
Covid, Iss: in 10 Regioni Rt maggiore di 1. Peggiora livello generale del rischio
Dal consueto report settimanale emerge che l'indice di contagio è nel range 0,95- 1,07, con un limite superiore che comprende l'uno e in crescita rispetto alla settimana precedente. Aumentano anche i casi per 100mila abitanti: 135 contro i 133 dello scorso periodo di valutazione. "Si raccomanda il rafforzamento delle misure su tutto il territorio nazionale", si legge nella bozza del testo. Il tasso di occupazione delle terapie intensive resta alto ma sotto la soglia critica del 30%

Nel periodo 27 gennaio-9 febbraio, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici di Covid19 è stato pari a 0,99 (range 0,95- 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l'1. È questo uno dei dati principali dell'epidemia che emergono dal monitoraggio settimanale dell'Iss, in una nota dello stesso Istituto
Covid, quali sono le regioni che possono cambiare colore
L'incidenza dei casi Covid in Italia a livello nazionale nella settimana di monitoraggio cresce rispetto alla settimana precedente: 135,46 per 100mila abitanti (8-14 febbraio) contro 133,13 per 100mila abitanti del periodo 1-7 febbraio
Varianti Covid Italia, ecco le regioni dove sono state segnalateL'incidenza à "lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti"
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Secondo la bozza del nuovo monitoraggio Iss, sono 10 le Regioni e le Province autonome che hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui 9 anche nel limite inferiore (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Molise, PA Bolzano, PA Trento, Toscana e Umbria), compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. Una regione, l'Umbria, ha un livello di rischio alto

Sono 12 invece, rispetto alle 10 della settimana precedente, le regioni a rischio moderato (di cui 6 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 8 a rischio basso

Si confermano - si legge ancora nella bozza - per la terza settimana segnali di tendenza ad un "graduale incremento nell'evoluzione epidemiologica" e si osserva un "peggioramento nel livello generale del rischio". Ciò richiede misure di mitigazione nazionali e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione

Si osserva una stabilità nel numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 5. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%)

"Analogamente a quanto avviene in altri paesi Europei, si raccomanda il rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale", sottolinea ancora la bozza del monitoraggio. "Ciò anche per la circolazione di varianti a maggiore trasmissibilità"

"Si ribadisce, anche alla luce della conferma della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità". E ancora, nella bozza: ""È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi"

Con questi nuovi dati divese regioni rischiano di passare dalla zona gialla a quella arancione da domenica

Il 17 febbraio l'Italia ha registrato oltre 13mila nuovi casi (13.762) e 347 vittime, con un tasso di positività salito per il secondo giorno consecutivo, passando dal 4,1% al 4,77%

Le Regioni a rischio sarebbero Campania, Emilia-Romagna e Molise

In zona arancione al momento ci sono già Abruzzo, Liguria, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sicilia, Umbria

La Provincia di Bolzano e l'Umbria rischiano il passaggio in rosso

A preoccupare per la crescita diffusione del virus nel Paese è la presenza ormai accertata delle varianti, sulle quali è cominciata l'indagine dell'Istituto superiore di sanità

A livello locale si sta cercando di contenere la diffusione con zone rosse circoscritte

Nelle zone rosse locali sono chiuse scuole, negozi e locali pubblici per ridurre al minimo necessario gli spostamenti

Attualmente in zona rossa ci sono la Provincia di Perugia e alcuni Comuni del Ternano, in Umbria

In Lombardia, i lockdown mirati riguardano i comuni di Bollate, Castrezzato, Mede e Viggiù

Zona rossa anche in Abruzzo nelle province di Pescara e Chieti

Secondo il monitoraggio della fondazione Gimbe relativo al periodo 10-16 febbraio, "serve un cambio di passo nel controllo della pandemia perché, complici le varianti, è impossibile piegare la curva dei contagi con le attuali misure di mitigazione". Secondo Gimbe "serve un lockdown di 3 settimane"
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