Colori regioni, come cambierà il sistema con incidenza dei contagi e ricoveri
Il decreto Covid ha introdotto nuove regole per l’attribuzione dei colori che si baseranno sull’incidenza dei contagi e sul tasso dei ricoveri in ospedale. Sarà più ridotto il rischio di passare da una fascia all’altra. Fino al 16 giugno anche Rt rimane un parametro del monitoraggio. Le Regioni spingono per superare del tutto, nelle prossime settimane, il meccanismo della divisione in colori
Le Regioni, dopo aver ottenuto il cambio dei parametri che definiscono i colori delle zone, chiedono di superare proprio il sistema dei colori che da mesi regola la vita di milioni di italiani
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L'ipotesi di una nuova verifica tra la fine di maggio e l'inizio di giugno è stata messa sul tavolo nel corso della cabina di regia con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Niente corse in avanti, è la linea del premier, ma valutazioni ponderate e graduali sulla base dei dati scientifici
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Nel documento approvato dalla Conferenza delle Regioni in cui sono riportati i nuovi parametri, i presidenti ribadiscono infatti che "la proposta di revisione deve essere considerata transitoria, per arrivare in tempi rapidi ad un superamento del sistema a zone"
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All'inizio di giugno ci potrebbe essere un nuovo tagliando alle misure approvate dal Consiglio dei ministri di lunedì e, se la curva del virus continuerà la sua discesa, potrebbero essere rivalutate alcune scelte fatte
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Il decreto legge pubblicato in Gazzetta ufficiale, prevede che l'indice di diffusione del contagio, l'Rt, continuerà ad incidere sul monitoraggio settimanale fino al 16 giugno, ma in caso di discordanza delle valutazioni con i nuovi criteri (incidenza e occupazione posti letto), le Regioni verranno collocate nella fascia di colore inferiore. Quindi, ancora per alcune settimane, l’attuale sistema di accertamento del rischio continuerà ad applicarsi unitamente a quello nuovo
Con l’entrata in vigore del nuovo decreto sulle riaperture sono scattate le nuove regole per l’attribuzione dei colori delle regioni. Si baseranno sull’incidenza dei contagi e sul tasso dei ricoveri in ospedale. Fino al 16 giugno ci saranno due monitoraggi paralleli: uno con le nuove regole e uno con Rt e rischio complessivo basato su 21 parametri
Con le nuove regole, volute dai governatori, sarà più ridotto il rischio di cambio colore. Al momento tutta Italia è gialla tranne la Valle d’Aosta che potrebbe diventarlo da lunedì 24. Con il nuovo decreto, anche in caso di un Rt e rischio complessivo da zona arancione, se l’incidenza resta contenuta e la pressione ospedaliera non cresce si potrà restare in zona gialla
Il decreto stabilisce che i colori saranno vincolati all'incidenza dei casi che si mescola con il tasso di ospedalizzazione dei malati Covid. Saranno in zona bianca le regioni nei cui territori l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive
Saranno zona gialla le regioni in cui o l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100mila abitanti; oppure quelle in cui l’incidenza è maggiore (pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100mila abitanti) ma non c’è particolare pressione ospedaliera, perché si verifica una delle due seguenti condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti COVID-19 è uguale o inferiore al 30%; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è uguale o inferiore al 20%
La zona arancione scatterà le regioni in cui l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti. E il tasso di occupazione dei pazienti Covid è compreso tra il 30 e il 40 per cento in area medica, e il 20 e il 30% nelle terapie intensive
Infine saranno in zona rossa le regioni con oltre 250 nuovi casi settimanali su 100mila abitanti. Oppure quelle dove l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti ma contemporaneamente il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti Covid superiore al 40 per cento; e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è superiore al 30 per cento
Questo sistema di valutazione è affiancato da un sistema di valutazione con indicatori precoci, “idonei ad indicare un rischio di peggioramento nel breve termine (ad es. Rt, proiezioni dell'occupazione dei PL a 30 giorni, ecc.)”. Un prossimo decreto del Ministro della Salute, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, provvederà ad individuare quali parametri dovranno essere utilizzati
Sulla base della valutazione svolta con tali indicatori, con ordinanza del Ministro della Salute, le misure previste per le regioni in zona arancione saranno applicate anche alle regioni che, sebbene si collochino in zona gialla, denotino un livello di rischio alto
Intanto però, come detto, fino al 16 giugno resta in vigore anche il vecchio monitoraggio in base al quali i parametri sono: Rt (l'indice che misura la velocità del contagio) e “rischio complessivo” (basso, moderato o alto), un indicatore risultato del calcolo di 21 parametri: Ma si tratterà di regole non più vincolanti
La norma che rendeva obbligatorie due settimane in fascia arancione per poter essere “promossi” di colore è di fatto sospesa. Così come quella che prevedeva “quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive”