
Covid, l'andamento del contagio in Italia negli ultimi giorni: grafici e mappe
Nell'ultima settimana è proseguito il calo della curva dei contagi e dei ricoveri sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva (si è scesi sotto quota 3mila), ma il numero dei decessi continua a essere elevato. L'indice Rt nazionale di contagio del coronavirus in Italia scende ancora e raggiunge quota 0,81 rispetto allo 0,85 della scorsa settimana

Si conferma la lenta decrescita della curva dei contagi e dei ricoveri, ma resta tristemente elevato il numero dei decessi. Continua la diminuzione della pressione sui reparti ospedalieri e le terapie intensive: sono scesi sotto le 3.000 unità i ricoverati in rianimazione positivi al Covid. Si può sintetizzare così l’andamento della pandemia in Italia. Ecco la situazione epidemiologica e ospedaliera relativa all’emergenza Covid-19, secondo i dati dell’ultima settimana (da lunedì 19 a sabato 24 aprile)
Lo speciale coronavirus
L'indice Rt nazionale di contagio del coronavirus in Italia scende ancora e raggiunge quota 0,81 rispetto allo 0,85 della scorsa settimana. "L'epidemia sta decrescendo in molte regioni, tranne che in alcune. L'incidenza calcolata a ieri sera (22 aprile, ndr) è pari a 159 contro 182 della scorsa settimana, mentre quella calcolata su domenica scorsa vede una decrescita da 157 a 160. Quindi comunque è sopra i 50 casi per 100mila abitanti", ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro
Coronavirus in Italia: dati, infografiche e mappeComplessivamente però l'incidenza resta elevata e lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino del tracciamento dei casi
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"Quasi il 75% delle persone positive è asintomatica o ha pochi sintomi e c'è decrescita dei casi tra gli anziani e tra gli operatori sanitari. Questo è un segnale dell'efficacia delle vaccinazioni", ha spiegato Brusaferro. "Quasi l'80% degli over-80 è stato vaccinato e il 50% ha avuto due dosi, e sono in crescita le vaccinazioni tra le altre fasce tra 70 e 79 anni e 60 e 69 anni", ha aggiunto
Lo speciale vaccini
NUOVI CASI – Per quanto riguarda i nuovi casi, la curva ha continuato la discesa iniziata nelle ultime settimane. Si va dal minimo settimanale di lunedì 19 aprile con 8.864 casi, dato che però come sempre risente del minor numero di tamponi effettuati la domenica, ai 16.232 casi del 22 aprile. Nel resto dei giorni il livello è stato più o meno sempre lo stesso, con un numero che ha oscillato tra i 12 e i 14mila nuovi casi quotidiani

TASSO DI POSITIVITÀ – Il dato sui nuovi casi va naturalmente tarato sul numero di tamponi effettuati. Il tasso di positività registrato nell’ultima settimana ha confermato sostanzialmente il trend di calo già visto le settimane precedente, con una percentuale di positivi che si è stabilizzata tra il 4 e il 5% (il minimo si è toccato il 22 aprile con 4,4% e il massimo il 19, con 6%)

Il calo dei casi è confermato anche dalla discesa dell'indice Rt nazionale a 0,81, rispetto allo 0,85 della scorsa settimana, come emerso dai dati contenuti nel monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute

TAMPONI - Se si esclude il dato di lunedì (146.728), che come sempre risente dei minori test effettuati la domenica, i tamponi effettuati si sono assestati stabilmente attorno o sopra quota 300mila, oscillando tra i 294.045 di martedì 20 aprile ai 364.804 di giovedì 22 aprile

DECESSI – Nell’ultima settimana i decessi purtroppo si attestano ancora su cifre molto alte, anche se inferiori rispetto alla settimana precedente. In sei giorni su sei ci sono state più di 300 vittime al giorno, con il picco raggiunto il 20 aprile, con 390 morti. Come ricordano gli esperti, la mortalità è l'ultimo parametro a calare dopo quello dei casi e dei ricoveri

Nell'ultima settimana i decessi sono stati 2.094, con una media di 335 al giorno: -15% rispetto alla settimana precedente, in cui le vittime erano state 2.422

