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Covid, monitoraggio dell’Iss: Rt scende a 0,92, l’incidenza a 185 casi ogni 100mila
Dati in calo rispetto alla settimana scorsa, ancora più al di sotto della soglia critica. È quanto fa sapere l'Istituto Superiore di Sanità sulll'andamento dei contagi e dela diffusione dei casi di coronavirus in Italia. L'Istituto: "Applicare ogni misura utile al contenimento del contagio"

Scende ancora a 0,92 il valore dell’Rt nazionale, ulteriormente al di sotto della soglia di allarme fissata a 1. Lo fa sapere l'Istituto Superiore di Sanità
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In calo anche il valore dell'incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti, che arriva a 185
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È quanto si apprende dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, con dati relativi alla settimana 29/3/2021-4/4/2021
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In realtà l'incidenza di 185 casi Covid su 100 mila abitanti è il dato più recente ed è riferito al periodo 2-8 aprile. Quello pubblicato nella bozza Iss-Ministero della salute di oggi è riferito al dato del periodo 29 marzo-4 aprile ed è pari a 210 per 100mila abitanti, in miglioramento rispetto ai 232,74 per 100mila abitanti del periodo 22-28 marzo
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Nonostante la lenta discesa, l'incidenza, si legge nella bozza del monitoraggio settimanale della cabina di regia, resta ancora "ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti"
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Anche i dati dell'Rt sono in calo rispetto alla settimana precedente, quando l'Rt nazionale era pari a 0,92

Tra regioni e province autonome sono otto quelle con un Rt puntuale maggiore di uno

Due regioni, Sardegna e Valle d'Aosta, hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3

Sei regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2

Le altre regioni e province autonome hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno
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Ecco la tabella con gli Rt puntuali delle Regioni: Abruzzo 0.89; Basilicata 1.15; Calabria 0.93; Campania 1.19; Emilia-Romagna 0.81; FVG 0.79; Lazio 0.9; Liguria 1.19; Lombardia 0.85; Marche 0.86; Molise 0.81; Piemonte 0.9; PA Bolzano 0.91; PA Trento 0.86; Puglia 1.06; Sardegna 1.54; Sicilia 1.22; Toscana 1.02; Umbria 0.97; Valle d'Aosta 1.39; Veneto 0.96

Si osserva una diminuzione del livello generale del rischio, con quattro Regioni (Liguria, Puglia, Toscana e Valle d'Aosta) che hanno un livello di rischio alto. Quindici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso

"Il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, l'incidenza ancora troppo elevata e l'ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiedono l'applicazione di ogni misura utile al contenimento del contagio", dice l'Istituto Superiore di Sanità nel rapporto

Rimane alto il numero di Regioni e di province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e in aree mediche sopra la soglia critica (15 contro le 14 della settimana precedente)

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (41%, la soglia è 30%). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in lieve aumento da 3.716 (30/03/2021) a 3.743 (06/04/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche sopra la soglia critica (44%, la soglia è 40%) con un lieve aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 29.231 (30/03/2021) a 29.337 (06/04/2021)