Raffaele Ventura, pena estinta per l'ex terrorista: potrà tornare in Italia

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Lo ha deciso la Corte d'Assise d'appello. Il 75enne, ex terrorista delle Formazioni Comuniste Combattenti, condannato per concorso morale nell'omicidio del vicebrigadiere Antonio Custra nel 1977 a Milano, ora potrà fare rientro in Italia

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Pena estinta per “decorso del tempo”. È questa la decisione della Corte d'Assise d'appello per Raffaele Ventura, ex terrorista appartenente alle Formazioni Comuniste Combattenti, condannato per concorso morale nell'omicidio del vicebrigadiere Antonio Custra, avvenuto nel maggio 1977 a Milano. L'autore materiale dell'assassinio fu Mario Ferrandi. Ora, il 75enne potrà fare rientro in Italia dalla Francia, essendo decaduto anche l'ordine di carcerazione connesso alla condanna.

Pena estinta per Raffaele Ventura

Raffaele Ventura era uno dei dieci ex terroristi che, con l'operazione “Ombre rosse” del 2021, avrebbero dovuto rientrare in Italia dalla Francia per scontare le condanne, ma i giudici francesi ne hanno negato le estradizioni. L'estinzione della pena è stata decisa dalla Corte su richiesta dell'avvocato Davide Steccanella, con il parere favorevole della Procura generale. "I 10 in Francia braccati sono diventati nove. Ventura condannato per la sparatoria di via de Amicis a Milano del 14 maggio 1977 riparato in Francia dal 1981 ... ora potrà ritornare", ha detto l'avvocato Steccanella, legale di Raffaele Ventura. 

Il processo

Come si legge nel provvedimento della prima Corte d'Assise d'appello di Milano (giudici togati Caputo-Anelli), il difensore nell'istanza aveva premesso che Ventura "era stato condannato" con sentenza divenuta definitiva nel '96 a 22 anni e 8 mesi di reclusione per l'omicidio e per altri reati "posti in continuazione". Nel giugno del 2021, poi, sempre i giudici milanesi avevano dichiarato "estinte" per "decorso del tempo senza che i provvedimenti di condanna" fossero "stati eseguiti, tutte le pene inflitte al Ventura salvo quella base" di 14 anni per l'omicidio Custra. La Corte milanese spiega che, come da istanza del difensore, "allo stato risulta integrato il presupposto temporale per l'estinzione anche della detta pena residua": 14 anni, appunto. Secondo l'art.172 del codice penale, la pena della reclusione "si estingue col decorso di un tempo pari al doppio della pena inflitta e, in ogni caso, non superiore a trenta e non inferiore a dieci anni".

L'estradizione

La sentenza di estinzione della pena era stata depositata lo scorso 31 ottobre e, successivamente, il legale di Ventura aveva atteso che venisse formalmente dichiarato decaduto l'ordine di carcerazione che pendeva sull'ex terrorista, che vive in Francia da oltre 40 anni. Nell'istanza alla Corte milanese, il legale aveva ricordato come "il 28 aprile 2021, con un'operazione ad ampio risalto mediatico definita 'Ombre rosse'" erano stati eseguiti in Francia mandati d'arresto europeo nei confronti di dieci ex terroristi e Ventura, però, si era presentato spontaneamente il giorno dopo alle autorità francesi, in attesa di decisione sull'estradizione. Ed era rimasto sempre libero. Il 29 giugno 2022, poi, era arrivato il provvedimento dei giudici di Parigi "con parere sfavorevole all'estradizione per violazione" della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Il 28 marzo 2023 la Corte di Cassazione francese aveva bocciato il ricorso della Procura generale, negando così l'estradizione per tutti e dieci i condannati riparati in Francia. Steccanella ha anche sottolineato che non ci fu alcuna scarcerazione, poiché Ventura è sempre rimasto libero, in attesa della sentenza dei giudici francesi. Oggi la sostituta pg di Milano Rossana Penna ha disposto anche la revoca del mandato d'arresto europeo che pendeva sull'ex terrorista.

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