“Gli indici epidemiologici sono migliorati, però abbiamo ancora una circolazione virale che non può essere sottovalutata”, dice il coordinatore del Cts. Poi aggiunge: i festeggiamenti come quelli di ieri a Milano "sono da evitare". Sulla mascerina: "Va usata ancora". Mentre sul vaccino: "Impensabile che i sanitari non lo facciano"
“Gli indici epidemiologici sono migliorati, però abbiamo ancora una circolazione virale che non può essere sottovalutata”. A dirlo, a Sky Tg24, ospite di ‘Buongiorno’, è il professor Franco Locatelli, che sottolinea anche: “Non è una situazione che deve indurci a un rilassamento nella responsabilità dei nostri comportamenti”. Mentre sulla folla del 2 maggio che si è radunata a Milano dopo la vittoria dello scudetto dell'Inter, il coordinatore del Cts avverte: "I festeggiamenti come ieri sono da evitare". "La gioia la si può comprendere però credo che su di essa debba prevalere il senso di responsabilità: 121mila morti devono averci insegnato qualcosa. Onorare la loro morte vuol dire evitare assembramenti”, aggiunge (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE).
Locatelli: "Mascherina va usata ancora"
“Non possiamo togliere le mascherine”, ribadisce poi il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e aggiunge che occorre “tenere duro ancora qualche mese” (VIDEO). “Credo che in Italia sia ancora troppo presto per raccogliere l’indicazione dell’Ecdc sul non uso della mascherina fra immunizzati. Poi fra qualche settimana, con il crescere del numero delle persone immunizzate, se ne potrà ragionare. Tenendo però ben presente che questo potrà avvenire solo fra persone immunizzate per pregressa infezione. In ogni modo non devono esserci condizioni di rischio particolare che possano scoraggiare questo tipo di rilassamento".
"Aderire alla vaccinazione"
"Sarà un’estate migliore se manterremo trend attuale. Ma andiamo con i piedi di piombo e facciamo dei ragionamenti basati sul principio di gradualità e progressività”, spiega ancora Locatelli. Mentre sul Green certificate dice: “È una strategia per ridurre al massimo il rischio e deve essere perseguita in questa prospettiva e quindi l’invito forte è di aderire alla campagna di vaccinazione. Siamo al 24% della popolazione del Paese che ha ricevuto la prima dose e il 10% che ha completato il ciclo vaccinale, con numeri molto più alti per le popolazioni che si connotano per fragilità, ragione anagrafica o patologia”.
approfondimento
Covid, quali sono le scuole chiuse: la situazione regione per regione
Il vaccino per gli operatori sanitari e a scuola
“Per gli operatori sanitari che sono a contatto con i malati l’immunizzazione è una sorta di prerequisito per svolgere questa professione. Non è pensabile che chi si rivolge ad una struttura sanitaria non abbia il massimo delle garanzia per evitare il contagio", insiste poi l'esperto. "In caso di rifiuto degli operatori sanitari devono essere considerate delle strategie che evitino in qualche modo il contatto con le persone esposte al rischio. Per le connotazioni deontologiche della professione non dovremmo neanche parlarne”, aggiunge. Mentre sulla questione del vaccino ai più giovani, Locatelli spiega: "Tutti i vaccini sono autorizzati per gli over 18 mentre Pfizer Biontech dai 16 ai 18. Tuttavia le maggior aziende che hanno investito nella produzione dei vaccini hanno sviluppato dei piani per validarne l’uso anche nella popolazione pediatrica, e una volta che verranno approvati dall’Ema sarà possibile, immagino, estendere la vaccinazione prima agli adolescenti e poi ai bambini al di sotto dei dieci anni d’età. Il tutto credo possa essere ipotizzabile da luglio in poi, il tutto dipendendo dai tempi di approvazione dell’Ema. Si potrà vaccinare non necessariamente nelle scuole ma magari coinvolgendo i pediatri di libera scelta per poi attivare le vaccinazioni nelle scuole alla ripresa dell’anno scolastico”.
approfondimento
Covid, quali sono le scuole chiuse: la situazione regione per regione
"Italia covid-free con 70-75% popolazione vaccinata"
“Italia Covid free? Domanda da 100 milioni di dollari. Se prendiamo esempio GB, una volta vaccinato il 70-75% della popolazione ridurremo drasticamente circolazione virale. Ancora ieri ci sono stati 144 decessi che è un numero che ferisce e addolora ma anche il numero più basso degli ultimi sette mesi", precisa Locatelli. "Tutto questo è stato possibili grazie al contributo determinante della vaccinazioni”, dice. Mentre sulla seconda dose AstraZeneca, "c’è stato parere unanime del Cts per il quale non ci sono elementi per sconsigliarla per chi ha ricevuto la prima dose di questo vaccino".
approfondimento
Vaccini e scuole, quando potrebbero arrivare le dosi per gli studenti
"Richiami vaccino non prima di un anno"
“Le informazioni sulla durata del vaccino le acquisiamo in maniera continuativa. È chiaro che avendo iniziato a vaccinare tutto il mondo sul finire dello scorso anno è difficile fare una stima precisa sulla durata della vaccinazione. È ragionevole ipotizzare il ricorso ai richiami trascorso un certo periodo di tempo, ma è difficile stabilirlo in maniera precisa. I dati sono largamente confortanti sui richiami non prima di un anno”, ribadisce infine il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità.