Funivia Stresa-Mottarone, pm: "Fermati potrebbero essere pericolo per sicurezza pubblica"

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Luigi Nerini, Gabriele Tadini ed Enrico Perocchio, si legge nella richiesta di custodia cautelare, potrebbero reiterare il reato. I Carabinieri hanno sequestrato della documentazione nella sede della società di gestione dell'impianto. Non si esclude che nelle prossime ore il registro degli indagati veda aumentare le persone iscritte. Difesa Nerini: accertare i fatti in tribunale. Legale Tadini: "Non pensava potesse succedere" Intanto, Eitan, il bambino unico sopravvissuto alla strage, è cosciente e parla

Prosegue a ritmo serrato l'inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Verbania sul disastro della Funivia del Mottarone che, domenica scorsa, è costato la vita a 14 persone (FOTO - LE VITTIME - I PRECEDENTI). I tre fermati - Luigi Nerini, Gabriele Tadini ed Enrico Perocchio -, secondo la richiesta di custodia cautelare firmata dalla Procura di Verbania devono restare in carcere perché continuando a lavorare in questo settore potrebbero rimettere in pericolo la sicurezza pubblica e quindi reiterare il reato. Ieri sera i Carabinieri hanno sequestrato nuovi documenti nella sede della società di gestione, che si trova al Lido di Stresa presso la stazione di partenza della funivia. E non si esclude che nelle prossime ore il registro degli indagati veda aumentare le persone iscritte: sono al vaglio del magistrato le posizioni degli altri dipendenti della società dopo che è emerso che nell'ultimo mese sarebbero stati più volte bloccati i freni per permettere all'impianto di funzionare senza interruzione (LE REAZIONI POLITICHE - COME FUNZIONA LA FUNIVIA).

Le indagini

Secondo la PProcura di Verbania, il capo servizio dell'impianto della funivia del Mottarone, Gabriele Tadini, annotò il falso nel "Registro Giornale", dove vanno segnalati quotidianamente gli eventuali problemi tecnici, parlando di "esito positivo dei controlli" in particolare sul funzionamento dei freni. E lo avrebbe fatto sia il 22 che il 23 maggio, ossia il giorno stesso della tragedia, quando la cabina numero 3 è volata via a velocita' folle per la rottura della fune che la trainava. Mentì in pratica, secondo gli inquirenti, malgrado avesse "sentito provenire dalla cabina un rumore-suono caratteristico riconducibile alla presumibile perdita di pressione del sistema frenante" che si ripeteva "ogni due-tre minuti" e da tempo.

Diversi operai hanno lavorato alla funivia ed è considerato probabile che, oltre ai tre già fermati, altre persone abbiano partecipato alle operazioni di posizionamento delle 'forchette'. Sotto la lente della procura anche le ditte che si occupavano della manutenzione dell'impianto e che hanno effettuato i controlli. Il perito nominato dai magistrati ha cominciato ieri i rilievi sul campo ed è stata sequestrata la scatola nera. Mentre si attende per domani mattina l'interrogatorio di garanzia: Luigi Nerini (proprietario di Ferrovie del Mottarone), il direttore dell'esercizio Enrico Perocchio e il capo servizio Gabriele Tadini compariranno davanti al gip Donatella Banci Bonamici. "I fatti si accertano nelle aule del Tribunale", hanno intanto sottolineato due collaboratori dell'avvocato Pasquale Pantano, difensore di Luigi Nerini.

In alto: una veduta del luogo della tragedia. In basso a sinistra e a destra: cavo in primo piano

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Difesa Tadini: "Non pensava potesse succedere"

Mentre il legale di Gabriele Tadini ha spiegato: "Non ci pensava lontanamente che potesse succedere". "Che lui sapesse delle conseguenze così gravi ho qualche dubbio", ha aggiunto il legale confermando comunque che il suo assistito ha ammesso "la questione del forchettone, ma da lì al disastro e alla rottura della fune è tutto da vedere". "Non credo che il forchettone potesse incidere sulla fune", ha aggiunto il legale chiarendo comunque a più riprese che sta cercando di trovare dei consulenti che possano fare chiarezza sull'eventuale correlazione tra le anomalie del sistema frenante e la rottura del cavo traente.

I funerali di Alessandro Merlo e Silvia Malnati, la coppia di giovani fidanzati morti nella tragedia alla funivia del Mottarone, Varese, 27 maggio 2021. ANSA/ ENZO LAIACONA

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Eitan è cosciente e parla

Nel mentre, procede la guarigione del bimbo unico sopravvisuto della tragedia. Eitan è cosciente e i sanitari che lo stanno curando hanno dichiarato, ieri, che il piccolo “si guarda intorno e parla con la zia Aya”. Dal punto di vista clinico, il bimbo rimane in prognosi riservata, dovuta al trauma toracico e addominale e alle fratture agli arti causate dall'incidente sul Mottarone. A breve verrà però trasferito dalla Rianimazione in un reparto di degenza.

 

Uno striscione per Eitan appeso dai tifosi della Juventus davanti all'ospedale Regina Margherita dove è ricoverato il bambino di 5 anni, unico sopravvissuto nella strage della funivia del Mottarone, Torino, 25 maggio 2021.  ANSA/JESSICA PASQUALON

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