RICOVERI E TERAPIE INTENSIVE - Oltre a quello dei casi, prosegue anche il calo del numero dei ricoverati in reparti ordinari e quello dei ricoverati in terapia intensiva, iniziato il 7 aprile dopo il picco della terza ondata raggiunto il 6 aprile, ma il livello complessivo di occupazione dei posti letto per Covid continua a restare comunque sopra i livelli delle soglie di allerta

A inizio settimana i ricoverati in terapia intensiva erano 3.244. Il calo è proseguito per tutta la settimana, fino ad arrivare a quota 2.894 sabato 24

L'età mediana alle diagnosi Covid nell'ultima settimana tende a diminuire, attualmente il valore è di 43 anni "e questo è un dato che indirettamente segnala come la vaccinazione delle età più avanzate cominci a dare i suoi effetti", ha spiegato ancora Brusaferro. "Anche l'età mediana delle persone al primo ricovero nell'ultima settimana - spiega Brusaferro - è pari a 67 anni e anche questo è un dato che indica sostanzialmente come si comincino a vedere i primi effetti della vaccinazione"

Per quanto riguarda il tasso di incidenza nazionale la "curva che indica gli over 80, oggi decresce molto rapidamente e più rapidamente rispetto alle fasce 60-69 anni e tra i 70 e i 79 anni". Nelle fasce più giovani la situazione "è piuttosto stabile". Tra i sanitari i casi sintomatici "si confermano sempre in decrescita", altro "segnale estremamente importante di come vaccinare questo tipo di popolazione protegga rispetto al numero di nuovi casi, che si stanno avvicinando ai livelli più bassi"

Secondo il presidente dell'Istituto superiore di sanità comunque "il quadro rimane impegnativo perché l'incidenza rimane elevata e le terapie intensive sono ancora in sovraccarico. Quindi ridurre i casi e progredire con la campagna di vaccinazione sono i due assi su cui ci si deve muovere. È fondamentale la cautela e la gradualità nella gestione dell'epidemia"

REGIONI - Resta preoccupante la situazione della Valle d’Aosta, che rimane la regione col più alto tasso di positivi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni e con 244,73 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Le altre regioni con l'incidenza più alta sono tutte al Sud: Puglia (228,29), Basilicata (192,32) e Campania (219,86)
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REGIONI E INDICE RT - Tutte le regioni registrano un indice Rt inferiore a 1, ad eccezione di Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia

PROVINCE - Addentrandosi tra i numeri che delineano la situazione epidemiologica dei vari territori del Paese, dai dati della settimana emergono alcune criticità particolari. La situazione più grave è nella provincia di Prato, con un’incidenza di 283,94 positivi ogni 100mila abitanti. Ma sono diverse le province che superano la soglia critica di 250 (in particolare le provicne di Taranto, Bari, Barletta-Andria-Trani e Napoli). In diverse zone dell'Italia, comunque, l'incidenza resta elevata e lontana dalla soglia di 50 positivi ogni 100mila abitanti

VACCINAZIONI - Secondo il report ufficiale, al 24 aprile (ore 17:31) oltre 17,2 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose di un vaccino. Di questi, più di 5 milioni hanno avuto anche il richiamo

OVER 80 E OVER 70 - Gli over 80 – la categoria che in questo momento ha la priorità nel piano vaccinale - ad aver ricevuto almeno la prima dose di vaccino sono l'81% (dati al 24 aprile) e quelli con il richiamo poco sopra la metà del totale (il 54,3%). Fra i 70-79enni, il 36,3% ha ricevuto la prima dose, solo il 5,9% anche il richiamo

VACCINAZIONI GIORNO PER GIORNO - Andando a osservare i dati sulle vaccinazioni giorno per giorno nell’ultima settimana, rispetto alla precedente le somministrazioni sono state in aumento solo giovedì 22 e venerdì 23, quando sono state rispettivamente 386.638 (il record) e 383.798. Ad eccezione di lunedì 19 e sabato 24, è stata sempre superata quota 300mila al giorno