Bufera sulla giustizia, indagine per divulgazione verbali segreti e ombre di una nuova P2

Cronaca

Diletta Giuffrida

Una nuova tempesta si abbatte sulla giustizia italiana e potrebbe coinvolgere anche il Csm. La vicenda riguarda verbali segreti di interrogatori resi a Milano dall’avvocato Piero Amara, in cui si parlerebbe di una sorta di loggia che potrebbe coinvolgere vari 'pezzi' del Paese, e divulgati – stando alle indagini – da una funzionaria del Csm. Sarebbe stato il pm Paolo Storari a consegnare un anno fa quei documenti ancora segreti all'allora consigliere del Csm Davigo che si difende: “Nulla di irrituale”

L'ombra dell'insabbiamento di un'indagine che delinea scenari da nuova P2, i veleni tutti interni anzitutto alla Procura di Milano, e poi una fuga di notizie che rimanda direttamente al Consiglio Superiore della Magistratura. Sono gli ingredienti di una storia tanto complessa quanto delicata che ruota intorno ai verbali d'interrogatorio di Piero Amara, ex legale esterno all'Eni che ha patteggiato una pena per corruzione in atti giudiziari e coinvolto anche nelle vicende dell'ex pm romano Luca Palamara. 

Amara avrebbe parlato dell'esistenza di una loggia segreta

I fatti: a partire dal 2019 Amara viene interrogato a più riprese dal pm milanese Paolo Storari nell'inchiesta su sospette attività di depistaggio per condizionare l'indagine sul caso Eni-Shell/Nigeria, il cui processo si è concluso a marzo con assoluzioni. Nel corso di quegli interrogatori Amara avrebbe parlato anche dell'esistenza di una 'loggia segreta', denominata "Ungheria" che vanterebbe tra i suoi affiliati personaggi delle istituzioni, del Vaticano e anche molti magistrati, gettando un'ombra sull'intero collegio del processo Eni. Dichiarazioni tutte da verificare per le quali il pm Storari avrebbe chiesto per mesi al capo della Procura MIlanese, Francesco Greco, di iscrivere un nuovo fascicolo. Senza però ricevere mai risposta. 

Un momento della protesta alla quale hanno preso parte oltre 200 avvocati, in parte dentro e in parte all'esterno del Tribunale milanese, organizzata  dalla Camera Penale di Milano nella settimana di sciopero nazionale dei penalisti "contro le modifiche al codice penale e di procedura contenute nel cosiddetto 'Ddl Orlando'", Milano, 11 Aprile 2017. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

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Sulla fuga di notizie indagano tre procure

È a quel punto che il pm milanese - che oggi non si occupa più dell'inchiesta e si dice pronto a riferire davanti al Consiglio Speriore della Magistratura - circa un anno fa per autotutelarsi avrebbe deciso di consegnare i verbali secretati all'allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo, che ribadisce a Sky TG24: "Non c'è nulla di irrituale". Quei verbali però escono da Palazzo dei Marescialli e arrivano sulla stampa. Sulla fuga di notizie indagano tre procure: Milano, Perugia e Roma.  A divulgarli - scoprono i magistrati - fu un'impiegata del Csm nella segreteria di Davigo, ora indagata per calunnia e sospesa dalla sua funzione. Una nuova bufera rischia così di abbattersi sulla magistratura, perchè non si tratta di una semplice indagine su una fuga di notizie. Dietro potrebbe esserci molto di più.  Il tentativo di un sistema deviato di proteggere se stesso per esempio, oppure quello di disinnescare un possibile insabbiamento di un'indagine. O ancora nulla di tutto ciò.

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