Monitoraggio Iss Covid, Locatelli: "Con tagli AstraZeneca rimodulare campagna vaccini"
CronacaAlla conferenza stampa al ministero della Salute sui dati del monitoraggio settimanale dell'epidemia, il presidente del Consiglio superiore di sanità ha confermato che 40mila persone hanno completato la prima e seconda dose vaccinale in Italia. Il direttore della Prevenzione del ministero, Gianni Rezza: "Con Rt in calo trend positivo"
"Dopo il picco siamo a circa 20-25mila dosi di vaccino al giorno somministrate e ciò a causa dei tagli delle forniture. È atteso per il 29 gennaio il parere di Ema sul vaccino AstraZeneca, che ha comunicato una riduzione della capacità produttiva e ciò richiederà una rimodulazione della campagna vaccinale". Così il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, alla conferenza stampa al ministero della Salute sui dati del monitoraggio settimanale dell'epidemia di Covid-19, ha parlato della situazione sui vaccini in Italia confermando che già 40mila persone hanno completato la prima e seconda dose. Intanto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha chiarito che gli Rt puntuali a 14 giorni in molte regioni italiane si trovano sopra 1: "Vediamo sempre un pò di discrepanza tra Rt e incidenza: Rt ci dice il trend che vedremo in futuro, ma incidenza può anche essere alta. Ciò vuol dire che le cose vanno male per numero di casi ma vanno bene perchè avremo meno casi in futuro" (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).
Locatelli: "A fine gennaio avremo 2,5 milioni di dosi"
Locatelli ha comunque aggiunto che "a fine gennaio l'Italia dovrebbe avere a disposizione circa 2,5 milioni di dosi che servono sia per prime immunizzazioni sia per i richiami" e ha rassicurato sul fatto che attualmente "non c'è alcuna evidenza che i vaccini disponibili, Pfizer e Moderna, non offrano copertura rispetto alle varianti del virus". In Italia, per il presidente del Consiglio superiore di sanità, vi è una situazione epidemica significativamente migliore rispetto ad altri Paese grazie alle misure prese e ai cittadini che vi hanno aderito e anche la pressione sulle terapie intensive sta diminuendo.
leggi anche
Covid, monitoraggio Iss: Rt a 0,97. La situazione nelle regioni
Rezza: "Si valuta innalzamento misure per variante inglese"
Gianni Rezza, entrando nel dettaglio sulla variante inglese, ha chiarito che l'aumento della letalità "è un dato assolutamente da confermare, mentre è provata una maggiore diffusione". A preoccupare di più sarebbe la variante brasiliana "perchè sono state segnalate delle reinfezioni", mentre per la variante inglese "sono stati segnalati già alcune decine di casi in Italia". "C'è un link con l'Inghilterra - ha detto l'epidemiologo - ma ci sono dei focolai che stiamo esaminando. Se questo possa determinare un innalzamento delle misure, questo è un argomento che stiamo prendendo in considerazione".
leggi anche
Covid Lombardia, 10 casi della variante inglese a Mantova e Cremona
"Ancora non si riesce a fare il tracciamento"
Dai dati del monitoraggio, alcune regioni hanno rischio basso, altre moderato e restano ancora territori a rischio elevato, per questo motivo Rezza segnala che "la valutazione complessiva ci dice che dobbiamo porre attenzione alla situazione. Quindi il messaggio è che c'è una lieve diminuzione dell'incidenza nel Paese ma che è lontana dal consentire di riprendere a tracciare i casi, quindi l'epidemia è fuori controllo perchè non si riesce appunto ancora a fare il tracciamento". La diffusione del Covid-19 in Italia, per il direttore della prevenzione, resta in una fase delicata "e non dobbiamo allentare misure: quando le allentiamo il virus ricomincia a correre, è uno stop and go. Quindi è meglio mantenere le misure per evitare circolazione troppo elevata. Dobbiamo essere molto lesti nell'identificare varianti e prendere misure di restrizione della mobilità nei posti i cui ciò dovesse accadere, quindi bisogna tenere la guardia molto alta".
approfondimento
Vaccini anti-Covid, a che punto siamo in Europa e nel mondo
Locatelli su Sanremo: "Ci aiuti con la campagna vaccinale"
Il presidente del Consiglio superiore di sanità ha anche parlato delle misure che si stanno esaminando in questi giorni e delle modalità di realizzazione del Festival di Sanremo assicurando che "le regole sono le stesse che valgono per qualsiasi evento pubblico". Poi Locatelli ha lanciato un appello al mondo dello spettacolo "perché ci aiuti nella campagna vaccinale, mi auguro che il festival di Sanremo sia un'opportunità di rimarcare quanto è importante aderire alla campagna vaccinale. Ne ho parlato anche con Francesco De Gregori che ha dato adesione entusiasta".