
Varianti Covid Italia, ecco dove sono state segnalate: la situazione regione per regione
L’Iss, dalla fine del 2020, sta monitorando tre varianti del virus che creano particolare preoccupazione: sono quella inglese, brasiliana e sudafricana. Queste mutazioni sono state segnalate anche nel nostro Paese, in tamponi positivi analizzati in diverse regioni: ecco dove

Proseguono in tutta Italia le segnalazioni delle tre varianti di coronavirus che l'Iss sta monitorando dagli ultimi mesi del 2020 e che creano particolare preoccupazione: sono l'inglese, la brasiliana e la sudafricana. Già da settimane sono state individuate in persone positive in diverse regioni del nostro Paese. Ecco dove sono stati segnalati gli ultimi casi e le ultime notizie sul tema
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Secondo i risultati dell'indagine rapida condotta il 4 e 5 febbraio da Iss e ministero della Salute, con la collaborazione dei laboratori regionali, la variante inglese è ormai diffusa nella maggior parte del territorio italiano, almeno nell'88% delle regioni. Ma quello che emerge non è un quadro uniforme: in alcune aree la prevalenza della variante inglese, ossia il numero di casi identificati nei due giorni dell'indagine dell'Iss, raggiunga il 59%. È una diffusione notevole dovuta alla maggiore facilità con cui si trasmette questa variante
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Al contempo, è partita anche una nuova indagine rapida dell'Istituto superiore di sanità per stabilire una mappatura sul territorio italiano del grado di diffusione delle varianti. L'indagine è coordinata dall'Iss con il supporto della Fondazione Kessler e in collaborazione con ministero della Salute, Regioni e PPAA. L'obiettivo è identificare, tra i campioni con risultato positivo per SARS-CoV-2 in RT-PCR, possibili casi di infezione riconducibili a varianti
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L'indagine Iss verrà condotta, si legge nella circolare del ministero della Salute, su un totale di 1.058 campioni positivi a SarsCov2. Si considereranno 4 macroaree: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole. Il termine per inviare i risultati è quello dell'1 marzo
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ALTO ADIGE - In Alto Adige, dove fino al 28 febbraio è stato adottato un lockdown duro, si è registrato un elevato numero di contagi, specialmente dopo la comparsa della variante sudafricana in quattro Comuni: Merano, Rifiano, San Pancrazio e Moso in Passiria. Regole ancora più severe entreranno in vigore su tutto il territorio provinciale
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TRENTINO - Primo caso di variante inglese, comunicato dal governatore Maurizio Fugatti. "Questo soggetto è stato vaccinato con Pfizer ma non aveva completato il ciclo vaccinale. Si tratta di una persona residente a Trento fortemente pauci sintomatica", ha spiegato il direttore del Dipartimento prevenzione dell'Azienda sanitaria Antonio Ferro

VENETO - La prevalenza della variante inglese sul territorio del Veneto è intorno al 17,7% del totale, in linea con il dato a livello nazionale. Vi sono anche due casi di variante brasiliana, isolati, in provincia di Padova e Venezia, come ha riferito Antonia Ricci, direttrice dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie (Izspve) di Padova. Intanto la variante inglese è stata individuata in quattro tamponi provenienti da un gruppo di sei prelevati tra i partecipanti ai Mondiali di sci di Cortina D'Ampezzo. I test non appartengono ad atleti
FRIULI-VENEZIA GIULIA – La variante inglese nei giorni scorsi è emersa in 17 casi su 267 campioni analizzati. Questa settimana verrà ripetuta l’indagine. Un'ulteriore mutazione del virus, la "N439K", già rilevata negli Usa, è stata riscontrata per la prima volta in Italia, a Trieste, in ambito pediatrico

PIEMONTE – Preoccupa anche in Piemonte la diffusione delle varianti. "Le segnalazioni sono ormai quotidiane. La cosa più importante sarà verificare se sono sensibili agli effetti di questo vaccino e in che misura", dice Giovanni Di Perri, infettivologo direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Ospedale Amedeo di Savoia di Torino. A inizio febbraio la percentuale di quella inglese, sul totale dei contagi, era tra il 15 e 20%. "I dati disponibili sono a campione, non sono analitici, completi", sottolinea

LOMBARDIA – La Regione ha posto 4 comuni (Viggiù, Bollate, Mede e Castrezzato) in fascia rossa fino al 24 febbraio perché, “oltre a esserci alcuni focolai, si è evidenziato che derivavano da varianti del virus, per lo più inglesi”. A Viggiù e in un paio di comuni del Varesotto, spiegano il governatore Fontana e il suo consulente Bertolaso, sembra ci sia “una variante della variante inglese, definita variante scozzese”

Le varianti in Lombardia sono presenti nel 30% dei tamponi e potrebbero arrivare al 60/80%, ha spiegato nei giorni scorsi l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti. "Per ora 10 casi di variante inglese, temo saranno di più”, dice il sindaco di Bollate (alle porte di Milano) Francesco Vassallo

LIGURIA – Nella regione è stata isolata la variante sudafricana in una paziente di 25 anni rientrata dall'estero. Per quanto riguarda la mutazione inglese, “abbiamo una circolazione pari al 15% dei tamponi", ha detto il 14 febbraio il governatore Giovanni Toti. I primi casi erano stati accertati in provincia di Imperia: tre nel distretto sanitario di Ventimiglia, tre in quello di Sanremo e uno di Imperia

