
Quattordici regioni italiane sono state classificate in area arancione: in esse tutti i negozi possono aprire regolarmente. Qualche limitazione per centri commerciali e simili: i negozi che si trovano all’interno devono rimanere chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Ma ci sono delle eccezioni. Consumazione vietata in bar e ristoranti (sì all'asporto in determinati orari e alle consegne a domicilio). Inoltre rimangono chiusi musei, mostre, teatri, cinema, palestre e piscine

Sono 14 le regioni italiane che, in base all’andamento della pandemia di coronavirus, si trovano in zona arancione. Si tratta di Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta. Ecco le regole per i negozi che si trovano in queste aree
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Nella zona arancione, così come in quella gialla, tutti i negozi possono aprire regolarmente. Nell’ultimo dpcm, infatti, si legge che “non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili”
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Oltre a tutti i negozi, riaprono anche i centri estetici ed estetisti
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Possono aprire anche i negozi nei centri commerciali, ma non tutti i giorni: il governo, infatti, ha spiegato che “nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati”
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I negozi nei centri commerciali, nelle gallerie commerciali, nei parchi commerciali e in “altre strutture ad essi assimilabili”, devono quindi rimanere chiusi nei giorni festivi e prefestivi (ad esempio, se non ci sono festivi durante la settimana, possono aprire dal lunedì al venerdì e devono chiudere il sabato e la domenica)
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Ci sono però delle eccezioni: alcuni negozi nei centri commerciali, infatti, possono rimanere aperti anche nei giorni festivi e prefestivi
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“Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni”, spiega il governo

Oltre al distanziamento interpersonale, deve essere assicurata anche la pulizia e l’igiene dell’ambiente e la garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d'aria

In zona arancione rimangono chiusi bar e ristoranti: la consumazione è sempre vietata all’interno e nelle vicinanze dei locali. Dalle 5 alle 18 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, mentre dalle 18 alle 22 è consentita solo ai locali con cucina. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario

In zona arancione sono chiusi musei, mostre, teatri, cinema, palestre e piscine. Aperti i centri sportivi

Sono sospese le attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine, anche in bar e tabaccherie

Ricordiamo che in zona arancione è consentito spostarsi all'interno del proprio comune tra le 5 e le 22. Gli spostamenti verso altri comuni sono consentiti solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o per servizi non presenti nel proprio. Dai Comuni fino a 5mila abitanti, spostamenti consentiti anche entro i 30 km dai confini con divieto di andare nei capoluoghi di Provincia

Sempre nello stesso comune è consentita una sola visita al giorno a casa di parenti o amici in massimo 2 persone (più figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi). Vietato circolare dalle 22 alle 5, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità o salute. Rientro alla residenza, domicilio o abitazione sempre consentito