimo all'80% come percentuale di vaccinazione. Sostengo e faccio appello perché tutti i ragazzi si possano vaccinare", ha detto Bianchi in Senato, rispondendo a una domanda del senatore leghista Massimiliano Romeo sul rientro a scuola a settembre
Scuola, Bianchi: "Cts si esprima su scenario copertura vaccini"
La preoccupazione per un possibile ritorno alla didattica a distanza, soprattutto con l’aumento dei casi di coronavirus dovuto al diffondersi della variante Delta anche in Italia, si è fatta più insistente dopo i risultati di uno studio dell’istituto Invalsi sul secondo trimestre 2020
Scuola, si lavora per il rientro in presenza a settembre
Secondo il report, uno studente su due non avrebbe le competenze necessarie in italiano e in matematica e la metà degli alunni delle superiori terminerebbe il ciclo di studi con le stesse conoscenze di quelli di terza media. Il calo nella qualità dell’apprendimento è un problema che non conosce distinzioni geografiche: solo la provincia autonoma di Trento rimane sopra la media nazionale
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Per il segretario generale della Cisl scuola Maddalena Gissi gli scarsi risultati riportati da Invalsi sono "inevitabili", in un contesto "segnato da lunghi periodi di sospensione delle attività in presenza, nei quali la didattica a distanza si è rivelata un rimedio solo parziale, nonostante il grande sforzo messo in atto dal mondo della scuola". Il sindacato degli insegnanti Gilda, dal canto suo, vede i dati Invalsi come "uno sprone" per evitare la dad in futuro

Anche il sottosegretario all’Istruzione Rossana Sasso (Lega) ha commentato i dati del rapporto Invalsi. “I risultati fanno il paio con i dati diffusi appena qualche giorno fa dall'Istat e confermano come il blocco della didattica in presenza abbia penalizzato soprattutto gli studenti più fragili: i disabili, le ragazze e i ragazzi che provengono da contesti familiari e sociali difficili"

Sasso ha affrontato anche il tema della dispersione scolastica che, a differenza del calo generalizzato nell’apprendimento degli studenti, si concentra principalmente nelle regioni meridionali. “Nel Mezzogiorno abbiamo un evidente aumento della dispersione scolastica e un abbassamento dei livelli di competenze raggiunti alla fine dei cicli di studi”, ha osservato Sasso

Il sottosegretario ha poi aggiunto: “Appare di tutta evidenza come sia improponibile un altro anno di didattica a distanza, di isolamento fisico, di incertezze per i nostri ragazzi. Per settimane ci siamo ritrovati in perfetta solitudine nel sottolineare l'urgenza di gettare delle basi solide per la ripartenza dell'anno scolastico a settembre e la necessità di iniziare a correre per evitare disastri. Non c'è un minuto da perdere"

Al di là del tema didattica a distanza, secondo il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonio Giannelli, è sul sistema scolastico in generale che bisogna “intervenire subito, per apportare dei correttivi”

Per Giannelli la tradizionale didattica trasmissiva italiana, dove i docenti spiegano e gli alunni ascoltano e poi svolgono i compiti, è in crisi. “Bisogna trovare modalità nuove e più coinvolgenti: dove accade i risultati sono buoni. Il docente deve avere le conoscenze e avere la capacità di rendere appassionante la sua materia. Assistiamo ad una scuola che non riesce a rinnovarsi. Servono risorse economiche importanti e i presidi devono poter intervenire sulle modalità organizzative, le classi per esempio devono essere più omogenee", ha detto Giannelli

Per il rientro a fine estate, anche per l’associazione dei presidi italiani è centrale il tema della vaccinazione degli studenti. "Bisogna fare qualcosa per costruire il futuro che vogliamo: possiamo completare la vaccinazione nelle scuole, sono meno di 200mila i docenti e il personale non vaccinato. Poi bisogna vaccinare i ragazzi dai 12 anni in su”. Altrimenti, dice Giannelli, l’unica alternativa sarà quella di “continuare il distanziamento e quindi la Dad. Dobbiamo intervenire sul fronte vaccinale e porre un freno alla pandemia o i danni aumenteranno"

Tutti d’accordo, anche dal fronte delle istituzioni sanitarie. “Per il rientro a scuola dobbiamo agire adesso, e agire con i fatti. Dobbiamo evitare gli errori dell'anno scorso e non mi pare che questo stia succedendo”, ha detto ad Agorà Estate su La7 Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza

Per Ricciardi, sono diversi i campi su cui intervenire per prepararsi a dire addio alla dad senza rischi sanitari. "È necessario rafforzare i trasporti e la protezione delle aule scolastiche, vaccinare tutti gli insegnanti”, ha sottolineato Ricciardi, che ha poi ricordato come il personale scolastico abbia mostrato “grande sensibilità, perché la percentuale dei vaccinati è molto alta”

Rimangono, dice Ricciardi, “persone che non si vogliono vaccinare e lavorano a contatto con i bambini al di sotto dei 12 anni”. La soluzione, per il consigliere di Speranza, potrebbe essere quella di spostarli “in un’altra mansione, in segreteria o in biblioteca”

“Il lavoro a contatto con le persone - ha concluso Ricciardi - deve essere riservato soltanto a coloro che proteggono se stesse, e quindi anche gli altri. In questo momento noi stiamo preparando l'autunno. È chiaro che se facciamo circolare il virus in maniera incontrollata l'autunno sarà problematico e torneranno a salire anche le ospedalizzazioni”

Il problema della vaccinazione del personale scolastico si lega al più ampio dibattito sull’obbligo vaccinale di determinate categorie. Pino Turri, segretario generale di Uil Scuola, afferma che "La valutazione politica generale in relazione alle misure di contrasto alla pandemia e quella legata alla tutela della salute pubblica devono portare a scelte chiare e non discriminatorie. Serve vaccinare tutti? Si faccia una legge che assegni un dovere giuridico oltre che civico. Sino a che non ci sarà una legge non sono ammesse discriminazioni”