
Covid, monitoraggio Iss: variante Alfa ancora predominante, ma casi Delta in aumento
Secondo i dati, sottoposti all'esame della cabina di regia, continua la riduzione dell'Rt nazionale a 0,63 rispetto allo 0.69 della settimana scorsa e scende ancora l'incidenza dei casi di Covid in Italia a 9 casi ogni 100mila abitanti (erano 11). Si temono però le varianti e gli esperti chiedono il tracciamento, il sequenziamento capillare e un'elevata copertura vaccinale. La Delta al 22 giugno aveva una prevalenza pari al 22,7% ed è stata identificata in 16 regioni, con un range tra lo 0 e il 70,6%

Continua la riduzione dell'Rt nazionale a 0,63 rispetto allo 0.69 della settimana scorsa e scende ancora l'incidenza dei casi di Covid in Italia a 9 casi ogni 100mila abitanti rispetto agli 11 di 7 giorni fa
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I dati sono contenuti nel monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute sull'andamento dei contagi da coronavirus in Italia
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Sebbene in assoluto i nuovi casi siano in diminuzione, la proporzione di casi di infezione da virus SARS-CoV-2 causati da varianti Delta e Kappa è in aumento in Italia. La Kappa (B.1.617.1) è di un altro ceppo rispetto alla Delta ed è considerata di "interesse", non "preoccupante"
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La maggior parte di questi casi è attribuibile a focolai circoscritti in varie parti del Paese. I tecnici nel documento chiedono, visto l'aumento dei casi anche in Paesi con alta copertura vaccinale, un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi e un'elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli
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Secondo la nuova indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, in Italia al 22 giugno la variante Delta (B.1.167.2) aveva una prevalenza pari al 22,7% ed è stata identificata in 16 Regioni/Province autonome, con un range tra lo 0 e il 70,6%. L'indagine integra le attività di monitoraggio di routine e non contiene quindi tutti i casi di varianti rilevate, ma solo quelle relative alla giornata presa in considerazione

La cosiddetta variante Kappa, uno dei sottotipi di B.1.617 (B.1.617.1), non è stata trovata nella flash survey, ma diversi casi sono stati segnalati sulla piattaforma integrata che invece raccoglie le analisi giorno per giorno

La prevalenza della variante Alfa (B.1.1.7, prima denominata inglese), calcolata al 22 giugno, era del 57,8%, in calo rispetto all'88,1% del 18 maggio, con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 16,7% e il 100%. Alla stessa data, la variante cosiddetta Gamma (P.1, precedentemente denominata brasiliana) aveva una prevalenza pari a 11,8% (con un range tra 0 e 37,5%, mentre nella precedente survay era al 7,3%)

Nell'indagine si sottolinea che nel contesto italiano, "in cui la campagna di vaccinazione non ha ancora raggiunto coperture sufficienti in tutte le fasce di età, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante. Mentre la variante Alfa (B.1.1.7), se pur ancora predominante, vede diminuita la sua stima di prevalenza a livello nazionale, dall'indagine si evince che la variante Gamma (P.1 e suoi sottolignaggi) ha una prevalenza in leggero aumento rispetto alla precedente indagine e che la variante Delta (B.1.167.2) è in aumento"

“Bisogna però considerare – si precisa – che la prevalenza potrebbe essere sovrastimata a causa della presenza di numerosi focolai (che vengono identificati e quindi indagati in maniera più estesa)". Nell'attuale scenario europeo, caratterizzato dalla circolazione di diverse varianti, avvertono Iss e ministero della Salute, "è necessario continuare a monitorare con grande attenzione". È poi "importante mantenere l'incidenza a valori che permettano il sistematico tracciamento dei casi positivi e il sequenziamento massivo di SARS-CoV-2"

"La crescita della prevalenza della variante Delta è un dato atteso, che deve essere monitorato con grande attenzione. È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, che in questo momento è reso possibile dalla bassa incidenza, e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che, come confermato anche ieri dall'Ema, questo garantisce la migliore protezione", ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro

Dopo due mesi di calo, intanto, i casi in Europa sono tornati ad aumentare, sollevando il rischio di una nuova ondata "a meno che non rimaniamo disciplinati", come ha dichiarato il direttore regionale dell'Oms per l'Europa, Hans Kluge