Spostamenti tra regioni e impianti sci, 15 giorni per decidere la riapertura
Il 15 febbraio scade il divieto di movimento tra regioni (anche in zona gialla). Nella stessa data sono fissate al momento le riaperture degli impianti in montagna e la ripresa dei concorsi con un massimo di 30 persone. Il governo potrebbe prolungare gli stop. Poi si dovrà lavorare anche al nuovo dpcm: quello attuale è in vigore fino al 5 marzo
Sono giorni decisivi per il calendario di diverse misure attualmente in vigore per frenare la pandemia di coronavirus in Italia. Il 15 febbraio scadono il divieto di movimento tra regioni (anche in zona gialla), la riapertura degli impianti in montagna e la ripresa dei concorsi con un massimo di 30 persone. Il governo deve decidere se prolungare gli stop o concedere le riaperture
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IMPIANTI SCI - Il 15 febbraio è fissata la riapertura degli impianti da sci. Nei prossimi giorni, governatori e Cts discuteranno del protocollo "Sugli impianti per lo sci amatoriale”, le linee guida contro gli assembramenti
Movimenti tra regioni e impianti sci, riaperture o proroga? VIDEO
Il documento prevederà le regole per l'utilizzo in sicurezza degli impianti di risalita come seggiovie, ovovie, funivie, ingressi contingentati anche sulle piste attraverso il numero chiuso degli skypass ma anche altri suggerimenti per abbassare al minimo il rischio di contagio in montagna
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Ci saranno regole strette anche per rifugi (protocolli uguali a bar e ristoranti) e per gli alberghi di montagna che possono tenere aperti i servizi di ristorazione solo per i clienti che alloggiano nella struttura
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Gli scienziati devono validare le regole ma alcuni punti potrebbero trovare molte difficoltà ad essere autorizzati: ad esempio la possibilità che piste e impianti possono essere aperti anche nelle regioni in zona arancione, con l'obbligo delle mascherine Ffp2 quando si risale e solo il 50% degli skipass autorizzati rispetto alla zona gialla
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Più probabile che gli esperti suggeriscano che in zona arancione resti tutto chiuso e che si riscrivano alcune regole per le zone gialle. La decisione finale poi spetta al governo e deve arrivare entro il 15 febbraio, che al momento è la data designata per la riapertura degli impianti
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GLI SPOSTAMENTI TRA REGIONI - Sempre il 15 febbraio scade il divieto di entrare e uscire da una regione all’altra, anche quelle gialle, se non per motivi di salute, urgenza o lavoro. I dati attuali, con l’Rt sotto 1, inviterebbero a pensare che si possa valutare la possibilità di concedere di nuovo gli spostamenti anche per altri motivi
Difficile però che scienziati e governo aprano completamente agli spostamenti, perché nonostante le tante regioni gialle si teme ancora una ripresa dei contagi in parallelo alle riaperture
Sia il ministro Speranza che il coordinatore del Cts Miozzo hanno lanciato allarmi sui possibili assembramenti nelle prossime settimane
I CONCORSI - Sempre dal 15 febbraio, secondo il dpcm, “sono consentite le prove selettive bandite dalle pubbliche amministrazioni” nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova
Anche su questo tema serve quindi una mossa da parte delle autorità per capire se consentire lo svolgimento o prorogare il divieto
LE TEMPISTICHE DEL DPCM - Queste scadenze del 15 febbraio entrano in conflitto con la data di scadenza dell’attuale dpcm, cioè il 5 marzo. In sostanza servirà un atto diverso (come un'ordinanza del ministero alla Salute) per una eventuale proroga dei vari divieti
LE RIAPERTURE PER GLI ALTRI SPORT - E proprio nel nuovo dpcm che entrerà in vigore da marzo, potrebbe trovare spazio la riapertura di palestre e piscine, almeno in zona gialla. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il Cts sono in costante contatto per lavorare a una prossima ripresa degli sport