Sky TG24 ha raccolto i racconti di familiari e persone vicine ad alcune delle vittime del coronavirus: nomi e cognomi, volti che hanno pagato il tributo peggiore e che raccontano il tragico impatto della pandemia nel nostro Paese. A partire da anziani e persone con patologie pregresse
Oltre centomila. Sono le vittime di coronavirus in Italia. Nomi e cognomi, volti, e storie di persone che hanno perso la vita durante la pandemia. A fare le spese della pandemia con la propria vita sono stati soprattutto anziani (l'età media dei pazienti deceduti e positivi è 81 anni) e persone con patologie pregresse: solo il 3,1% delle vittime non ne aveva (LE GRAFICHE). Il virus non ha colpito in modo omogeneo sul territorio nazionale: ha avuto intensità e letalità diverse in Italia. A pagare il tributo più alto la Lombardia, dove è morto il 31,2% delle vittime. Segue a lunga distanza l'Emilia Romagna, con il 10,9%. Va ricordato che 100mila sono i decessi conteggiati nei bollettini e nel sistema di sorveglianza dell'Iss. Ma altre migliaia di morti sono con ogni evidenza da attribuire al Covid. L'Istat ha calcolato che l'eccesso di decessi rispetto alla media degli anni precedenti aveva già superato quota 100mila lo scorso dicembre. Sky TG24 ha raccolto alcune di queste storie, volti che raccontano il tragico impatto della pandemia in Italia (LO SPECIALE COVID).
Vincenzo Leone, il “medico di tutti”
Tra chi non ce l’ha fatta c’è Vincenzo Leone, “medico di tutti”, che a Bergamo, nonostante il pericolo del virus, non ha mai rifiutato una visita a un paziente. Originario di Castelvetrano, dove aveva fondato una radio, si era trasferito nella città lombarda per esercitare la professione di medico. Si era isolato in una stanza di casa per evitare di contagiare la famiglia. Nel giro di una settimana, il ricovero e la terapia intensiva, poi il decesso.
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Lelio Giannetto, contrabbassista
Il mondo della musica ha pianto Lelio Giannetto, contrabbassista siciliano e organizzatore di eventi instancabile. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un “generatore di mondi”, per la sua capacità di unire esperienze e avvicinare musiche distanti. Nessuno lo poteva fermare, ci ha raccontato suo figlio minore Luca, 24 anni, e non lo ho fatto nemmeno quando ha contratto il virus. Il Covid lo ha portato via poco prima di Natale.
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L’addio a due splendidi ballerini: Malika e Ahmed
Vivevano a Cavernago, nella campagna bergamasca, e quando ballavano tutti si accorgevano che erano fatti l’uno per l’altra. Malika e Ahmed erano arrivati dal Marocco per raggiungere i 5 figli, una grande famiglia che tutta insieme ha fondato Africolor, un’azienda di vernici. Se ne sono andati a tre ore di distanza l’una dall’altro. Il sindaco del paese ha ottenuto per loro la sepoltura congiunta: impossibile per loro restare lontani.
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La rabbia di Salvatore Mazzola, panettiere a Nembro
Salvatore Mazzola vive a Nembro, tristemente nota come uno dei luoghi in cui la pandemia ha colpito più pesante, e fa il panettiere. Ci ha raccontato la sua rabbia per la perdita del padre, Giuseppe, 81 anni, avvenuta dopo un calvario durante il quale Salvatore e tutta la sua famiglia si sono sentiti abbandonati. Né una visita, né un tampone, né un ricovero per Giuseppe, con sintomi Covid evidenti e in condizioni sempre peggiori. Quando il ricovero avviene, è troppo tardi: Giuseppe si spegnerà da solo, senza la sua famiglia.