EMILIA-ROMAGNA – Dei 204 campioni su cui è stata effettuata l'analisi per l’indagine dell’Iss, raccolti da Piacenza a Rimini il 4 e 5 febbraio, 57 sono positivi alle varianti (27,9%). Ma la presenza della variante inglese sarebbe in crescita: i dati preliminari di un secondo studio - 177 campioni del 12 febbraio - indicano una percentuale del 41%. Paolo Bordon, direttore generale dell'Ausl di Bologna, ha detto che nel Bolognese ci sono alcuni focolai in Appennino e altri di tipo familiare su tutto il territorio, con alcune scuole dove si stanno facendo controlli

MARCHE - La variante inglese "continua a girare e, anzi, ad Ancona e provincia è ormai diventata prevalente" rispetto al ceppo 'tradizionale' del Covid. Lo dice Stefano Menzo, direttore del Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, dove arrivano campioni da tutte le Marche. La variante ha fatto la sua comparsa poco prima di Natale a Loreto, su un nucleo familiare che non aveva rapporti con la Gran Bretagna. Qualche giorno fa è stata riscontrata in alcune scuole di Tolentino e Pollenza (Macerata), e di Castelfidardo (Ancona)

TOSCANA – Focolaio in una scuola di Monteroni d'Arbia (Siena): 13 allievi positivi, uno dei quali con la variante brasiliana. Altri casi dello stesso ceppo a Chiusi (Siena). Nella provincia ci sono anche casi di variante inglese: secondo l’analisi dei laboratori dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, il tasso nel territorio dell'Asl Toscana Centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli) è all'8,4% dei positivi

LAZIO - "Ci sono dati preoccupanti", dice il governatore Zingaretti. “Le varianti si sono affacciate a Roma e nel Lazio: come variante inglese abbiamo una trentina di casi. Sono stati circoscritti ma è chiaro ci sia una preoccupazione”, aggiunge l’assessore alla Sanità D'Amato. Il comune di Roccagorga (Latina) è zona rossa. Casi accertati di variante inglese nel Viterbese, al confine con l'Umbria. E un caso è stato accertato anche dalla Asl di Rieti

UMBRIA - Le varianti del coronavirus "circolano in maniera diffusa su tutto il territorio" umbro, sottolinea la Regione che ha ricevuto dall'Iss i primi risultati sullo studio di prevalenza. Sono stati analizzati i primi 77 campioni: 41 hanno un profilo genetico identificabile con la variante brasiliana e 22 con quella inglese. I dati si vanno ad aggiungere a quelli che già avevano confermato "l'intuizione" del laboratorio di riferimento regionale, del Nucleo epidemiologico e del Cts. I campioni inviati a Roma provenivano dai 5 laboratori dell'Umbria

In Umbria già nelle scorse settimane erano stati individuati almeno 18 casi di variante inglese e 12 di brasiliana, un numero che si teme possa salire. La variante inglese è stata riscontrata soprattutto nell'area tra Bastia Umbra, il Perugino e il Trasimeno. Nella regione è stata stabilita la zona rossa su quasi due terzi del territorio. In Umbria, inoltre, il 59% dei posti in terapia intensiva risulta occupato
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ABRUZZO – Preoccupa la situazione in Abruzzo: a Pescara il 65% dei nuovi contagi si deve alla variante inglese, secondo le stime del laboratorio di Genetica molecolare dell'Università di Chieti. Si tratterebbe di una delle aree d'Italia in cui la variante sta circolando di più. "La variante è ora dominante", dice il direttore della struttura Liborio Stuppia. Il Pescarese e il Chietino sono in zona rossa dal 14 febbraio. Il primo caso positivo alla variante inglese in regione risale al 12 dicembre

MOLISE – Nella regione la variante inglese è presente soprattutto nell'area del Basso Molise e in maniera minore nella zona di Campobasso e della provincia di Isernia. Lo ha reso noto il governatore Donato Toma

BASILICATA – Primi casi di variante inglese anche in Basilicata. La conferma è arrivata dall'Istituto Spallanzani di Roma. I primi quattro casi riguardano la positività, scoperta oltre un mese fa, di persone residenti a Corleto Perticara (Potenza)

CALABRIA - Anche in Calabria si contano le prime persone, almeno due, risultate positive alla variante inglese. Sono state individuate tra i migranti ospiti del Centro di accoglienza Cas di Longobardi, nel Cosentino

SARDEGNA - Il Laboratorio centralizzato del Policlinico di Monserrato Duilio Casula è impegnato con i flash test per la ricerca delle varianti del coronavirus. Il grande laboratorio dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari è stato scelto come centro di riferimento, assieme al laboratorio dell'Aou di Sassari. Verranno sottoposti a un test di screening i tamponi effettuati e risultati positivi in Sardegna il 16 febbraio. Per esaminare questi tamponi sarà utilizzato un nuovo kit molecolare capace di individuare le tre varianti più comuni

SICILIA - Quattro casi di variante inglese sono stati individuati e isolati anche all'ospedale Garibaldi di Catania. I pazienti sono in isolamento nella struttura di biocontenimento del reparto di Malattie infettive